Bestiario - Primordiale - Draugr: Mamma mi disse che i Draugr sono cadaveri di guerrieri le cui anime erano troppo testarde per smettere di combattere. Per riportare i loro corpi in vita, respingevano le Valchirie venute a prenderli... trasformando la loro forma precedente in qualcos'altro. Ora sono solo gusci vuoti di ciò che erano un tempo. Il loro unico scopo è combattere. (Atreus) [dal diario]
Bestiario - Bestia - Lupo Rabbioso: Ho sempre ammirato i lupi. Quelli che abbiamo incontrato, però, ci attaccano a vista. Saranno probabilmente rabbiosi, quindi per loro siamo solo cibo. So che si tratta di vivere o morire, ma... hanno un fascino particolare, e ucciderli mi rende triste. Sarà meglio che mio padre non legga mai queste cose. (Atreus) [dal diario]
La rabbia può essere un'arma se la sai controllare e usare, ma tu non ci riesci. (Kratos) [ad Atreus]
Artefatti - Gli Occhi di Odino - Corvi di Odino uccisi: 1 di 51 - Il Dio Corvo ha occhi e orecchie dappertutto: Elimina le spie alate di Odino. (Atreus) [dal diario]
Bestiario - Seiðr - Rediviva (Veleno): La mamma una volta mi disse che le Redivive ottennero il loro potere dando in cambio parti delle loro anime per la magia Seiðr. Col tempo, persero tutta la loro umanità e divennero Redivive. (Atreus) [dal diario]
Il suo nome è “Hrungnir”. Mamma me ne parlò... un guerriero Gigante fatto di pietra. Sembra che fosse una grande battaglia. Vedo Odino... Thor... perfino il Serpente del Mondo... Oh, Thor deve avergli spaccato la testa, vedi? Ma il corpo di Hrungnir lo schiacciò. Che idiota. (Atreus) [prende appunti da un Altare degli Jötnar, un trittico di legno]
Essere dei tappetti è un’armatura naturale. C’è meno da colpire. (Brok)
Ci vediamo quando ci vediamo. (Brok)
Bestiario - Troll - Brenna Dauði: Questo è il secondo Troll che abbiamo incontrato. Non sapevo fossero così vicini a casa nostra! Ci hanno sempre lasciati in pace... E noi abbiamo fatto lo stesso. Mamma mi disse di fuggire sempre dai Troll, se mai ne avessi incontrati. Mio padre non la pensa così. (Atreus) [dal diario]
Bestiario - Seiðr - Incubi: Mia madre mi raccontava storie sugli Incubi, finché... iniziai ad averne. La cosa mi imbarazzava, ma lei mi diceva che gli incubi fanno parte della vita di tutti e che a volte "la bellezza si trova anche nell’orrore". Vedeva sempre il lato positivo in ogni cosa, persino in quegli inquietanti mostriciattoli fluttuanti che si posano sul petto di chi sta dormendo per nutrirsi delle sue paure. (Atreus) [dal diario]
Se volevo fare affari con gli Aesir, aprivo bottega fuori da un bordello. O un’arena. O un’arena di bordelli. (Brok)
Quello è un Mangia-Anime! Se ci uccide, è finita. Niente Valhalla. Niente Hel. Niente Aldilà. Mai più! (Atreus)
Guarda, il Serpente del Mondo! È più grande di quanto credessi. Oh, guarda, ha morso Thor! O... lo morderà, almeno sembra... [Dal diario] Oltre il Mito - Altari trovati: 3 di 11 Appunti - Altari Jötnar - Jörmungandr: Il Serpente del Mondo attraversa tutte le acque di Midgard... è l'unico abbastanza grande da battere Thor? Non mi sembra vero che l'abbiamo incontrato! (Atreus) [prende appunti da un Altare degli Jötnar]
Divertiti a tagliare alberi! [Riferito all'Ascia] È solo per gli alberi, vero? (Sindri)
L’Albero del Mondo [Yggdrasill] è legato al destino del mondo, e noi siamo legati ad esso. L'Albero nutre il nostro terreno. La rugiada delle sue foglie alimenta le nostre valli e i nostri fiumi. È l'Albero a sostenere tutto il creato tramite i suoi grossi rami... La sua energia vitale permea le trame della vita... Nascere, vivere, morire, rinascere... Ogni singola maglia, al di là del tempo e dello spazio. Tutto riconduce all'Albero. (Strega dei Boschi)
A volte il miglior acquisto è quello che rimandiamo. (Sindri)
Appunti - Indicatori Appunti - La Luce di Alfheim: "Dalla Luce nasciamo, e alla Luce facciamo ritorno. La Luce è il fiume di anime, ci trasforma, ci consuma, trascendendo la vita e la morte. La Luce è verità. La Luce è tutto." Ok! La Luce sembra grandiosa, ma forse ti fa anche impazzire, no? (Atreus) [dal diario]
"L'uomo più grande o l'albero più alto... sempre da me iniziano soltanto". Sì, è "seme". Stupidi enigmi...(Atreus)
Bestiario - Elfi - Gli Elfi Chiari: Gli Elfi Chiari sono tornati! Abbiamo liberato la Luce di Alfheim dagli Elfi Oscuri, i quali sono ritornati al Tempio. Ora che la Luce è tornata a brillare, Alfheim è splendida. Gli Elfi Chiari sembrano gentili: non parlano molto, ma perlomeno non tentano di ammazzarci. Secondo mio padre non dovrei fare congetture, ma lui che ne sa? Mentre faceva chissà cosa nella Luce, io ho abbattuto un intero gruppo di Elfi Oscuri da solo. Qualunque cosa dica, sono felice di essere intervenuto. (Atreus) [dal diario]
Povero Fáfnir... Il confine tra ambizione e cupidigia è molto labile. (Sindri)
Bestiario - Elfi - Svartáljǫfurr: Abbiamo ucciso il Re degli Elfi Oscuri che ci tormentava. Credevo che ne sarei stato felice ma, prima di morire, ha detto che gli Elfi Chiari sono i veri cattivi. Sarà vero? E se finora avessimo lottato contro i buoni? Gli Elfi Chiari non sembrano malvagi, ma se fossero stati loro a scatenare questa guerra, forse gli Elfi Oscuri sono stati costretti a reagire? Che confusione... Non glielo dirà mai, ma ora capisco perché mio padre non voleva che fossimo coinvolti. (Atreus) [dal diario]
È pazzesco pensare che tutti i Regni esistono nello stesso spazio, uno sopra l'altro. È come se la Sala ci facesse viaggiare senza muoverci! (Atreus)
"Bestia al guinzaglio, schiavo incatenato / Il mio richiamo l'han solo sognato". Sì, "libertà" sembra essere la risposta giusta. (Atreus)
Appunti - Indicatori Appunti - La Grande Montagna: "Quando la Montagna era fredda furono Meløða e Ǫnþreis a darle vita. Anime erranti da terre lontane, che hanno assaggiato l'idromele della poesia e in cerca di ispirazione si trovarono l'un l'altra‒‒‒e così, grande amore. Sulla cima della grande Montagna di Midgard fu costruito un ponte segreto. Qui crearono un luogo da chiamare casa e fortezza‒‒‒per vivere liberi dal destino, conoscere solo loro stessi e gli altri. La Montagna divenne un rifugio per reietti e artisti, per Jötnar e nuovi amici. Molte altre anime fecero pellegrinaggio verso questo focolare. Anche ora, mentre ci ripariamo dalla tempesta, che nessuno dimentichi l'accogliente spirito della Montagna". Sembra che la Montagna fosse niente male... La mamma amava gli artisti. (Atreus) [dal diario]
Mastro, Atreus. Dico solo che non vorrei essere tuo nemico. Ricordate di lavarvi le mani! (Sindri)
Appunti - Indicatore Appunti - Rito di Fjörgyn: “Qui assistiamo al rito funebre di Fjörgyn degli Jötnar, Dea della Terra e degli Alberi. Per la sua bellezza fu sedotta, per il suo amore fu tradita, e per il suo dono della vita fu sacrificata. Sulla cima, oltre il ponte, ella verrà condotta, ove mai più il Tuono potrà trovarla.” Thor ha davvero ucciso sua madre?! Fu lei il primo Gigante che uccise? Cosa significa? (Atreus) [dal diario]
Appunti - Letture di Rune - Ingresso Vietato: “Tornate indietro, Aesir”. Spero che siano rune magiche... ma le parole non tengono lontano gli Aesir. (Atreus) [dal diario]
Appunti - Indicatore Appunti - Preghiera a Frigg: “Lode a Frigg! Generosa Frigg, tu che hai dato al mondo la tua luce più grande: il giovane Baldur, Dio splendente, orgoglio degli Aesir, figlio di Odino, erede di Asgard. Proteggilo, e possa egli proteggere noi. Lode a Baldur il Dorato. Lode a Frigg, amata da tutti! Lode a Odino, il Padre di Tutti!” Chiunque contasse sugli Aesir non è più in giro... (Atreus) [dal diario]
Appunti - Altari Jötnar - Ymir: Che strano. Ymir fu il primo Gigante e ogni cosa nacque dal suo corpo... Non solo gli altri Giganti, ma il vento, gli alberi, il Sole... Questi bachi si trasformano in Nani? Odino lo uccise... ma da dove veniva? Ymir nacque dal fuoco e dal ghiaccio. Terre e creature nacquero dalla sua carne, inclusi gli Aesir, che poi lo uccisero per portare “ordine” (ovvero assumere il comando). Il primo Gigante fu la prima vittima di Odino... (Atreus) [dal diario]
Appunti - Altari Jötnar - Hrungnir: Possente Gigante di ghiaccio e pietra. A quanto pare, sostenne una grande lotta con gli Aesir e i Vanir. Combatté contro Thor... e persero entrambi. “Hrungnir l’Attaccabrighe”... Testa di pietra, mente di un bambino. Odino lo fece ubriacare ad Asgard e divenne rissoso. Thor lo colpì alla testa ma finì schiacciato. Tutti risero. Gli Aesir sono i peggiori. (Atreus) [dal diario]
Ogni fazione si crede la legittima custode della Luce e sostiene di combattere per la sopravvivenza. Ma il fatto è... che la guerra dura da così tanto tempo che rappresenta la loro identità. (Mimir) [riferito agli Elfi]
Appunti - Altari Jötnar - Surtr: Un antico Gigante del Fuoco di Muspelheim. Forgiò una spada di fuoco e combatté (o combatterà) contro Thor e Odino. Secondo la profezia, “Surtr l’Intrepido” morirà nel Ragnarök, ma porterà Asgard con sé. Secondo Mimir fa parte di un grande ciclo di morte e rinascita, quindi Surtr accetta il proprio destino. (Atreus) [dal diario]
Ecco, piccola carogna. Sei libero. Beh, diventare un Drago non ha migliorato il suo carattere! (Mimir) [riferito a Fáfnir]
Nessun oggetto magico ti rende ciò che sei... E se poi sei il più grande macellaio dei Nove Regni, quello nessuno potrà mai portartelo via. (Mimir) [riferito a Thor]
Il ragazzo ha il cuore tenero, eh? Beh, gli passerà. (Brok) [Riferito ad Atreus]
Bestiario - Amici - Andvari: Andvari non era molto utile all’inizio, ma ha capito di essere stato un idiota dopo aver visto quel Mangia-Anime morto nelle Miniere di Landsuther. Credo si senta in colpa per aver condotto esperimenti con gli altri Nani sugli Antichi creando per sbaglio i Mangia-Anime. Meno male che non ce n’erano altri da combattere. Comunque, la sua anima è ancora intrappolata in un anello. Brok voleva fonderlo (sa essere molto cattivo a volte!), ma sono riuscito a convincere mio padre a tenerlo. Ora fa parte del nostro gruppo. Non solo, a volte papà usa la sua anima come incantesimo. Dev’essere dura vivere in un gioiello, ma Andvari non sembra lamentarsene troppo. Non è difficile ignorarlo. (Atreus) [dal diario]
Ero il loro capitano. Sono morti per causa mia. Ma quegli abomini sono un insulto alla loro memoria. Troverò un modo per porre fine ai loro tormenti. Non avrò requie fino ad allora. Una tempesta disperse le mie tre navi per il lago. Non so cosa feci per far infuriare Thor... ma la sua giustizia fu rapida e brutale. Era un onore guidare quell'equipaggio. Negli anni eravamo diventati una famiglia. Una famiglia ora dannata. (Spirito del Lago)
Appunti - Pergamene - La Punizione degli Aesir: “Capitano Erik, è colpa nostra. Siamo entrati in una delle biblioteche di Asgard da cui ci avevi detto di tenerci alla larga e, in un giorno, abbiamo raggranellato più monete di quante ne guadagneremmo in anni di commerci. Ma durante la tempesta che ha fatto affondare la tua flotta, ho avuto una visione. Thor in persona mi è apparso sul ponte della Mariusuden in un lampo di luce, esigendo vendetta. Voleva che fossimo puniti per aver derubato gli Dèi. Poi è scomparso in un altro bagliore accecante ed è sceso il buio. In qualche modo siamo sopravvissuti al naufragio e siamo approdati qui, ma suppongo che faccia parte della punizione degli Aesir. Ora dovremo trascorrere i nostri ultimi giorni su uno scoglio, circondati da Helwalker e Tatzelwurm, morendo di fame e azzuffandoci. Non vivremo a lungo. Aegir sarà comprensivo? Rán avrà pietà di me? O mi condannerà al gelo di Hel? Purtroppo, non mi è dato saperlo. Chiedo scusa, Capitano Erik.” (Capitano Erik) [dal diario]
