Julius Henry Marks (1890 – 1977), attore e comico statunitense.
All'infuori del cane, il libro è il migliore amico dell'uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere.[1]
Anche se è generalmente noto, penso che sia ora di annunciare che sono nato ad un'età molto precoce.[2]
Certi miei conoscenti persero milioni. Io fui più fortunato: persi solo duecentoquarantamila dollari (ossia centoventi settimane di lavoro a duemila a settimana). Avrei perso di più, ma quelli erano tutti i soldi che avevo.[3]
Chiunque si sposi una seconda volta non merita di aver perso la sua prima moglie. E chiunque si sposi una terza volta non merita proprio nulla, che è esattamente ciò con cui si ritroverà.[4]
Ci sono diversi motivi per cui preferisco la radio a qualsiasi altro tipo di intrattenimento. I vantaggi sono ovvi e numerosi. Per cominciare, non è necessario viaggiare, usare trucco untuoso, memorizzare lunghi dialoghi noiosi: niente sveglie di prima mattina per arrivare sul set, niente notti in pensioni sporche – neppure in quelle pulite. Per di più, gli sponsor hanno soldi per pagare.[5]
[Alla domanda di Bill Cosby: «Credi nella vita dopo la morte?»] Da come sta andando quest'intervista, dubito della vita prima della morte.[6]
Dal momento in cui ho preso in mano il libro fino a quando l'ho rimesso a posto, non ho smesso di ridere per un solo momento. Un giorno ho intenzione di leggerlo.[7]
Durante la Grande Depressione del '29 in Central Park i piccioni portavano le briciole di pane ai passanti.[8]
È da tanto che sto in giro, mi ricordo perfino di quando Doris Day non era ancora vergine.[9]
[Su Sansone e Dalila] È l'unico film che ho visto dove le tette del protagonista sono più grandi di quelle della star.[10]
E "Warner Brothers", allora? È vostro anche questo? Avete probabilmente il diritto di usare il nome di Warner, ma che mi dite di Brothers, "Fratelli"? Professionalmente parlando, noi eravamo fratelli molto prima di voi.[11]
Erano tre le cose a cui Chico era sempre attaccato: il telefono, i cavalli e le gonnelle.[1]
Eravamo in tre e lavoravamo come un sol uomo. Cioè due di noi poltrivano sempre.[12]
Ero un disadattato. Un bruscolo nell'occhio del mondo. Un intoppo nell'ingranaggio dell'universo. Non potevo neanche guardarmi in faccia. Non avevo i soldi per comprarmi uno specchio.[13]
Grazie, ho trascorso una serata veramente meravigliosa. Ma non è questa.[14]
Guardami: sono partito dal nulla e ora sono poverissimo![15]
Guardate quest'uomo: sembra un deficiente e parla come un deficiente, ma non lasciatevi ingannare: è veramente deficiente![16]
Ho sempre rimpianto di aver interrotto la mia educazione in quinta elementare. È piuttosto dura quando ti trovi lì nel gran mondo e cerchi di affettare un atteggiamento sofisticato. La padrona di casa potrebbe snocciolare teorie di Schopenhauer e Kafka. Tu al massimo potresti spingerti alla tabellina del sette.[17]
Il matrimonio è la causa principale del divorzio.[18]
In America puoi apparire in televisione e prendere in giro i politici. E politici possono apparire in televisione prendere in giro te.[19]
L'orologio che mi avete regalato sarà per me eterna fonte di gioia. L'avrei ringraziata prima, ma ho preferito aspettare una settimana per essere sicuro che 'st'aggeggio funzionasse.[20]
L'unico modo infallibile per provare una nuova gag era quello di provarla su Zeppo. Se gli piaceva, la scartavamo.[1]
La prima cosa a sparire quando un paese viene trasformato in uno stato totalitario è la commedia e i comici. Poiché le persone ridono di noi, non credo che capiscano davvero quanto siamo essenziali per la loro salute mentale.[1]
[Su Chico] Laggiù è seduto un uomo dalla mente aperta. Si sente lo spiffero fin da qui.[1]
Los Angeles è una splendida città, anche se io la critico di quando in quando. Ma la adoro. E se abbassassero le tasse e riducessero lo smog e sistemassero la piaga del traffico, sono convinto che mi ci trasferirei fino al prossimo terremoto.[21]
Mangio come un avvoltoio. Purtroppo la somiglianza non si ferma qui.[22]
Mi sono sposato davanti a un giudice. Avrei dovuto chiedere una giuria.[1]
Noi ci arrabattammo anni e anni prima di arrivare. Lavoravamo in cittaduzze dove oggi rifiuterei di essere sepolto, anche se il funerale fosse gratis e in più mi regalassero la lapide.[23]
Abbiamo recitato in città in cui oggi mi rifiuterei di essere seppellito. [sul loro periodo nel vaudeville][1]