Mappe del Tesoro - Isola della Creazione - Trova il luogo dalla Mappa del Tesoro: Perché sprecare una vita venerando ciò che è stato creato da qualcun altro? Rendo onore a Búri, primo tra gli Dèi e padre degli Aesir. Ho lasciato il mio omaggio sull'isola che lo venera. (Mappa del Tesoro) [dal diario]
Giustizia e Guerra - Crea l’Armatura di Týr - Porta le Offerte di Týr a Brok o a Sindri: La mamma diceva sempre che Týr era uno degli Dèi più amati. I mortali salpavano da tutto il mondo per portare offerte al suo Tempio. A quanto pare gli spiriti che abbiamo incontrato nel Lago dei Nove erano fedeli che veneravano il Dio della Legge e dell’Eroismo. (Atreus) [dal diario]
Bestiario - Seiðr - Gullveig: Uno spirito mi ha convinto che Gullveig, una potente strega uccisa molto tempo fa, poteva “ricongiungerci” con la mamma. Mio padre non gli ha creduto. Avrei dovuto fare lo stesso, ma credevo ne sarebbe valsa la pena per rivedere la mamma. Una volta raccolte tutte le sue ossa, Gullveig è tornata in vita, ma ha detto che ci saremmo ricongiunti nella morte. Ci ha attaccati e l’abbiamo uccisa. Ero molto arrabbiato con me stesso. Come ho fatto a credere a una bugia così banale? Mio padre ha detto che mi sarebbe servito da lezione. Bene, dunque: non mi fiderò mai più di uno spirito. (Atreus) [dal diario]
È bello trovare qualche nemico facile! (Atreus)
Appunti - Indicatori Appunti - Il Hræzla Farmaðr: "Conoscendo il Hræzla Farmaðr conoscerete la crudele storia di queste terre. Prima dell’Inondazione, prima della Desolazione, gli uomini vivevano in armonia a Midgard. I morti restavano morti, i Draugr erano rari e l’utilizzo della magia Seiðr era visto come un atto vergognoso. Il Hræzla Farmaðr è parte delle Antiche usanze: il valore di un uomo si misura in base alle sue abilità con la spada. La forza è la virtù più grande. I deboli non sono adatti a queste terre. I forti prospereranno e, dopo la morte, si uniranno agli einherjar nel Valhalla. I deboli condurranno un’esistenza misera e si uniranno agli indegni nelle profondità di Helheim. Questo sarà il ciclo della vita, fino all’arrivo del Ragnarök." Brutale. Amichevoli quanto un branco di Wulver. (Atreus) [dal diario]
I Predoni hanno le loro priorità. Se non riluce e non si può mangiare né bere, è meglio usarla come oggetto contundente. (Mimir) [riferito alla cote]
Appunti - Pergamene - Il Rimorso di un Figlio: “Padre, fu il nonno a prendersi cura di me, mentre tu eri impegnato a cacciare e saccheggiare. Gli volevo bene e tu lo pugnalasti alle spalle. Ti odiai. Ma il tempo cambia tutto. Il clan festeggiò. Sputarono sul suo animo gentile; per loro era indice di scarsa capacità di comando. Odio ammetterlo, ma i Hræzla Farmaðr prosperarono sotto di te. Da bambino avevo giurato ai Nornir [Norne] che l’avrei vendicato. La mia abilità con la spada migliorò e finalmente mi notasti. Ci avvicinammo. Ma i Nornir non tollerano i giuramenti infranti. Neanche quelli di un bambino triste. Il loro forziere fuori dal Deposito di Fáfnir... mi ricordò quel giuramento. Quindi la spirale di tradimenti continua. Hai ucciso l’unico padre che io abbia mai avuto, ma anche ora... mi pento delle mie azioni, e sono colmo di rimorso. Perdonami.” - Vandrid (Vandrid) [dal diario]
Se avesse riflettuto prima di agire, non avrebbe avuto rimorsi. (Kratos) [riferito a Vandrid]
Non vedo l'ora di provare la nuova cote. Non sembrerà un granché... ma praticamente vibra di magia. Me ne serviva un'altra dopo che prestai l'ultima a mio fratello. Ci sputò sopra. "Per lubrificarla!", diceva. Non gliel'ho più chiesta. (Sindri)
Bestiario - Primordiale - Antico del Ghiaccio: Un Antico tra i ghiacci... Chissà se pensano come noi. Non li sento parlare. Non hanno né bocca, né orecchie... O almeno, non da quanto ho visto. Sono solitamente pacifici, a meno che non li attacchiamo noi per primi. Mio padre non lo accetterebbe mai, ma preferirei lasciarli in pace. (Atreus) [dal diario]
Appunti - Storie di Mimir - Il Dio Impiccato: Odino passò nove giorni morto, appeso a Yggdrasill, per ottenere la saggezza della vita, della morte e del destino. Fa di TUTTO per avere ciò che vuole! (Atreus) [dal diario]
Tu hai rovinato tutto. Me l’ero guadagnato quel Martello. Ma ora... tutti penseranno che l'ho avuto solo perché Magni è morto! Mi scherniranno! Ma se io uccido te... Nessuno riderà di me. (Modi) [rivolto a Kratos]
Atena... Esci dalla mia mente. (Kratos)
Sono lame degne di un Dio. E il bello è che il fuoco le pulisce! (Sindri) [riferito alle Lame del Caos]
Tale padre, tale figlio! (Mimir) [riferito a Kratos e Atreus]
Týr credeva che il sapere, più che la forza, avrebbe evitato guerre e caos. Sapeva che la conoscenza di altre culture gli avrebbe dato una prospettiva diversa. [Týr si mise in contatto con i Greci, Giapponesi, Maya, Egiziani, Celti] Odino custodiva gelosamente tutta la conoscenza per sé, mentre Týr condivideva volentieri la sua saggezza. I mortali lo adoravano per questo e gli portavano doni da ogni parte del mondo. (Mimir)
Senti, voglio solo la verità d’ora in poi, ok? Non importa se farà male, io voglio sapere. Tu odi essere un Dio, ma per me potrebbe essere diverso. (Atreus) [rivolto a Kratos]
Non ti piace davvero... essere un Dio? All’avventura in qualche luogo fantastico? Magari la mamma voleva che ci divertissimo un po'. Tutto ciò che abbiamo visto e fatto... forse è un suo dono. (Atreus) [rivolto a Kratos]
Una volta mi sentivo in colpa ad ammazzarli... (Atreus) [riferito ai nemici]
Siamo Dèi, sarà facile! (Atreus) [riferito ai nemici]
Fate i bravi. (Brok)
Ora tu ascolta me senza aprire bocca. Io sono tuo padre... e tu, ragazzo, non sei più tu. Perdi subito le staffe. Sei avventato, insubordinato e fuori controllo. Così proprio non ci siamo. Tu onorerai tua madre e abbandonerai la strada che hai scelto. Non è troppo tardi... Questa discussione non finisce qui. Siamo qui per causa tua, ragazzo. Non te lo dimenticare. (Kratos) [rivolto ad Atreus]
Al mio arrivo, decisi di mostrare quanto valevo a Odino, che conoscevo di fama, donandogli qualcosa che sapevo essergli gradita: un pozzo di conoscenze mistiche. In realtà, era un pozzo pieno di funghi allucinogeni che avrebbero fatto avere le visioni anche a un Dio. Ne rimase molto colpito. Non so cosa vide esattamente che lo spinse a tentare di cavarsi gli occhi... Per fortuna, riuscii a fermarlo in tempo. Poi lo convinsi che si trattava di una sorta di sacrificio offerto per ottenere una vista interiore ben più acuta e bla bla bla. Pensavo di averlo persuaso ma, il giorno in cui mi prese il mio occhio, capii che non c'era cascato. Resosi conto di essere stato battuto in astuzia, mi prese con sé per assicurarsi che fossi dalla sua parte. E per molto tempo lo fui davvero. Ma ciò non significa che non covasse rancore. (Mimir)
Gli Aesir erano gli Dèi più potenti in cui mi fossi imbattuto, ma mancavano di strategia, concentrazione e saggi consigli. E io potevo offrire loro tutto questo. (Mimir)
Non sarebbe una sala del trono senza un passaggio segreto. (Mimir)
Appunti - Pergamene - Le Ultime Parole di un Re: “È tragico che il mio fallimento diventi evidente mentre esalo l’ultimo respiro. Gli Dèi mi sono apparsi in sogno, chiedendomi di pagare per le azioni di mio padre a Niflheim. La mia gente... si affidava a me... ogni notte vedevo il mio popolo straziato da ogni tipo di bestia. Solo io potevo proteggerli, e solo forgiando la Dvegræðikr. Ho catturato le bestie più letali che sono riuscito a trovare, e ho cominciato a creare il mito. I sogni erano chiari sui primi due ingredienti: Furia dei Draghi e Urla degli Innocenti. Anche se molti si sono sacrificati per catturare i Draghi e le urla degli innocenti erano molto peggio di quanto pensassi, è stato tutto per un bene superiore. Sul terzo ingrediente i miei sogni erano vaghi: parlavano solo del Sacrificio Finale. Speravo che sarebbe bastato perdere la moralità durante questa maledetta ricerca. Ora capisco che il Sacrificio deve essere il mio. Come mio padre prima di me, sono stato uno sciocco.” - Mòtsognir, figlio di Ivaldi. (Mòtsognir) [dal diario]
Strabiliante! Quando la forza bruta sarà la risposta a tutto, sarò lieto di stare dalla tua parte, fratello. E poi non siamo morti, il che non è male. (Mimir) [rivolto a Kratos dopo aver capovolto il Tempio]
Sei un feroce figlio di puttana! (Mimir) [rivolto a Kratos dopo aver sconfitto molti nemici]
Il freddo... è meglio di quanto ricordassi! Che freddo! Lo adoro! Ghiaccio, neve, vento... li sento! Non posso credere di essermi perso tutto questo! (Baldur)
Oh, che tragedia! Baldur è stato il più grande dono di Odino a Freya... l’unica cosa del loro matrimonio a cui teneva. Voleva risparmiare a lui il dolore e a se stessa la perdita, ma impulsi simili spingono i genitori a prendere decisioni terribilmente stupide. (Mimir)
Odino e Thor hanno rovinato la vita a tutti. [Dal diario] Appunti - Letture di Rune - Il Sogno di Midgard: “Midgard era il sogno di ciò che poteva essere, se avessimo collaborato. Jötnar, Aesir, Vanir, Elfi, Nani e soprattutto mortali. Era splendido. Ma non tutti desideravano collaborare. Alcuni credono che tutto ciò che è incontrollato debba essere pericoloso. E dunque fummo derisi, ingannati, usati e massacrati. Odino e la sua tribù furono esiliati dal nostro Regno, ma ciò non è bastato. L’ira di Thor e il suo terribile Martello hanno decimato gli abitanti di Midgard. Non possiamo far altro che andarcene, finché abbiamo la forza di farlo.” Odino e Thor avrebbero ucciso TUTTI i Giganti se avessero potuto... E sono riusciti a farla franca! (Atreus)
Appunti - Letture di Rune - Il Ritorno del Guardiano: “È predetto: Midgard verrà sopraffatta. Odino e i suoi morti non devono giungere a Jötunheim. Le vie devono essere bloccate. Il Serpente e il Guardiano sono la nostra ultima speranza. Il Guardiano tornerà solo quando anche l’Indistruttibile cadrà in rovina. Per ora, attendiamo un mondo migliore, in cui non vi siano paura, avidità, guerra. Attendiamo la salvezza e la giustizia. Attendiamo un Campione e il giorno in cui gli Dèi rabboniranno.” Spero che questo mondo arrivi presto... (Atreus) [dal diario]
Guarda... è della mamma [Vedono un muro marchiato dalla mano di Faye] È stata qui. Sapeva dove saremmo andati. È come... se fosse stata sempre con noi... a proteggerci... a guidarci verso casa. (Atreus)
Il Viaggio - Ritorno a Casa – Il viaggio preparato dalla mamma è terminato. E ora? Andremo a casa? Esploreremo il mondo? - Torna al Tempio di Týr: La mamma non ci ha inviato a Jötunheim per caso. Era a conoscenza di tutto quello che sarebbe successo. La mamma era un Gigante. L’ultima “Guardiana” di Midgard. Suppongo non potesse dircelo... Ma voleva che lo sapessimo. Voleva che vedessi che il mio destino è già scritto, anche se non sono ancora sicuro di cosa voglia dire tutto ciò. Ora forse andremo a casa, o forse vedremo chi altro ha bisogno di aiuto. In ogni caso, io sono pronto. (Atreus) [dal diario]
Grandioso! Abbiamo superato tutte le prove [di Surtr]. Ora neanche il Ragnarök ci può fermare…! (Atreus)
Citazioni in ordine temporale.
Atreus[Accende delle candele di fronte le spoglie di sua madre]: Ecco, là io vedo mia madre. Ecco, là io vedo mio padre. Ecco, ora chiamano me. Ecco, ora chiamano me. Ecco, ora chiamano me. Ecco, ora chiamano me. Ecco, ora chiamano me [Si asciuga le lacrime]. È pronta. Kratos: Torna alla tua casa. Sei libera.
Atreus[Riferito a un cervo]: Eccolo lì! Kratos: Fermo! Atreus[Scocca una freccia, ma manca il bersaglio e lo fa scappare]: Aaah! Kratos[Toglie bruscamente l'arco ad Atreus]: Ma che stai facendo?! Ora è più guardingo! Devi tirare...! Devi tirare... quando te lo dico io di farlo. Atreus: Mi dispiace. Kratos: Non dispiacerti. Fa'... di meglio. Trovalo. [Atreus tende la mano per riprendersi l'arco, ma non glielo da'] Hm... Trovalo. Vai.
Atreus: Lupi! Alla tua destra! Da dietro, attento! [Li uccidono] Avevano fame. Kratos: Cosa? Atreus: I lupi. Erano buoni. Avevano fame. Kratos: Sì. Dev'essere così.
Atreus[Kratos prende delle risorse all'interno di una bara]: Bleah... Cosa...? Kratos: Lui non può più usarlo. Noi sì.
Atreus: Hai già ucciso delle persone, vero? Sei abituato. Kratos: Se serve per sopravvivere. Atreus: Gli animali va bene: sono cibo. I Draugr sono già morti. Ma le persone... Anche loro vogliono sopravvivere. Kratos: Chiudi il tuo cuore. Nel nostro viaggio saremo assaliti da creature di ogni tipo. Chiudi il cuore alla loro disperazione. Chiudi il cuore alla loro sofferenza. Non puoi permetterti di provare pietà per loro. Loro non ne avranno per te. Atreus: Capisco.
Atreus: Quel secchio... È per le offerte? Mamma diceva che i discepoli di Odino li riempivano di doni e li appendevano per via dei ladri. Sembra vecchio. Kratos: Scemenze... Atreus: Cosa? Adorare gli Dèi? Kratos: Agli Dèi non interessano. Gli uomini non dovrebbero pregare dei mostri [Lancia il Leviatano contro il secchio e prende l'argento che c'era all'interno].
Atreus[Legge le rune]: C’è un villaggio Jötnar... Kratos: Jötnar? Atreus: Giganti. Kratos: Conosci altre lingue? Atreus: Un po'. Solo quelle che sapeva mamma. Ma sono tutte collegate, quindi a volte riesco a capire cose che non dovrei sapere, sai?
Brok[Riferito al potenziamento del Leviatano]: Cosa ne pensi del mio ritocco? Kratos: Decente! Brok: "Decente!" dice lui...! Sai cos’è decente? Quel lavoro di piedi. Pestato la merda? Ehi... tuo padre sa uccidere. Diventerai come lui? Atreus: Non so se...
Atreus: È stato un piacere. Penserò a un nome per la tua bestia. Brok: E se la chiamassi "Grazie al cazzo"? Ehi, Grazie al cazzo, vieni qui! Mi piace! Ehi, occhi aperti laggiù! Quel posto può spaccarvi il culo! Atreus: Uh...
Kratos: Qui. Cosa dice? Atreus: Le rune indicano le tre Nornane. Kratos: Nornane? Atreus: I fati. Kratos: I fati? Non portano niente di buono. Atreus: Okay...
Atreus: Vivi da sola? Strega dei Boschi: È meglio per me. Atreus: Già, neanche a mio padre piace la gente. Kratos: Ragazzo. Atreus: Beh, è vero.
Strega dei Boschi: Io... Lo so che sei un Dio. Non di questo regno, ma non c’è ombra di dubbio. Lui non lo sa, vero? Della tua vera natura, o della sua? Kratos: Questo non ti riguarda. Strega dei Boschi: Gli Dèi di questi Regni non sono gentili con gli stranieri. Credimi, io lo so. Quando ti troveranno, e lo faranno, ti renderanno la vita difficile. Il ragazzo vorrà delle risposte. Kratos: Questo è un problema mio. Strega dei Boschi: Qualsiasi segreto sia, non lo proteggerai per sempre. Ma hai ragione... questo non mi riguarda.
Atreus: Caspita. È sparito! Kratos: Vieni. Non distraiamoci. Atreus[Salgono in barca]: Beh, meglio tenere d’occhio se arrivano altri spiriti. Kratos: Che ti ho detto sulle distrazioni? Atreus: Gli serviva aiuto. Kratos: Sono spiriti, ragazzo. Morti. Non hanno bisogni, solo desideri. Atreus: Sembra sbagliato ignorarli. Kratos: Imparerai a farlo. Atreus: Mamma li avrebbe aiutati... Kratos: Come dici, ragazzo? Atreus: Niente! Kratos: Volevo ben dire.
Atreus: Forse il prossimo ne saprà di più. Kratos: Non sperarci troppo. È raro che gli spiriti siano utili. Atreus: E come mai esistono? Kratos: Quando spezzi la vita di un uomo, non sempre è un taglio netto. Atreus: Ne hai già visti altri? Kratos: Sì. Molti. Atreus: Com’erano? Kratos: Irritanti.
Atreus: Perché odi Thor così tanto? Spirito del Lago[Riferito a suo padre]: Dopo la sua morte, mia madre edificò la statua per proteggere la sua tomba. Fummo sbalorditi quando venne il Dio del Tuono a farci le condoglianze! All’inizio eravamo entusiasti, ma presto si approfittò della nostra ospitalità. Mia madre lo pregò di andarsene e Thor, ubriaco, la uccise. Non provavo altro che dolore. Alla fine persi anche quello... e al suo posto trovai solo rabbia. Atreus: Sì, mi spiace tanto. Kratos: Vieni. Dobbiamo abbattere una statua.
Atreus[Riferito a Mótsognir]: "Dannato sia il Re Nano, rovina dell’umanità." Sembra che non fosse un buon Re. Chissà perché lo odiavano tanto. Kratos: Sono morti ormai. Ti importa? Atreus: No, sono curioso. Kratos: La curiosità è pericolosa. Concentrati.
Atreus: L’Altare dei Draghi. Mamma mi raccontava di tre Draghi incatenati a Midgard. Forse c’entrava anche l’Altare. Kratos: C’erano tre rune sul piedistallo. Atreus: Troviamo gli altri 2 e liberiamolo! Kratos: Non ci riguarda. Atreus: Lo so, ma è quello che mamma avrebbe voluto e mi sembra giusto. Kratos: Tieni a bada le emozioni, ragazzo. I nemici non esiteranno a usarle contro di te. Atreus: Va bene.
Atreus[Legge le rune]: Trùa. Significa "credere" o "avere fede". Avevano ancora fede nel loro Re persino dopo che tanti erano morti per causa sua? Kratos: Era loro dovere avere fede malgrado i suoi errori.
Atreus: Ecco l'anello! Su quella mano mozzata! ... Attaccata al Mangia-Anime. Beh, ora sappiamo che ne è stato di Andvari e possiamo dirlo a Brok. Non serve combattere, vero? Kratos: No, combatteremo. Atreus: Perché? Kratos: Perché tu hai paura di batterti.
Atreus: Che cos’è? Kratos: Un corno [per chiamare Jörmungandr]. Si soffia qui. Atreus: Lo suoniamo? Kratos: E le conseguenze? Atreus: Ma se appena vediamo leve e pulsanti li premiamo o tiriamo! Kratos: Conseguenze che possiamo prevedere. Qui è diverso, dobbiamo sviluppare il tuo istinto. Atreus: Lo sapevo! Suoniamo il corno... Kratos: No. Saggiamo la tua risolutezza. Atreus: Io sono risoluto. Un sacco. Non lo suono se non lo fai tu.
Atreus: Conosci una storia per passare il tempo? Kratos: Che genere di storia? Atreus: Non so... Mamma raccontava sempre delle storie. Da bambino non te le raccontavano? Kratos: Tanto tempo fa conoscevo un uomo. Le sue storie erano brevi, ma significative. Atreus: Sembra... divertente. Te ne ricordi una? Kratos: Mh... Ce n’era una che parlava di una lepre e di una tartaruga... Atreus: Come quella della Strega? Kratos: Improbabile. Atreus: E cosa succede? Kratos: Fecero una gara di velocità. La lepre era troppo sciocca e sicura di vincere, mentre la tartaruga era costante e disciplinata. Vinse la tartaruga. Atreus: Non... ne hai raccontate molte di storie, vero?
Atreus: Vuoi raccontarne un'altra? Non può essere peggiore dell'ultima. Kratos: Molto bene... C'era una volta... un cavallo che voleva vendicarsi del suo nemico, un cervo. Ma non poteva uccidere il cervo da solo. Il cavallo incontrò un cacciatore e fece un patto. Si fece mettere dall’uomo il morso, le briglie e la sella per farsi cavalcare. Uccisero il cervo e il cavallo sentì il sapore della vittoria. Ma il cacciatore non liberò il cavallo e lo rese suo schiavo. Atreus: La vendetta gli è costata la libertà. Spero ne sia valsa la pena. Kratos: Non credo.
Atreus: Conosci storie "brevi e significative"? Kratos: Molto bene... C'era un giovane che fu sorpreso a rubare e condannato a morte. Sua madre andò a trovarlo in galera. Era una donna gentile che conosceva solo amore. Ma suo figlio era furibondo e le strappò l’orecchio a morsi. Atreus: Cosa? Perché? Kratos: Perché lui era sempre stato un ladro. E sua madre l'aveva trattato sempre con amore, senza mai punirlo. Se gli avesse insegnato la disciplina, sarebbe vissuto più a lungo. Atreus: Sì, ma... il suo orecchio... Non è giusto.
Atreus: Allora... che altre storie conosci? Kratos: C’era una volta mamma granchio che rimproverò suo figlio. Gli disse che doveva camminare in avanti, con fierezza, non di lato, come di solito. Atreus: Anche lei è un granchio! Poteva dire "camminerò in avanti quando mi farai vedere come fare"! Kratos: Sì, disse proprio così. Questa era la storia. Atreus: Capito.
Atreus: Un’altra storia? Kratos: C'era una volta un taglialegna. Chiese un ramo agli alberi della foresta per fare il manico della sua ascia. Gli alberi gli diedero un alberello, così da non perdere le proprie membra. Il taglialegna realizzò la sua ascia. Quando tornò, abbatté tutti i vecchi alberi della foresta. Atreus: Mmmh anche se gli alberi sono vecchi, non vuol dire che sono saggi.
Atreus: Un'altra storia? Kratos: Ancora una. C'era una volta uno scorpione che voleva attraversare un fiume. Atreus: Perché? Kratos: Se m'interrompi non finirò la storia. Atreus: Va bene. Kratos: Lo scorpione chiese aiuto a una rana. Disse alla rana che, se l'avesse aiutato ad attraversare il fiume, l'avrebbe ricompensata. La rana protestò temendo di essere punta. Lo scorpione la convinse che non '’avrebbe punta, o sarebbero annegati entrambi... La rana accettò, ma a metà strada lo scorpione la punse. La rana rimase ferita mortalmente, entrambi finirono in fondo al fiume e annegarono. Atreus: Che triste. Perché lo scorpione l'ha punta? Kratos: Era uno scorpione. Fare del male è la sua natura. Atreus: Oh... Era quello che mamma diceva degli Dèi. Kratos: Tua madre diceva sempre la verità... Mmh, basta storie.
Sindri[Riferito a Faye]: Ci aveva cercato lei. Era una persona speciale che voleva proteggere la gente. Creare l'Ascia era per noi l'occasione di dare potere a chi l'avrebbe usato per fare del bene. Parlava persino la nostra lingua. Diceva: "Maðurinn sem gengur eigin vegum hans..." ("L'uomo che cammina per la sua strada..."). Atreus: ... "gengur einn" ("va da solo."). Sindri: Bravo! Impressionante! C'è molto di lei nei tuoi occhi, sai? Atreus: Grazie, Sindri.
Kratos: Perché ci aiuti? Strega dei Boschi: Forse in voi c’è qualcosa di me più di quanto io ammetta. Forse... aiutare voi è un modo per rimediare a una vita di sbagli. O forse voi mi piacete. Atreus: Anche se abbiamo ferito il tuo amico? [Riferito al cinghiale Hildisvíni] Strega dei Boschi: Anche se avete ferito il mio amico, sì. Kratos: Dove dobbiamo andare? Strega dei Boschi: In un Regno... al di là del vostro. Kratos: Rrrrn
Atreus[Legge le rune]: Parla di un'"eterna guerra per la Luce". Non capisco, se serve ad entrambe le parti, perché non la condividono? Kratos: Avidità. Scoprirai che spesso è causa di guerra.
Atreus: Sindri, sei sempre stato così... Sindri: Pulito? Hmf, magari. No, ero sporco come tutti i Nani finché un giorno una strega Vanir mi ha aperto gli occhi. Ha scoperto con la sua magia che su tutto ciò che ci circonda vivono centinaia di migliaia di minuscole bestiole, così piccole da risultare invisibili! Atreus: No... Sindri: È vero. E se entrano dentro di te, ti fanno ammalare. Ma la strega mi ha detto che il legno di quercia è un deterrente naturale, impedisce alle bestie di diffondersi. Così... tutti i miei manici sono di quercia. Vedi? Io ci penso a queste cose. E ora al lavoro!