Non capisco. Questa è una prova certa del fatto che io non so davvero niente del mondo dello spettacolo. Otteniamo uno sponsor, non perché pensi che lo show sia buono, o perché ritenga che io sia un grande comico, ma perché è lo spettacolo più economico che si possa acquistare. E che succede? Spopola in tutto il paese e io divento più noto di quanto non sono mai stato a Broadway.[24]
Non dimentico mai una faccia, ma nel vostro caso farò un'eccezione.[25]
Non eravamo poveri. È solo che non avevamo un soldo.[26]
Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me.[27] (dimissioni di Groucho dal Friar's Club di Hollywood)
Non voglio far parte di un club che persiste a volermi accettare come membro.[1]
I sent the club a wire stating, "PLEASE ACCEPT MY RESIGNATION. I DON'T WANT TO BELONG TO ANY CLUB THAT WILL ACCEPT PEOPLE LIKE ME AS A MEMBER".[28]
Potrà essere sacro per lei, giudice, noi abbiamo altre idee. (alla cerimonia del suo matrimonio[1])
[Spiegazione del titolo Duck Soup, zuppa d'anatra] Prendi due tacchini, un'oca, quattro cavoli e nessun'anatra e mescola bene. Dopo il primo assaggio, eviterai di mangiare la stessa zuppa per il resto della tua vita.[1]
Quando un uomo fa il comico di professione la gente si aspetta da lui che sia comico in ogni circostanza. Un violinista può lasciare il suo strumento a casa, un pianista può dimenticare di portare lo spartito, ma un comico non ha scuse. Se non è eccezionalmente divertente, viene considerato persona assai stolida e deludente.[29]
Quello spettacolo non mi piacque fino a quando non lo vidi in una diversa versione. Il sipario era alzato.[30]
Questo è l'epitaffio che voglio sulla mia tomba: Qui giace morente Groucho Marx, e poi giace, giace e giace.[1]
Questo libro è stato scritto nelle lunghe ore che ho passato aspettando che mia moglie si vestisse per uscire. Se non si fosse vestita affatto, questo libro non sarebbe mai stato scritto.[31]
Signorina, io vado nel mio ufficio. Se squilla il telefono, non risponda. Potrebbero aver sbagliato numero.[32]
Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l'accende, vado in un'altra stanza a leggere un libro.[1]
Un giorno stavo facendo il buffone in palcoscenico e così per gioco cominciai a camminare in modo bizzarro. La cosa divertì il pubblico e così mantenni quell'andatura.[33]
Un uomo ha l'età della donna che ha per le mani.[1]
[Cercavo] una giovane donna che passeggiasse al mio fianco in modo da risollevare la mia senescente libido e da farmi uscire il fumo dalle orecchie. (spiegando perché avesse scelto Marilyn Monroe per il film Una notte sui tetti)[34]
Se mi sposi non guarderò mai più un altro cavallo
Conosco un tale che ha trovato così tanti uomini nell'armadio che è stato costretto a divorziare solo per appendere i suoi vestiti. (p. 18)
Dimenticherò mai la sera del nostro esordio? Lo spero. Cerco da anni di dimenticarla. (p. 15)
— Ha telefonato il padrone di casa. Ha detto che vuole i soldi per l'affitto. — Gli dovrei pagare l'affitto io? Non ho neppure i soldi per il mio... (p. 24)
— I suoi creditori sono stufi di telefonare... — D'accordo faremo qualcosa. Faccia staccare il telefono. (p. 22)
Il giovedì è la giornata di libertà della mia donna di servizio. Così io mi prendo qualche libertà con lei. (p. 10)
Il guaio dell'amore è che in molti lo confondono con la gastrite. Curata la fase acuta della malattia, scoprono di avere sposato una donna che non intendono portarsi dietro fino alla morte. (p. 19)
L'ultima volta che sono andato dal medico, mi ha dato talmente tante medicine che dopo essere guarito sono stato male un mese intero. (p. 25)
Non ero andato a New York per dormire. Almeno non da solo. (p. 11)
Non mi ero mai reso conto di quanto fosse noiosa la mia compagnia fino a quando non mi ero trovato seduto lì da solo. (p. 28)
Sa che lei è una delle più belle donne che io abbia mai visto? Il che è davvero dire poco... (p. 9)
Ti aumento la paga solo perché ti dispiaccia di più quando ti licenzio. (p. 22)
Vorrei conoscere una vedova socievole, sui cinquantacinque anni, scopo allattamento. (p. 9)
marzo 1942
Caro Chico,
il mio Produttore Cinematografico Preferito è venuto a cena da noi ieri sera, e anno dopo anno mangia in modo sempre più rumoroso. Mentre succhiava le ossa di pollo e le pannocchie di mais (un tragico errore, ora me ne rendo conto) lo hanno sentito in un raggio di chilometri. Molti, pensando a un'incursione aerea, hanno schermato le finestre e smorzato i lumi.