Atreus: Come mai Brok è blu e tu no? Kratos: Ehi! Sindri: No, tranquillo. Anzi, è un’ottima domanda. Vedete, mio fratello non sta attento come me. Lui preferisce lavorare ai metalli... [Disgustato] oh, a mani nude, senza guanti! Oooh dice che è l’unico modo per "sentire quello che il metallo vuole diventare". Se maneggi spesso l’argento, la pelle cambia irreparabilmente. Ossia per sempre. È meglio che non glielo dici, però. Sai com’è suscettibile. Atreus: Non fa una piega.
Atreus: Peccato, gli Elfi non vanno d’accordo. Alfheim è un posto così bello, ma... la guerra lo rende brutto. Kratos: Vedi con gli occhi di un bambino. In guerra, per un soldato è bello solo il sangue del nemico. Il resto di lui è perduto, a volte per sempre. Atreus: Tu... conosci bene la guerra, vero? Kratos: Ci sono due tipi di guerre... per sopravvivere o prevalere. Le battaglie vengono vinte dal migliore. Le guerre vengono vinte da chi è disposto a sacrificare tutto per la vittoria.
Atreus: Hai mai conosciuto altri che sentivano le voci? Kratos: Conobbi dei marinai che, quando non rimase più nulla da bere, si dissetarono con l'acqua di mare. Credevano che le Sirene, creature malvagie che cantavano dalle isole vicine, fossero le mogli e le figlie che li chiamavano a casa. Erano un pericolo perché ci portavano verso gli scogli. Atreus: Ah... poi cosa avete fatto? Kratos: Li gettammo in mare. Atreus: Oh. Meno male che non ho bevuto acqua di mare, allora... Kratos: Già.
Atreus: Padre, le colonne ad anello formano una runa elfica! Kratos: Cosa chiede? Atreus: "Senza di me o dentro di me, la morte è sicura. Ma dentro di te, io sono la vita più pura." Sì, è l'acqua!
Atreus[Riferito a un Elfo Chiaro]: Perché lo uccidono? Non ha fatto niente di male. Kratos: Non giudicare. Stai assistendo alla fine della guerra. Non sai cosa abbia condotto a questo. Atreus: Ma non si è nemmeno difeso. Kratos: È stata la sua scelta. A noi la nostra.
Kratos: Continua a tirare! Io sgombro la strada! Riduci l'intervallo tra i tiri! Atreus: Non era "preciso e senza fretta"? Kratos: Ci sono molti bersagli, non li mancherai! Atreus: Sono ovunque! Kratos: Una strada stretta annulla la superiorità numerica!
Kratos[Entra nella Luce]: Faye? Atreus: Devi tornare indietro. Mi hai lasciato qui solo... Kratos: Atreus? Atreus: ... solo con lui. Lui se ne va sempre. Non è mai qui. Non mi vuole e non mi vorrà mai. Io non lo conosco e lui non mi conosce. Non sembra interessato. Io sono forte. Sono intelligente. Non sono come pensa lui. Io lo so. Lui non mi parla! Lui non mi insegna niente! Doveva morire lui! Mi senti?! Lui... non te! Ma... non dico sul serio. Sai che gli voglio bene. Vorrei solo che fosse migliore. So che potrebbe. Se ci proverà... io ci proverò. Ma se non lo farà... ti prego, torna. Lo so che ci sei.
Atreus[Uccidono Svartáljǫfurr, il Re degli Elfi Oscuri]: No... Non ci credo. Kratos: Cosa diceva? Atreus: Che abbiamo fatto... "un grave errore".
Atreus[Riferito a Faye]: Era lei... Nella Luce? Kratos: Chi? Atreus: Lo sai. Kratos: No. Non c'era. Atreus: Non che te ne importi qualcosa... Kratos: Tieni a freno la lingua! Fino al termine del nostro viaggio, uno di noi deve rimanere vigile. Non confondere il mio silenzio con l'indifferenza! Sfoga pure il tuo dolore... ma lascia me al mio. Atreus: Mi dispiace. Non avevo idea... Kratos: No... Perché dovresti? Tu non mi conosci bene. Lo so che non è stato facile.
Brok: Tu hai permesso a quello smidollato [Sindri] di toccare la tua Ascia? Hmm? Lo sai che quello ha perso il suo talento, no? Un giorno ho preso e me ne sono andato. Tentava di trascinarmi a fondo con lui. L'ha rovinata la nostra piccola? Kratos: Anzi, al contrario... Brok: Hm... beh, anche un maiale cieco può scovare un tartufo ogni tanto. Ma sai che cosa conta realmente? [Dà un colpo di martello nella lama del Leviatano] La coscienziosità. E io trasudo coscienziosità da tutte le parti. Kratos: Che cos'hai fatto? Brok: L'ho migliorata.
Atreus: Solo qualche inutile vaso. E Draugr. Nessun tesoro magico e niente cote. Kratos: Tieni basse le aspettative, ragazzo, e non sarai mai deluso.
Atreus[Uccidono dei Draugr]: Ero pronto, questa volta. Kratos: Già. Atreus: Quindi, aspettative basse e sempre allerta per un attacco? Kratos: L'equilibrio è fragile. Aspettati il peggio. Non presumere niente. Anticipa sempre l'attacco. Atreus: Non è poco da ricordare.
Atreus: Perché suo figlio ha tradito e ha ucciso suo padre? Per prendersi il tesoro? Che avidità. Kratos: Ricorda cosa ho detto, non presumere niente. Atreus: Certo, non sembrava un buon padre, eppure... Kratos: Tu conosci metà della storia. Atreus: Lo so...
Kratos: Questi [passaggi] sono troppo stretti per i Giganti. [Atreus ride] Perché ridi? Atreus: Oh, dici sul serio? Kratos: Sono sempre serio. Atreus: Già. Mamma diceva che la storia non ti è mai interessata. I Giganti sono solo una razza, come gli Elfi o gli Huldufolk. Non sono grandi davvero. Kratos: E il Serpente del Mondo? Atreus: Ok, lui è un gigante in tutti i sensi. Ma è l'unico esemplare.
Kratos[Sono sopra un montacarichi]: Atreus?! Atreus: Sto bene. Ho solo perso l'equilibrio per un attimo. Sai, per essere così forte ti preoccupi troppo. Kratos: Se non lo facessi, moriremmo di certo. Atreus: Sarà, ma non mi sembra divertente vivere così. Draugr! Non ci batterete! [Li uccidono] Kratos: E ora ti sei divertito? Atreus: Ok, dovrei preoccuparmi di più.
Atreus[Riferito alla nuova corda magica del suo arco]: Dove hai imparato a fare questo, Sindri? Sindri: Beh, quando io e Brok ci siamo divisi, ho fatto degli studi a Vanaheim che mi hanno aperto la mente. Ho bisogno di ispirazione io per nutrire la mia creatività. Per questo ci siamo separati, io e mio fratello. Lui era ancorato al passato e il lavoro ne risentiva. Sì, eravamo maestri nel costruire armi, ma poi? Cambiare fa parte della vita. Se non ti sai adattare, morderai la polvere! Ed è sporca...
Atreus: Fino a poco tempo fa andavamo a caccia di cervi. Ora abbiamo combattuto contro Elfi Oscuri, Troll, Orchi e persino un Drago! Mi sento come se fossimo imbattibili. Kratos: Abbiamo vinto grazie alla nostra determinazione e disciplina, non perché ci sentiamo imbattibili. Atreus: Lo so. È solo che... essere forte mi fa sentire bene, capisci? Kratos: ... Sì, lo so.
Kratos: La faretra. Atreus: Il laccio s'è rotto mentre affrontavamo il Drago, ma riesco a tenerla. Kratos: Fermo. La faretra rotta rallenta il lancio. Il dolore si sopporta, ma un'arma danneggiata no.
Mimir: Sono il più grande ambasciatore degli Dèi, dei Giganti e di tutte le creature dei Nove Regni. Conosco ogni angolo di queste terre, ogni lingua parlata, ogni guerra, ogni accordo concluso. Mi chiamo... Mimir! L’Uomo più Sapiente che Esista... e che ha la risposta a ogni tua domanda. Kratos: Perché il figlio di Odino ci dà la caccia? Mimir: Okay, forse c’è qualche lacuna nel mio sapere.
Mimir: Dovrai tagliarmi la testa. Atreus: Che cosa? Mimir: Odino ha fatto sì che nessuna arma, neanche il Martello di Thor, possa liberarmi dai legacci. Ma a voi non servirà il mio corpo. Il trucco è trovare qualcuno che rianimi la mia testa con l’Antica Magia. Kratos: L’Antica Magia... C’è una Strega dei Boschi... lei la conosce bene. Mimir: Ci aiuterebbe? Val la pena tentare! Kratos: Ma se fallisse, saresti morto. Mimir: Lui mi tortura, lo sai. Ogni giorno, fratello. Odino vi si dedica personalmente e credimi... non c’è fine alla sua creatività. Ogni... singolo... giorno. Questa... questa non è vita. Kratos: Come vuoi. Atreus: Non voglio guardare. Mimir: Fratello, se non riuscirai a rianimarmi devi sapere una cosa. Il ragazzo... Kratos: Mmmh Mimir: Più aspetterai a rivelargli la sua vera natura e peggio sarà. Non te lo perdonerà e rischi di perderlo per sempre. Kratos: Ci sono cose di me che non voglio che sappia. Mimir: Ah... e questo sarebbe più importante di tuo figlio? Kratos: Sto per tagliarti la testa ora. Mimir[Ultime parole]: Come vuoi.
Brok: A volte Sindri è così concentrato nel lavoro che si dimentica di mangiare e di bere. E quando si ricorda, non c’è verso che si cucini la carne. Mi sa che l’unico in famiglia ad avere lo stomaco [Ride] e l’intelligenza... sono io! Atreus: Ti manca. Brok: Cosa? Quell’incapace? Che ne sai? Atreus: Volevo dire... Brok: Ehi, ti dispiace? Sto cercando di concentrarmi. Sono in pausa dalla pausa...
Atreus: Ehi, dov’è la tua bestia da soma? Brok: Quale? Me la sono mangiata. Ho finito di digerirla da poco. Atreus: Ma perché l’hai fatto? Brok: Perché non faceva più latte. Atreus: Ma era tua amica! Brok: Sarà contenta allora che sono così ben nutrito. Cavolo, ragazzo, sei proprio un sentimentale, lo sai?
Atreus: Ok, adesso mi bruciano sia gli occhi che la gola. Kratos: Le armi non si affilano con le piume.
Mimir[Riferito a Jörmungandr]: Parla una lingua oscura, ancora più antica di queste montagne. Nessuno a Midgard la parla più. Tranne me, naturalmente. Atreus: Davvero? Mimir: Certo. Non si direbbe dal suo aspetto, ma Jörmungandr è un conversatore brillante.
Mimir: Entrambe le fazioni [Aesir e Vanir] subirono perdite tremende... e a molti di noi, a dirla tutta, la guerra non piaceva più, era solo uno spreco di vite preziose. Concordi, fratello? Kratos: Ngr. Mimir: Esatto. Era ora di finirla, e infine, il più brillante consigliere di Odino volle trovare una soluzione più assennata. Volle negoziare la pace tra gli Dèi. Ci volle del tempo, ma alla fine Odino fu convinto a sposare la sua acerrima nemica, una certa Dea Vanir, conosciuta non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua padronanza della magia Vanir che Odino aveva a lungo bramato. Atreus: Freya sposò Odino? E perché lo fece? Mimir: Lei si sacrificò per proteggere il suo popolo, un atto d’amore. Lei si meritava di meglio.
Atreus: Non ci credo che Odino e Freya erano sposati. Mimir: Amore e odio sono più intrecciati di quanto pensiate. Ad esempio, Odino odia i Giganti e loro ricambiano, ma la madre di Thor era la Gigantessa Fjörgyn, uno dei grandi amori di Odino. Atreus: Quindi Thor è metà Dio e metà Gigante? Buffo! Mimir: Sì, ma l’amore tra Odino e Fjörgyn era vero... Quando Fjörgyn morì, Odino passò molte ere in solitudine... e quando infuriò la guerra coi Vanir, potei comprendere cosa provava veramente. Ce ne volle per convincerla, ma Freya accettò. Per un po', lui pareva davvero cambiato. Sembrava felice. Sembrava che volesse farla felice. Le concesse tanti doni da non poterli ricordare tutti. La pace resse ed ero davvero convinto che sarebbe andato tutto come previsto. Ma alla fine Odino tornò a essere se stesso. Ottenne la fiducia di Freya e si fece insegnare la magia dei Vanir, cosa che lei avrebbe rimpianto amaramente. Sebbene il suo consigliere cercasse di convincerlo che la pace fosse l’unico modo per prevenire il Ragnarök, Odino non mise mai da parte la sua ossessione per Jötunheim. Atreus: Odino e Freya potevano essere felici, ma lui voleva solo la sua magia? Mimir: Già... La magia dei Vanir lo portò a nuovi esperimenti e nuove forme di depravazione.