C'è una grandezza innata in Groucho, che sfida l'analisi più accurata, come succede con tutti i veri artisti. Lui è semplicemente unico, allo stesso modo di Picasso o Stravinskij, e credo che la sua impudente strafottenza verso l'ordine costituito sarà divertente tra mille anni come adesso. Oltre tutto, mi fa ridere. (Woody Allen)
Il programma televisivo di Groucho era caratterizzato da una «parola segreta» che cambiava a ogni puntata. Se un concorrente pronunciava quella parola, riceveva un premio supplementare. Parlando dell'esibizione alla Carnegie Hall, un critico disse: «La sua vera parola segreta era "simpatia"». (Earl Wilson)
Io amo sempre ricordare ciò che sosteneva Groucho Marx: "Quando un attore comico vuole fare una vacanza, recita in un ruolo drammatico". (Sandra Bullock)
Groucho ha cantato con la sua voce gracchiante e ha mandato in visibilio il pubblico rievocando i bei tempi del varietà e del cinema di Hollywood e raccontando aneddoti spassosi sull'eterogeneo gruppo dei suoi amici, fra cui Harry Truman e il poeta T. S. Elliot. (Earl Wilson)
Sono Marxista, del tipo Groucho. (rivoluzionario anonimo a Parigi, 1968[1])
Je suis Marxiste, tendance Groucho.
Una volta, in aereo, gli dissero che poteva fumare se non dava fastidio alle signore. «Se posso scegliere» esclamò «preferisco dare fastidio alle signore!» (Earl Wilson)
Una volta mia moglie gli disse: «Ieri sera abbiamo avuto un pollo a cena». E Groucho: «Qualcuno di mia conoscenza?» (Earl Wilson)
↑ Citato in Arthur Marx, La mia vita con Groucho. Crescere con i Fratelli Marx, pag. 12.
↑ Citato in Grouchismi. Storie brevi 1925-1973, pag. 187.
↑ Durante un incontro con Bill Cosby. Groucho aveva 82 anni; citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Le formiche e le cicale: anno 2004, Kowalski editore, Milano, 2003, § 784. ISBN 88-7496-603-2
↑ Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, n. 1099.
↑ Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, n. 191.
↑ Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, n. 11.
↑ Citato in Paolo Mereghetti, Il Mereghetti: dizionario dei film 2004, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2003, p. 2043. ISBN 88-8490-419-6
↑ Da Le lettere di Groucho Marx; citato in William Wolf, I Fratelli Marx, pag. 119.
↑ Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1675.
↑ Citato in I Fratelli Marx, legali da legare!, pag. 14.
↑ Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1827.
↑ Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano 1991-2001, Baldini e Castoldi, § 2145
↑ Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano 1991-2001, Baldini e Castoldi, § 374
↑ Citato in Arthur Marx, La mia vita con Groucho. Crescere con i Fratelli Marx, pag. 258.
↑ Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano 1991-2001, Baldini e Castoldi, § 607
↑ Citato in O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato, Introduzione pag. VI.
↑ Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera Omnia. Volumi I-V, Baldini & Castoldi, Milano, 1995, p. 33, § 290. ISBN 9788880890775
↑ Da Groucho and Me, B. Geis and Random House, New York, 1959, p. 321.
↑ Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Le formiche e le cicale: anno 2004, Kowalski editore, Milano, 2003, § 655. ISBN 88-7496-603-2
↑ Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, n. 179.
Groucho Marx, Se mi sposi non guarderò mai più un altro cavallo. Battute e pensieri, a cura di Marco Spagnoli, Stampa alternativa, Viterbo, 1998. ISBN 88-7226-412-X
Groucho Marx, Le lettere di Groucho Marx, traduzione di Davide Tortorella, Adelphi, 1997. ISBN 8845913015
Groucho Marx, D. Tortorella (a cura di), Le lettere di Groucho Marx, 3° edizione, Milano, Adelphi [1967], 373 pp. ISBN 8845913015
Groucho Marx, Stefan Kanfer (a cura di), O quest'uomo è morto o il mio orologio si è fermato, Torino, Einaudi [2000], 257 pp. ISBN 88-06-15351-X
Michael Barson (a cura di), I fratelli Marx, legali da legare!, Bompiani [1996], 386 pp. ISBN 884522810X
Groucho Marx, traduzione di Franco Salvatorelli (a cura di), Groucho e io, 2° edizione, Adelphi [1997], 316 pp. ISBN 8845913406
William Wolf, Ted Sennett, traduzione di Carlo Oliva (a cura di), I Fratelli Marx, 1° edizione, Milano Libri Edizioni [1978], 160 pp.
Groucho Marx, Robert S. Bader, traduzione di Virginia Jewiss e Barbara Marti Dooley (a cura di), Grouchismi. Storie brevi 1925-1973, 1° edizione, Mondadori [2000], 133 pp. ISBN 8804473290
Arthur Marx, La mia vita con Groucho. Crescere con i Fratelli Marx, 1° edizione, Effepi Libri [2007], 431 pp. ISBN 8860020077
Groucho Marx, postfazione di Franco La Polla (a cura di), Letti, 2° edizione, Torino, Lindau [1930]. ISBN 88-7180-125-3
Groucho Marx, Memorie di un irresistibile libertino, traduzione di Argia Micchettoni, Rizzoli, Milano, 1994. ISBN 88-17-13817-7