Mimir: Gróa [Gigantessa], che vedeva più in là di ogni passato e futuro, assisté al Ragnarök, la fine e l’inizio di ogni cosa. Quando Odino venne a sapere della profezia finale, decise di derubarla del suo sapere e tenerselo per sé. Gróa conosceva Odino perché si recava da lei per i suoi servigi, e lo accolse nella biblioteca da amico. Ma non sapeva che il responsabile della scomparsa di suo marito era Odino. Il quale aveva usato un sortilegio per nasconderne la morte per mano di Thor. Sorridendo, Odino la prese per la gola, e con le sue stesse mani la privò della biblioteca e della vita. Atreus: Sapevo che Odino era cattivo, ma è così... Mimir: Spietato? Barbaro? Senza cuore? Odino è fatto così. In effetti, dovremmo starcene qui seduti in silenzio per un po' a riflettere su quanto possa essere crudele... Allora... Kratos: Rifletti ancora.
Atreus: Se Ymir era il primo Gigante, da dove veniva? Mimir: All’alba dei tempi, c’era il Ginnungagap, il Grande Vuoto. Non esistevano i Regni, solo forze primordiali. C’erano il Fuoco e il Ghiaccio, che si incontrarono nel vuoto e produssero... Atreus: L’acqua? Mimir: Ben più dell’acqua: la mistica linfa vitale di qualcosa di nuovo. Da quest’acqua prese forma Ymir, e divenne un essere di pura creazione e caos, madre e padre di ogni cosa che venne dopo. Atreus: Anche degli Aesir? Mimir: Sì: ogni Dio, uomo e bestia proviene dalla carne di Ymir. Gli Aesir però si ritenevano tanto superiori da avere il diritto di regnare sul resto del creato. Fu Odino che si ribellò al suo creatore e versò il sangue vitale di Ymir con la sua lancia. Un male necessario, sosteneva, per portare ordine tra i regni. Dalla carne straziata di Ymir, Odino avrebbe creato per sé il regno di Midgard. Si fece chiamare il "Padre di Tutti", come se fosse lui il creatore e non il suo assassino. Piccolo... avido... despota...! Atreus: Mimir...? Mimir: Mh? Oh, scusa, ragazzo. In effetti credo sia meglio finirla qui.
Kratos: Testa... tu conosci tante storie. Quando ne racconterai una decente? Mimir: Come dici, scusa? Atreus: Ti ha insultato. Mimir: L'avevo capito. Ne vuoi una bella, vero? Molto bene, fratelli miei, vi racconterò la storia di Hrungnir l'Attaccabrighe. La vera storia. Atreus: C'era un'enorme battaglia. Lui si trovava al centro dell'Altare e combatteva gli Aesir. Mimir: Una bella storia, ma... no. Vedete, Hrungnir era nato senza testa né cuore, così i Giganti lo completarono con la pietra. Era forte, certo, ma era anche un perfetto babbeo. Odino lo incontrò un giorno mentre vagava per Midgard, e lo ritenne così buffo, indifeso e credulone che lo invitò al suo palazzo ad Asgard. Qui offrì a Hrungnir una pinta abbondante di idromele e lo incitò a fare ogni buffonata, per lo spasso della corte. Io c'ero, vidi gli Aesir ridere quando Hrungnir saltò sul suo scudo e giurò di ucciderci tutti e di riportare le nostre donne a Jötunheim. Poi comparve Thor e credete che rise? Oh, no. Thor diede un'occhiata al buffone di pietra ubriaco e gli calò il Mjölnir sulla testa, così forte che ancora oggi ha pezzi di Hrungnir conficcati nel cranio. Thor era così sorpreso da quella faccia rocciosa che non si accorse del corpo di Hrungnir che gli rovinò addosso con un terribile tonfo! E di nuovo si alzarono risate ululanti tra le mura del palazzo! Atreus: È una storia orribile, Mimir. Diversa da quelle di mia madre. Mimir: Che ti sia di lezione: di rado la verità è bella come miti e leggende.
Atreus[Prende appunti da un Altare degli Jötnar]: Questo si chiama “Surtr”... un Gigante di Fuoco. Mimir: Sì, il primo di tutti. Atreus: Crea una spada infuocata... Mimir: Un’arma leggendaria. Atreus: Combatte contro Thor e Odino, ma è il passato o il futuro? Mimir: Mh... è una questione di prospettiva...
Atreus: Quindi... siamo soli qui, vero? Mimir: Solo un Gigante di Fuoco può vivere qui ma, secondo la profezia, torneranno solo nel Ragnarök.
Atreus: Abbiamo fallito? Kratos: Non si fallisce in allenamento. Serve solo altra pratica. Atreus: Certo, o torniamo con armi e armature migliori. Mimir: Ha ragione.
Atreus: Cosa possiamo avere noi che Odino non ha? È il Re degli Dèi! Mimir: Degli Aesir, certo... ma non di ogni cosa! E le cose fuori dalla sua portata lo preoccupano, e parecchio. In passato mi ha fatto una testa così a riguardo.
Atreus: Svartalfheim vuol dire “Terra degli Elfi Oscuri”, giusto? Mimir: Giusto... Atreus: Ma tu hai detto che gli Elfi Oscuri vivono qui ad Alfheim da molto tempo. E poi... non sono i Nani che provengono da Svartalfheim? Non sembrano degli Elfi Oscuri. Mimir: È questo quello che pensi? Allora sei molto più perspicace degli Aesir. Sono loro a non essere in grado di distinguerli, e sono loro ad aver inventato quel nome. I Nani in realtà chiamano la loro casa “Niðavellir”. Atreus: Gli Elfi Oscuri non provengono da Svartalfheim? Mimir: Per nulla. Sono solo Elfi con la carnagione diversa. Nessuno sa chi è venuto prima, ma vengono tutti da Alfheim. Atreus: Perché combattono se sono della stessa specie? Mimir: È... adorabile. Atreus: Uh? Kratos: Il mondo funziona così. Atreus: Oh. Beh, è triste...
Atreus: Tu e Brok siete piuttosto famosi. Sindri: Beh, non hai tutti i torti. Cos’hai sentito? Atreus: Avete creato il Mjölnir. Sindri: Oh, sì... è opera nostra. Il Mjölnir ci ha dato molta visibilità. Un lavoro leggendario. Ci conobbero Dèi e Re. Eravamo una bella squadra. Atreus: Che accadde? Sindri: Oh beh... è una storia lunga. Accaddero cose che... resero difficile... trovare quella scintilla, capisci? L’ispirazione è una Dea volubile.
Atreus: Ho capito bene... tu e Sindri avete creato il Mjölnir. Brok: Già. Atreus: E Thor l'ha usato per uccidere. Brok: Vieni al punto. Atreus: Voi ce l'avete l'uno con l'altro, invece di prendervela con Thor. Brok: Ragazzo, tu mi piaci, ma non hai la minima idea della complessità dei rapporti tra parenti. Io non ho mica fatto la predica a tuo padre su come dovrebbe educarti e credimi, ci sarebbe molto da criticare... Atreus: Scusa, Brok! Io volevo aiutarvi.
Atreus: Mimir, esiste una storia del Gigante con la spada infuocata? Mimir: Surtr l’Intrepido? Certo! Abbiamo parlato tanto dei Giganti di Ghiaccio, ora ti racconto del Gigante più impetuoso di tutti. Quando Ymir emerse dal Ginnungagap, fu Surtr che lo seguì. Veniva dal Muspelheim, il Regno del Fuoco, e portò il calore nel cosmo appena nato, facendo apparire il Sole dalla sua fiamma primordiale. Ma parliamo della sua spada infuocata, che ne dici? Surtr l’Intrepido forgiò la sua spada infuocata per un unico scopo: incendiare Asgard all’avvento del Ragnarök. Egli è destinato a cadere per mano di Thor e Odino e, così facendo, ridurrà in cenere e rovine i loro Regni. E da quella distruzione, il mondo rinascerà. Fino a quel momento, egli aspetta da solo a Muspelheim, sempre desto, affilando la sua spada. L’Intrepido, generoso Surtr conosce il fato a cui va incontro. Ha voluto essere al servizio di una storia più grande di lui. Abbracciare il tuo scopo, con la pazienza e il sacrificio che ne derivano, vuol dire assicurarti che verrà il tuo giorno. Atreus: Pensi che ci saremo? Quando verrà quel giorno? Mimir: Io ho già visto tante guerre tra gli Dèi. Ma tu, fratellino... chi può dirlo?
Mimir: Odino ha fatto erigere quella statua in onore di Thor. E visto che il Serpente del Mondo decisamente detesta quel grasso spione, forse si sarà stancato di vederlo. Atreus: Ma... non gli fa male? Mimir: Beh, tra lui e Thor non è mai corso buon sangue, va detto. E non andrà meglio. Forse rendersene conto è stato peggiore del pensiero di un ammasso di pietra che gli scende giù per il gozzo.
Atreus: Mimir... cos’altro ti aveva detto il Serpente? Sembrava piuttosto importante. Mimir: Non è niente. Ha solo detto che “il ragazzo gli è familiare”. Atreus: Io? Ma è impossibile. Mimir: Sono d’accordo. A meno che... forse... si riferisce al futuro? Dicono che quando Jörmungandr e Thor si scontreranno durante il Ragnarök, lo scontro sarà così violento da spaccare l’Albero della Vita, proiettando il Serpente indietro nel tempo, prima ancora della sua nascita. Atreus: Cosa? Kratos: Follia pura. Mimir: Beh, avevo detto di non preoccuparvi...
Mimir[Riferito a una serratura]: Ricorda qualcosa che ho visto disegnare a Týr. Gli piaceva combinare vari simboli in rune create da lui. Questa, credo, significhi... Atreus: Pace. Unità. Pietà... e tanto altro.
Atreus: Com’è diventato un Drago il tuo amico [Fáfnir]? Mimir: Oh, non è amico mio. Questo mentecatto era una fonte inesauribile di fastidi sia per gli Aesir che per i Vanir. Kratos: Perché liberarlo? Mimir: Fidati di chi è stato liberato da poco: nessuno merita una prigionia del genere. Nemmeno un piccolo avido Nano-Drago.
Atreus[Riferito allo spirito]: Facevano parte del suo equipaggio? Sembrano dei duri. Kratos: Erano sotto la sua responsabilità. Atreus: È una bella responsabilità. Kratos: Ti fa paura? Atreus: Eh? Kratos: La responsabilità. Atreus: Uh, no. Non credo. Cioè, prima sì. Ma ora non mi fa più tanta paura. Kratos: E perché? Atreus: Beh, stare qui, con te, mi fa sentire più adulto. Kratos: Hmm
Atreus: Chissà come ha fatto quel capitano a guidare tanti uomini? Kratos: Gli erano fedeli e lo hanno seguito. Atreus: E sono morti tutti. È stato un pessimo capo. Kratos: Perché pensi questo? Atreus: Ha portato tutti quegli uomini alla morte. Kratos: Sì, ma hanno scelto loro di seguirlo. Atreus: Hmm... Kratos: Anche i più bravi commettono errori. I migliori se ne assumono la responsabilità. Ricordatelo.
Atreus: Quella era l'ultima nave. Spero che il capitano sia soddisfatto adesso. Kratos: Non credo. Lui avrebbe voluto dare loro il riposo eterno. Atreus: Ma... non ne era in grado. Kratos: Non gli importa. E la nostra vittoria gli ricorderà la sua sconfitta. Atreus: E allora... perché l'abbiamo fatto?
Atreus: Padre, perché hai voluto aiutare quello spirito? Kratos: Dovevi fare esperienza. Atreus: Ho combattuto molte volte contro quei cosi! Qual è la vera ragione? Kratos: Quest’uomo ispirava lealtà. Si era assunto la responsabilità dei suoi errori. Ed era deciso a porvi rimedio. Era una lezione utile per te. Atreus: Oh. Kratos: Hmph. Certo. “Oh”.
Atreus: Beh, avevi ragione. Non sembrava molto contento. Forse non si riesce mai a superare la perdita delle persone care. Kratos: Hmm. Mai. Atreus: Che ha lasciato lo spirito? Kratos: Un'offerta a uno degli Dèi. Atreus: Possiamo usarla? Kratos: No. Ma forse i Nani sì.
Kratos: Fidarsi della parola di uno spirito è da stolti. Atreus: Ma se fosse vero... Non vorresti vedere la mamma un'altra volta? Kratos: Certo che... Non c'è più, Atreus. Devi accettarlo. Atreus: Lo so, ma... vederla solo un'ultima volta... Kratos: Perché gli credi? Non sai chi è ora né chi è stato. Può essere pericoloso. Atreus: Vuole rivedere una persona amata. Io... lo capisco. Non penso ci sia nulla di pericoloso. Kratos: La speranza acceca il tuo istinto.
Atreus: Perché le ossa di Gullveig sono ovunque? Mimir: È una profanazione. Disperdere le parti di un corpo è una condanna per lo spirito. Niente Valhalla né Hel quando il tuo braccio e la tua testa sono in due posti diversi.
Atreus: Non riesco a credere che un figlio possa uccidere suo padre. È folle, no? Kratos: ... Atreus: Lo so... conosciamo solo una parte della storia, ma insomma, era suo padre! Certo, io a volte mi arrabbio con te, ma... Kratos: Davvero? Atreus: Beh... a volte sì... un po'. Ma non ti accoltellerei mai alla schiena. Kratos: No, suppongo di no.
Kratos: Quando ti arrabbi? Atreus: Cosa? Kratos: Con me, quando? Atreus: Oh, a volte, quando tu pensi che io non so fare qualcosa e invece lo so fare. Kratos: Non sempre è una cosa facile da capire... Atreus: Sì, lo so, è che sono piccolo.
Spirito del Predone: Che ci fate qui? Siete venuti a rubarmi gli stivali e la biancheria? Vi giuro che, se non fossi uno spettro, vi strapperei il cuore dal petto! Atreus: Abbiamo trovato tuo figlio. Anche lui è stato tradito. E sul suo diario abbiamo letto che si era pentito di averti ucciso. Spirito del Predone: Umpf. Bella consolazione. Come se n’è andato? Combattendo? Kratos: C’erano quattro corpi vicino al suo... decapitati. Spirito del Predone: Ha! Vandrid teneva sempre la sua spada pulita e affilata... L’ha imparato da me. Aah, mi ha accoltellato alle spalle, ma... sapere che è nel Valhalla mi rasserena. Grazie. [Scompare] Atreus: Abbiamo fatto bene. Meno male che siamo tornati. Kratos: Quel ladro non meritava la pace che gli hai dato. Atreus: Può darsi. Eppure mi piace aiutare la gente. Perfino i morti. Kratos: Mmh. Sei identico a tua madre...
Mimir: Sono venuto qui in missione diplomatica tempo fa, per mediare tra Asgard e Vanaheim. Quella guerra... così tanti morti. Non sapevo però che Thor fosse già andato a massacrare i Giganti. Atreus: Cosa c’entravano i Giganti in una guerra tra Dèi? Mimir: Nulla, ragazzo, è questa la tragedia. Non si erano schierati... ma la paranoia di Odino è inferiore solo alla sete di sangue di Thor.
Atreus: Ho appena capito che... Magni non è tornato in vita. Mimir: Interessante. So che gli Aesir devono trovare la loro strada per il Valhalla. Niente Valchirie, niente processo alle porte di Helheim. Forse è per questo.
Atreus: Sai perché non ci sono più Giganti a Midgard? A parte il Serpente che viene dal futuro. Mimir: Beh, non me l'hanno mai rivelato, anche se Odino era convinto del contrario. Ma ti posso dire che se avessi passato gli ultimi sessanta inverni a veder morire i migliori membri del mio popolo per mano di Thor e del suo dannato martello, me ne andrei anch'io a casa a leccarmi le ferite. Un vero peccato. I Giganti mi piacevano. Atreus: È per questo che hanno distrutto i ponti per Jötunheim? Per sfuggire agli Aesir? Ed è per questo che nel lago manca la Torre [di Jötunheim]? Mimir: Non è una coincidenza. Atreus: Credi che quando arriveremo a Jötunheim troveremo dei Giganti? Mimir: Tutto è possibile.
Atreus: Perché Odino vuole assolutamente entrare a Jötunheim? Mimir: È convinto che i Giganti abbiano la chiave per cambiare il suo destino durante il Ragnarök. In fondo, sono i più vecchi nemici degli Aesir, e durante l’Apocalisse è il loro esercito che lo sconfigge. Ma soprattutto lui brama le loro profezie. Vuole conoscere ciò che essi conoscono e vedere ciò che essi vedono. Si sarebbero potute evitare tante sofferenze se la sua curiosità fosse stata pari alla sua saggezza.
Atreus: Perché Odino è il Signore degli Impiccati? Mimir: Si riferisce a un piccolo esempio della sete di sapere di Odino, di quando è stato morto per nove giorni. Si impiccò a un ramo di Yggdrasill, si conficcò una lancia nel fianco e sanguinò nel Pozzo del Destino. Poi vagò per i regni dei morti e depredò l’Albero del Mondo dei suoi segreti... finché, a ragione, non si stancarono di lui e lo rispedirono tra i vivi. Te l’avevo detto che era fuori di testa, no?
Atreus: C’è qualcosa che non capisco... Odino vuole prevenire il Ragnarök... ma il Serpente ci è già stato e l’ha già visto. Quindi non ha già fallito? Mimir: Il destino è ingannevole. E Odino è abbastanza arrogante da pensare di poterlo sfruttare. Kratos: Il destino è una menzogna degli Dèi. Le profezie possono essere cancellate. Mimir: Su questo, fratello, tu e il Padre di Tutti la pensate allo stesso modo. Sebbene non possa prevenire il Ragnarök, spera di saperne abbastanza per influenzarne l’esito.
Mimir: Conosci la storia di Sköll e Hati, portatori del giorno e della notte? Atreus: Oh sì! I Giganti Lupo! Mimir: Sì. Nacquero dall’Arci-Lupo Hróðvitnir [Fenrir], una grande nemesi degli Dèi Aesir. Odino li catturò da cuccioli e li rinchiuse nei canili di Asgard, per tenere a bada il nemico. Ma quando il Sole e la Luna insorsero e si fermarono, Odino mise all’opera Sköll e Hati. Grazie alla sua magia, egli scagliò i Lupi in cielo, dove iniziò la loro caccia. La caccia durerà a lungo, ma non per sempre, poiché la profezia narra che un giorno Sköll e Hati divoreranno le loro prede. Ciò segnerà l’avvento del Ragnarök, il Crepuscolo degli Dèi. Atreus: Ma... Il Ragnarök dovrebbe segnare la morte di Odino, no? Allora perché dovrebbe scatenare i Lupi che compiono la profezia? Mimir: Un’ottima domanda, ragazzo. È una questione di controllo. I Lupi determinano l’inizio del Ragnarök, ed egli controlla i Lupi. Una battaglia che inizia quando vuole lui è una battaglia che può essere vinta.
Kratos[Riferito ad Atreus]: Cosa gli sta succedendo? Mimir: L’ho già visto nei mortali: un conflitto della mente che si manifesta come malattia corporea. Mai visto in un Dio, ma un Dio che crede di essere mortale? Non oso pensarci...
Kratos: Hel... Freya: Il Regno dei Morti, lo conosci? Kratos: No, non questo... Freya: È una terra dal gelo implacabile. Nessun fuoco può ardervi, nessuna magia in tutti i Nove Regni può sprigionarvi una fiamma. E contro i morti... la tua Ascia di ghiaccio sarà inutile. Dovrai trovare un’altra arma. Kratos: ... Dovrò tornare a casa... [tocca il suo avambraccio sinistro] A un passato che avevo giurato di seppellire per sempre. Freya: Chi eri prima non ha importanza. Il ragazzo non è il tuo passato, è tuo figlio... E ha bisogno di suo padre.
Corpo Astrale di Atena: Non c’è luogo dove puoi nasconderti, Spartano. Potrai mettere tutta la distanza che vorrai tra te e la verità, ma non cambierà nulla. Fingi pure di essere quello che non sei... maestro... marito... padre... ma c’è una verità ineluttabile a cui non potrai mai sfuggire: tu non puoi cambiare. Tu sarai per sempre... un mostro. Kratos[Brandisce le Lame del Caos e da esse scaturiscono delle fiamme]: Lo so. Ma non sono il tuo mostro, non più.
Brok: Ehi! Tu puzzi di magia straniera. Dolce Nanna degli Inferi... [Riferito alle Lame del Caos] Che cosa sono quelle? Non ne ho mai viste di simili. Saranno un’eredità di famiglia... Kratos: No... E non lo saranno mai. Brok: Amico, mio fratello e io abbiamo creato il Mjölnir per il grande idiota... so riconoscere la qualità. E queste... queste sono speciali. Ehi, dov’è il piccoletto? Kratos: Si è ammalato. Brok: No... Che è accaduto? Gli Aesir? Kratos: No. La colpa è mia... Ed è mia responsabilità rimediare. Brok: Già... dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità, eh? Che posso fare per aiutarlo? Io so fare tante cose.
Kratos: I Predoni che uccidemmo vicino la mia casa... sono venuti qui? Come hanno fatto in così poco tempo? Mimir: Il tempo scorre diversamente nei Regni, specie in quelli legati al Mondo degli Spiriti. Kratos: La Luce di Alfheim... Mimir: Al contrario: il tempo di Alfheim scorre più lentamente rispetto al Lago delle Anime. Così come a Hel rispetto a Midgard. È complicato, lo so... Kratos: Non importa, purché torniamo presto da mio figlio. Mimir: Ah! Vedo che impari in fretta.
Kratos: Questo Valhalla... è all’interno di Hel? Mimir: Oh no, no. Il Valhalla fa parte di Asgard. Solo chi muore dignitosamente in battaglia può andarci. Coloro che muoiono con disonore finiscono a Hel. Kratos: I criminali. Mimir: Sì, e chi muore per malattia, incidente, vecchiaia. Kratos: Chi muore di vecchiaia è indegno? Mimir: Ehm... non è mai troppo tardi per andare a combattere.
Zeus Helheim: Kratos. Kratos: Zeus? Mimir: Zeus?! Kratos: Mio padre... Mimir: Tuo padre era Zeus?! Questo spiega tutto. Kratos: Cos’è quel posto? Mimir: Non ci andare mai. Hai capito? Kratos[Gli fa cenno di sì]: Come fa a essere qui? È impossibile. Mimir: È solo un’illusione. Si sa che Hel tortura i suoi abitanti con il loro passato.
Mimir: Tuo padre era Zeus. Tuo padre. Era Zeus. Ora capisco. Sto dondolando al fianco del maledetto Fantasma di Sparta. Kratos: Non usare quel nome. Mimir: Non fraintendermi. Da quanto ho sentito, il pantheon se l’è cercata, ma non sarà facile accettarlo. So che odi gli Dèi, ma non riesci proprio a stare lontano da loro, vero? Kratos: Non devi dire nulla al ragazzo. Non deve sapere. Mimir: Idiozie, fratello. Sono solo idiozie. Deve sapere. Solo la verità lo renderà libero e completo. Sì, va bene, odi gli Dèi. Tutti gli Dèi, incluso te stesso. Ma tutto questo riguarda anche tuo figlio. Non capisci? Lui lo sente! Non può evitare di essere ciò che è. Non può, perché non gli hai ancora detto nulla. È tutto collegato, lo capisci? Kratos: Tu... non gli dirai nulla. Mimir: Come vuoi.
Freya: Te l’ho detto che anch'io ho un figlio? È passato... un secolo da quando l’ho visto l’ultima volta. Alla nascita le rune ne predirono la morte. Il neonato che stringevo era così... piccolo... così indifeso. Decisi allora che avrei fatto... qualsiasi cosa per proteggerlo, qualsiasi sacrificio. Ma tutto ciò che feci, lo feci per me. Lasciai che le mie esigenze e le mie paure... venissero prima dei suoi bisogni. Mi accorsi del suo risentimento solo troppo tardi. Non fare lo stesso sbaglio. Abbi fiducia in lui. So che la verità non è semplice... ma niente lo è quando di mezzo c’è un figlio. Kratos: ... C’è un maleficio. C’è un maleficio su questo ragazzo.
Atreus: Ciò che ti è successo ad Alfheim... Non puoi lasciare Midgard, vero? Freya: Un dono di mio marito, il giorno in cui ci separammo. Atreus: Perché Odino ti ha intrappolata? Freya: Perché è meschino. D’altronde, tutte le sue decisioni sono frutto delle sue paure. I Vanir costituivano la minaccia più grande per gli Aesir fino al nostro matrimonio. Molti Vanir pensano che io li abbia traditi... Col mio sacrificio ho ottenuto solo l’odio dei miei simili. Intrappolata qui, non potrò mai sistemare le cose.
Atreus: Dici che ho un maleficio. Mi credi debole perché non sono come te. Lo so che non sono come volevi. Ma... dopo tutto questo credevo... che le cose fossero cambiate. Kratos: Tu non sai tutto, ragazzo. Atreus: No. Ma almeno ora so la verità. Kratos: La verità... la verità... Io sono un Dio... di una terra lontana da qui. Quando arrivai su questi lidi scelsi di vivere da uomo. Ma la verità è che... io sono nato Dio. E lo sei anche tu.
Atreus: Sono un Dio. Perché aspettare tanto a dirmelo? Kratos: Volevo risparmiartelo. Essere un Dio... può voler dire vivere tra angosce e tragedie. È questo il maleficio. Atreus: Che tipo di cose potrei fare? Posso volare? Essere invisibile? Io... non mi sento un Dio. Kratos: Non so quale sia la natura dei tuoi poteri, ma con il tempo... lo capiremo.
Atreus: Ehi, se sono un Dio forse posso volare! Mimir: Nooo! Anche gli Dèi devono stare con i piedi a terra, credimi!
Atreus: Lo so che non sono affari miei... ma non capisco perché il fatto che Thor abusi della vostra creazione debba separarti da Brok. Non è stata colpa vostra. Sindri: Beh... mi fa piacere che tu perdoni il nostro ruolo. Ma quando assisti a una tale devastazione e sai che senza di te si sarebbe potuta evitare... non è così facile perdonare se stessi. Né il proprio socio. Abbiamo provato a rimediare, naturalmente, ma quella è un'altra triste storia, che conosci già. Atreus: Ah sì? Sindri: Atreus. Basta. Atreus: Va bene...
Atreus: Padre, perché gli Dèi causano tanti problemi ai mortali? Kratos: Perché è nella loro natura. Atreus: Ma... con tutto il loro potere, alcuni Dèi potrebbero cercare di rendere la vita migliore alla gente. Kratos: E invece gli Dèi continuano a diffondere infelicità. È la vita. Atreus: Mmh. Beh, almeno noi facciamo del bene, giusto? Kratos: Umpf.
Kratos[Riferito al Troll Dauđi Hamarr]: Ci attaccherà. Atreus: Lo so, ma mi sembra sbagliato tenerlo rinchiuso così. Kratos: Umpf ti fai prendere dalle emozioni? Atreus: Tu non senti i loro pensieri, io sì. Kratos: Ignorali. E... sta' in guardia. Atreus: Okay! [Uccidono il Troll] Fiu... Kratos: Cosa pensa quella bestia ora? Atreus: Niente... ma è stato felice di morire in battaglia invece di marcire in una fossa. Kratos: Stai migliorando. Hai combattuto bene, Atreus. Atreus: Grazie, padre.
Atreus: “Inghiotto tutta la morte / Della vita sono la fonte”. Mimir: Oh... Mi piace. Chissà se l’ho scritta io... Kratos: È quella la risposta? Atreus: Dice “Terra”.
Atreus: Se ad Alfheim avessi saputo di essere un Dio, non mi sarei sentito in colpa a uccidere gli Elfi. Mimir: Non so se il senso sia proprio quello. Kratos: Non hai fatto nulla di cui pentirti. Non ci hanno lasciato scelta... Atreus: No, adesso capisco. Dovevamo sbrigare faccende da Dèi, ma loro ci hanno coinvolti nei loro piccoli problemi. Mimir: Ehi... Ma non gli dici niente? Atreus: Sai, sapere che siamo Dèi mi fa sentire molto più forte. Mimir: Forse ti senti troppo sicuro di te, ora. Dal tuo potere derivano grandi responsabilità. Puoi usarlo per te stesso o metterlo al servizio degli altri. Come fece Týr. Atreus: La gente lo amava, eh? Mimir: Già. Un Dio della Guerra che si batté per la pace, famoso per il suo eroismo e la sua rettitudine. Usò il suo potere per porre fine alle guerre, mai per scatenarne. Atreus: Allora esistono Dèi buoni. Mimir: Sono molto rari ma esistono, sì.
Atreus: "La mente è più veloce del vento". Mimir: Risolvere i problemi con la testa piuttosto che con i piedi. Benissimo per me!
Mimir: Aaaaah, uno Sgian Dubh [coltello] proveniente dalle mie terre [dalla Scozia]. In passato ne avevo uno anch’io. Prendilo pure, ragazzo! Kratos: Prendilo, ragazzo. Potrebbe servirci per spalmare il burro sul pane. Mimir: Ecco perché non piaci a nessuno.
Mimir[Atreus nota un amuleto egiziano a forma di scarabeo]: Viene da una grande terra deserta molto lontana da qui. Atreus: Ci vivono gli Dèi? Mimir: Caspita, sì. Moltissimi Dèi. Atreus: Buoni o cattivi? Mimir: Io temo che non sia così semplice...
Kratos: Il giorno in cui nascesti, feci due pugnali fondendo metalli della mia e di questa terra. Uno per me, e quando tu fossi pronto, uno per te. Quel giorno è arrivato. Atreus[Tiene in mano il coltello]: E sono un uomo ora... come te. Kratos: No. Noi non siamo uomini. Siamo più che uomini. La responsabilità è molto più grande... E tu dovrai essere migliore di me. Hai capito? [Atreus annuisce] Dillo. Atreus: Io sarò migliore. Kratos: Il potere... di quest’arma, di qualsiasi arma... proviene da qui... [indica il cuore di Atreus] solo se è temperato da questo [indica la mente di Atreus]. Dalla disciplina, dall’autocontrollo di chi la impugna. È qui che risiede la vera forza di un guerriero. Non devi dimenticarlo mai [Atreus annuisce].
Atreus: Padre, perché hai lasciato la tua terra? È stato per causa degli altri Dèi? Kratos: Mh Atreus: È solo... che tu odi gli Dèi così tanto. Ma... Týr dimostra che gli Dèi sono buoni. E tu sei buono. Hai ucciso solo chi lo meritava? Kratos: Sì. Mimir: Aaaah, ma chi tra noi è degno di giudicare? Atreus: Silenzio Testa, noi sì. Noi lo sappiamo. Mimir: Ah ah? Tu parli ogni giorno di più come tuo padre.
Atreus: Senti, non arrabbiarti, ma ho già visto le tue Lame. Erano sotto la casa quando ero nascosto. Per questo non mi facevi mai scendere là sotto? Da dove vengono? Kratos: Sono il mio fardello. Di una vita precedente. Atreus: Ora fanno parte anche della mia vita e vorrei conoscerne la storia. Kratos: Quei giorni sono finiti. Riviverli è... inutile. Atreus: La verità non è mai inutile. Kratos: Un giorno capirai. Atreus: Se lo dici tu...
Atreus: Perché tacere ciò che siamo? È Odino che ama i segreti. Non dovremmo essere aperti come Týr? Kratos: Týr aveva segreti e per ottime ragioni. Proteggere la gente. È saggio essere discreti. Atreus: Ma non bisogna mentire agli amici o ai familiari. Mimir: Sindri capirebbe e farebbe lo stesso. Non temere.
Atreus: Aaaaah [si mette le mani in testa], fammi indovinare... tuo fratello non è bravo quanto te, e il suo lavoro fa schifo. Sindri: Uh... tutte cose vere. E allora? Atreus: Non fai altro che parlane, in continuazione. Fa’ qualcosa a riguardo o chiudi il becco almeno! Sindri: Ho capito... Atreus: Sì! Siamo stufi di ascoltare i piccoli problemi della piccola gente! Sindri: Umm... d'accordo... Mi hai ferito.
Kratos: Perché l'hai trattato in quel modo? Atreus: Sono stufo, parla sempre del fratello! Kratos: È vero. Ma non serve a niente fartelo nemico. Atreus: Deve sapere la verità. Anche se fa male. Kratos: È stato inutile e scortese. Atreus: La verità conta più della cortesia. Kratos: Tua madre non approverebbe. Atreus: Non era una Dea.
Kratos[Riferito a Modi]: L’hai ucciso contro la mia volontà. Hai perso il controllo. Atreus: Non mi hai insegnato tu a uccidere? Kratos: Io ti ho insegnato a sopravvivere. Siamo Dèi, ragazzo... e quindi dei bersagli. Da ora fino alla fine dei giorni, sei segnato. Io ti ho insegnato a uccidere, sì... ma per poterti difendere. Mai per divertimento. Atreus: A nessuno importava di lui comunque. Che differenza fa? Kratos: Ci sono conseguenze se uccidi un Dio! Atreus: Perché?! Come fai a saperlo?! Come fai a saperlo!?
Brok: Che avete voi due? Tutti zitti e incarogniti... È come se vi foste accorti ora che qui puzza tutto di merda. Mimir: Oh, non temere, sono certo che tra poco torneranno a urlarsi contro. Brok: Hmm... Beh... divertiti a stare zitto, allora.
Mimir: Qui non ci sono solo i vecchi e i malati... ma anche i criminali. Hel non fa distinzione tra noi e chi dev’essere tormentato da queste visioni. Kratos: Come le fermiamo? Mimir: Fuggiamo. Il prima possibile. Atreus: Non mi lascerò influenzare. Come hai detto tu, Mimir, era una semplice illusione. Non ero io. Kratos: No. Ma è come sei diventato ultimamente. Atreus: So che è colpa mia se siamo qui. Ma rimedierò, chiunque io sia. Kratos: “Io” rimedierò. Tu esegui gli ordini. Atreus: Ma forse non sono così. Kratos: Devi esserlo.
Baldur Helheim: Non avrei mai voluto una cosa del genere! Non ne avevi il diritto, strega! Freya Helheim: Ne avevo tutto il diritto. Io sono tua madre! Baldur Helheim: Non sento gusti. Non sento odori. Non sento nemmeno la temperatura di questa... questa stanza. Mangiare... bere... le donne. Tutto è sparito. Andato! Freya Helheim: Ma non dovrai più sentire dolore, mai più. La morte non ha più potere su di te ormai. Preferiresti morire? Baldur Helheim: Che sentire ancora? Sì! Certo! Preferirei morire, sì.
Mimir: Il ragazzo... sta molto male. In queste condizioni, lui non- Kratos: Atreus non ti riguarda. Mimir: Beh, potrebbe riguardare tutti, se non te ne occupi. Non bisogna essere i più intelligenti del mondo per accorgersene.
Atreus: Sono confuso. Credevo che la madre di Baldur fosse Frigg. Mimir: Già. Frigg... quello è più un vezzeggiativo. Vuol dire "cara". Così Odino chiamava Freya dopo il matrimonio. Un gesto affettuoso, inizialmente. Poi quando le cose si sono guastate, è diventato un modo per manipolare la verità. Atreus: Come? Mimir: Odino non voleva che a Freya, una Dea Vanir, fosse riconosciuto alcun merito ad Asgard. Ogni suo successo veniva attribuito a Frigg. Atreus: Come essere la madre di Baldur. Mimir: Esatto, ma era Freya la madre di Baldur! [Atreus sospira]
Sindri: Avete visto i forzieri nella Stanza Centrale, no? E anche tutta la merce accatastata in fondo al Laboratorio. E i 3 Squarci del Regno, naturalmente. Ma è meglio fare attenzione con quelli. Atreus: Perché? Sindri: Perché sono letteralmente degli squarci nella struttura della realtà! Vuoi metterci la mano? Fai pure. Apparentemente, gli Squarci del Regno contengono un segreto che Ivaldi voleva nascondere. Ma chi può dirlo? I Nani sono tipi strani. E sì, lo so che io sono un Nano!
Atreus[Riferito alle Valchirie corrotte]: Se vogliono essere salvate, perché lottare fino alla fine? Kratos: Sono avversari formidabili. Ti fanno crescere. Mimir: Di solito i genitori vogliono solo che i figli dormano sereni.
Atreus: Mimir, perché lavoravi per Odino se era così cattivo? Mimir: Questo è il mio lavoro e, se vuoi fare carriera come Consigliere Reale, devi accettare anche i pazzi più meschini. I posti disponibili sono pochi! Anche il mio primo signore era crudele, ma da lui ho imparato che l’ironia e l’arguzia sono armi potenti, utilissime con sovrani e Dèi. Iniziai alla tua età, come messaggero del Re delle Fate e all’occorrenza giullare. La sera, con gli amici, scorrazzavo per la foresta. Ci chiamavano “buontemponi”... e lo eravamo sul serio! Organizzavamo scherzi e dispetti, ci prendevamo gioco dei mortali... E, dato che il nostro signore si divertiva, non venivamo mai puniti. Aaah... Poi un giorno smise di divertirsi e decisi di andarmene. Grazie al cielo, gli anni e i viaggi che mi hanno condotto fin qui mi hanno trasformato da girovago spensierato in modello di virtù.
Mimir: Non dico di essere perfetto. Sono solo astuto, a volte fin troppo per il mio bene. Atreus: Perché facesti infuriare Odino? Mimir: Per molto tempo il mio compito fu consigliare Odino, incarico nel quale eccellevo. Man mano che mi interessavo alle persone e al mondo, cercavo in qualche modo di limitarlo. Di proteggerlo da se stesso. Perseguendo la pace, facevo anche i suoi interessi... ma Odino lo considerò un tradimento. Non si fidava più di me, ma non voleva che mettessi la mia mente al servizio di altri, così mi imprigionò in un albero e iniziò a torturarmi. Atreus: Meno male che siamo arrivati noi a tagliarti la testa. Mimir: Eh sì, una bella fortuna per me!
Atreus: È bello vedervi insieme. Ma... la runa del vostro marchio ora è diversa. Brok: È il prezzo di... riforgiare qualcosa che si era rotto. Atreus: Lo sapevo. Vi volete bene voi due. Brok: Oh smettila, principessina. Se continui mi farai piangere. Sindri: Mi piace il nuovo marchio, e a voi? Kratos: Noi abbiamo una missione.
Sindri: I fratelli Huldra di nuovo in azione! Non vedo l'ora di cominciare! Brok: Mi venisse un colpo se mi aspettavo di rimettermi a fare roba con te. Ma mi piace, soprattutto per questo... Mi ero abituato a lavorare da solo ormai. Mi ero quasi scordato quanto fossero utili un paio di mani in più. Sindri: Non ricordavo quanto fosse facile fondere metallo se un altro controlla la temperatura!
Atreus: Forse ero diventato un pò arrogante. Brok: Gli hai detto quello che doveva sentire, per me è così. Atreus: Anche per me... Scusa per averti parlato in quel modo, Sindri. Mi perdoni? Sindri: L'ho già fatto.
Atreus: Sono felice che Brok e Sindri ora vadano d’accordo. Kratos: Ora sono doppiamente irritanti.
Mimir: Circolano molte leggende sulla Dvegræðikr. Un numero decisamente alto, il che rende difficile accertare la verità su questa armatura. L’unico particolare ricorrente è la sua capacità di fornire una protezione straordinaria. Una caratteristica utile per un Re impopolare, non c’è che dire. Kratos: E una terra straziata è tutto ciò che resta di lui. Ecco che succede a fidarsi delle leggende. Atreus: Allora, di cosa ci si può fidare? Kratos: Di te stesso. Dei tuoi occhi. Del tuo istinto. Credere a una leggenda è un azzardo. E spesso si perde. Atreus: Se lo dici tu.
Atreus[Prende appunti da un Altare degli Jötnar]: ”Starkaðr”, cavolo, quante braccia. Mimir: Puoi dirlo forte. Atreus: ... Sei... sette... otto! Poteva usare quattro archi? Mimir: Preferiva la spada, dato che aveva solo due occhi. Atreus: Pare che Thor gli strappò le braccia. Mimir: Tipico da parte sua.
Atreus: Le cose che gli hai preso... devono essere i tre mitici ingredienti di cui parlava Brok. Mimir: Posso affermare con assoluta certezza di non aver mai visto niente di più strano in vita mia. Atreus: Come fanno Brok e Sindri a lavorarci con... queste cose qui? Mimir: Non sottovalutare i Nani. Saranno gentaglia, ma sono ingegnosi. Hanno costruito una catena indistruttibile con un’orma di gatto, saliva di volatile e poco più! Atreus: Ma non ha alcun senso! Mimir: È la leggenda. Se cerchi un senso, non parlare a una testa mozzata!
Atreus: Che mi dici ora del Gigante con otto braccia? Mimir: Starkaðr il Possente, lo chiamavano. Odino tramava la sua fine. Se i Giganti avessero avuto un esercito, Starkaðr sarebbe stato il loro generale... Un’opinione che, col senno di poi, avrei dovuto tenere per me. Non lo feci, dato che ero il consigliere di Odino... E una volta convinto del fato di Starkaðr non ci fu più modo di dissuaderlo. Ma nemmeno Thor era così stupido da affrontare Starkaðr da solo. No, invece gli Aesir calunniarono il nome di Starkaðr, marchiandolo in tutti i Regni come un mostro da temere. Dissero che aveva rapito una regina elfica, la quale si uccise pur di non essere stuprata dal Gigante. Falsità, ma sei troppo giovane per questo. Alla fine, persino gli Dèi Vanir e le armate di Midgard si unirono alla causa. Circondarono Starkaðr e lo tempestarono di frecce finché non cadde in ginocchio. Si arrese, sperando che un processo lo potesse riabilitare. Thor ne approfittò e strappò una delle braccia di Starkaðr, poi ne recise altre e altre ancora finché non fu soddisfatto. Privato di sei braccia e di troppo sangue, Starkaðr perì sul campo di battaglia. Aaah, me ne pento ancora oggi, sai. Mi dissi che non potevo farci niente. Ma vorrei averci provato.
Atreus: Ecco i materiali! Ma sono così strani... Come riuscite a creare un’armatura da delle così... così... Brok: Fatica! Atreus: Fatica? Brok: Fatti i cazzi tuoi. Abbiamo i nostri segreti professionali. Atreus: Oh...
Atreus: “L’ultimo segue, il primo precede / In mezzo ombra non possiede.” Mimir: Mh... Sinistro. Kratos: Ragazzo, sulle statue [dei Troll]. Atreus: Ho visto... dice “Vuoto”. Mimir: Ah, io stavo per dire "vuoto"...
Kratos: Un esercito di statue? Mimir: Non credo che siano in grado di tornare in vita, se è questo che ti preoccupa. Týr diceva che, nel suo mondo di pace, gli unici soldati sarebbero stati delle statue. Gli Dèi lo benedicano, ma quel figlio di buona donna faceva sul serio.
Atreus[Prende appunti da un Altare degli Jötnar]: Dice che si chiama “Bergelmir”: la mamma mi aveva detto che era il Re dei Giganti. Mimir: Già, era questo e molto di più. Atreus: Sembra che avesse tanti figli. Mimir: Tanti figli, fratellino, è dire poco. Atreus: È morto... ma non è stato ucciso. I Giganti muoiono di vecchiaia? Mimir: Forse. Sebbene sia raro, secondo le leggende.
Atreus: Lo vedi, Mimir? Nessuno può farcela da solo. Gli ostacoli... sono delle prove per verificare che noi siamo in grado di batterli. Saremo anche in disaccordo... Io e mio padre, tu e Freya, Brok e Sindri... ma se collaboriamo, siamo una squadra... è questa la prova di Týr. Ecco perché ce la faremo fino a Jötunheim. Mimir: Hai sentito? Il ragazzo ha trovato il suo equilibrio. Atreus: Cosa significa? Kratos: Significa che sei saggio, Atreus. Ed è bello sentirti così.
Mimir: Sai che non si deve deviare dalla retta via? Beh... Týr seguiva sempre una strada tutta sua, se capisci che intendo. Kratos: Il Regno tra i Regni...
Mimir: Se non sbaglio, ti devo ancora raccontare la storia del Gigante Bergelmir... Atreus: Oh sì... mi ricordo il suo Altare. Sembrava un po' più allegro degli altri... Mimir: ... Comincia con un oceano di sangue! Kratos: Finalmente. Una storia degna. Mimir: Se ti ricordi, Ymir, il Primo Gigante, fu trafitto a morte da Odino. Questa storia inizia nel suo sangue. Le viscere magiche di Ymir si riversarono in un fiume impetuoso che minacciò di inondare tutto il creato. Gli Jötnar erano impreparati, e furono spazzati via dalla marea senza fine. Non solo Ymir, tutti i Giganti stavano per estinguersi. E la vittoria di Odino sarebbe stata completa. Ma quel dì non perì tutta la genia di Ymir. Galleggiando nel tronco cavo di un albero, il Gigante di Ghiaccio Bergelmir e sua moglie sopravvissero. Navigarono per settimane, finché non approdarono a una nuova terra. La chiamarono Jötunheim, e lì cominciarono una nuova vita. Da padre e madre si moltiplicarono, e da Re e Regina lavorarono per rendere Jötunheim una terra dove i Giganti fossero gli unici padroni di se stessi. Bergelmir non volle vendicarsi del massacro di Odino. La sua vendetta era vivere e prosperare. Morì in pace, compianto da una legione di familiari. Sarebbe stato ricordato come Bergelmir l’Amato. Atreus: Bergelmir l’Amato... eh... non ho mai sentito una storia finire così. Non una vera, perlomeno. Mimir: Eh, sono poche.
Atreus: Ci siamo fermati. Credo sia finita. Mimir: Sì... ma dove siamo? Atreus[Escono dalla Torre]: Siamo di nuovo a Midgard! Il ponte! Ce l’abbiamo fatta: la Torre è di nuovo al suo posto! Kratos: La Sala del Viaggio di Týr ci porterà a Jötunheim. Atreus: Come l’ha fatto Týr? Mimir: Odino sospettava che i Giganti custodissero in segreto i resti dell’Essenza Creativa Primordiale degli Jötnar, ciò di cui sono fatti tutti i Regni e da cui è stata creata la Pietra dell’Unità. Dovevano essere disperati se si erano fidati di un estraneo come Týr.
Mimir[Riferito alla pancia di Jörmungandr]: Fratelli miei... sono stato in tanti luoghi strani... ma questo non scherza. Atreus: Eh... Sì, neanche io sono mai stato nella pancia di un Gigante. E tu? Kratos: Non di uno che non volesse mangiarmi. Mimir: È una reazione prevedibile a questo punto.
Mimir: Uh. L’odore è migliore di quanto pensassi. Ricorda la birra all’erica che fermenta. È piacevole. Atreus: Sei così strano. Ahi! Qui l’acqua sembra che bruci. È acqua, non è vero? Mimir: Sì... più o meno...
Atreus: Andiamo verso Jötunheim. Ora nessuno ci fermerà. Mimir: Hai mai sentito l’espressione “sfidare la sorte?”. Atreus: La sorte è una menzogna degli Dèi. Mimir: ... Degli Dèi, sì, certo. Sei proprio figlio di tuo padre, non c’è dubbio.
Freya: Lo so che sei ancora arrabbiato. Lo so che... quello che provi non è cambiato, ma io voglio che tu... Baldur: C-che cosa provo? Cosa provo io? Ahahahahah! Sai, ho passato gli ultimi cento inverni a immaginarmi questo momento. Ho ripetuto nella mia testa tutto quello che ti avrei voluto dire, ogni parola... perché tu capissi esattamente quello che mi avevi rubato. Ma adesso mi rendo conto che ormai non mi interessa che tu capisca niente. Non ho bisogno di te... per niente. [Va' verso Freya e Kratos si mette in mezzo] Freya: No, stanne fuori, Kratos. Non ha niente a che fare- Kratos: Sulla strada che hai scelto... la vendetta... non troverai la pace. Io lo so. Baldur: A te... a te io penserò dopo. Prima la famiglia.
Freya: Baldur, figlio mio! Fermati! Ti supplico! Sistemeremo tutto! Baldur: Sì! Con il tuo sangue!
Baldur[Kratos lo afferra per la gola per impedirgli di uccidere Freya]: Aaaaargh! Perché... che ti importa? Perché non sei andato via?! Kratos[Ricorda le parole di Zeus quando lo uccise con la Spada dell'Olimpo a Rodi]: La storia finisce qui. Dobbiamo essere persone migliori. [Gli torce il collo e Baldur cade a terra] Baldur[Ultime parole]: ...Neve... Freya: No, no, no, no, no... figlio mio... mio adorato, dolce figlio... no... no. Kratos: Freya... Lo ha scelto lui. Freya: Farò piombare ogni dolore, ogni oltraggio inimmaginabile su di te. Esibirò il tuo freddo corpo a ogni angolo di ogni Regno e darò in pasto la tua anima al cane più vile di Hel! Questa è la mia promessa! Atreus: Ti ha salvato la vita! Freya: Mi ha privato di ogni cosa! [Piange] Di ogni cosa... Tu sei un mostro... tramanderai la crudeltà e la collera. Non cambierai mai! Kratos: Allora non mi conosci. Freya: Io ti conosco abbastanza... E lui? Kratos: ... Ragazzo, ascoltami: vengo da una città chiamata Sparta. Ho perso l’anima facendo un patto con un Dio. Ho ucciso molte persone... non tutte lo meritavano... e ho ucciso mio padre. Atreus: Quello a Hel era tuo padre... È questo è il destino degli Dèi? Finisce sempre così? Figli che uccidono madri... o padri? Kratos: No. Noi saremo gli Dèi che scegliamo di essere, non quelli del passato. Tu non diventerai come me. Dobbiamo essere migliori [Freya prende Baldur e se ne va]. Mimir: Mi sa che ora siamo noi i cattivi. Kratos: Ai suoi occhi sì. Lei non avrebbe mai fatto quella scelta... Finiamo questo viaggio finché ne ho la forza.
Atreus: Lo so che salvarla era la cosa giusta da fare, ma alla fine sembrava malvagia. Mimir: No. Avete ucciso suo figlio, suo figlio! La morte di un figlio è una cosa che un genitore non prende alla leggera. Atreus: La stava uccidendo! Kratos: Lei sarebbe morta per farlo vivere. Solo chi ha figli può capire. Atreus: Ti faresti uccidere da me? Kratos: Se fosse per salvarti la vita... sì. Mimir: Non era una scelta facile per nessuno, fratello. Ma sappiamo tutti che hai fatto la cosa giusta. Il mondo è un posto migliore con Freya. Ora datele un po' di tempo, ragazzi. Si riprenderà.
Atreus: Mimir, non mi hai mai detto cosa accadde al figlio del Muratore. Mimir: Hrimthur, il figlio di Thamur? Dopo aver completato il capolavoro del padre, il grande muro di Jötunheim, decise di vendicarsi dei crimini commessi dagli Aesir ai danni dei Giganti. Inizialmente voleva affrontare Thor, ma la tragedia aveva reso Hrimthur saggio e astuto. Si rese conto che le mura di Asgard erano fragili e trascurate perché gli Aesir snobbavano attività così faticose. Così Hrimthur, presentatosi sotto mentite spoglie, propose agli Aesir di costruire nuove mura maestose, senza alcun compenso se non fosse riuscito a completarle entro due stagioni. Se invece ce l’avesse fatta, avrebbe solo chiesto udienza alla Dea Freya. Intrigato dallo straniero, Odino accettò, sapendola un’impresa impossibile. Ovviamente Hrimthur, assistito dagli insegnamenti del padre e da un magico stallone che gli procurava le pietre, terminò in tempo. Odino non era felice di aver perso la scommessa, ma sembrò intenzionato a tenere fede al patto. Freya si recò dal Muratore che, con sua sorpresa, le sussurrò solo una frase all’orecchio. Fatto questo, se ne andò da Asgard. Tuttavia, quando trovò Thor ad attenderlo alle porte di Midgard, seppe di essere stato ingannato. Ma non gli importava: aveva compiuto la sua missione. Atreus: Davvero? Cosa disse a Freya? Mimir: Solo lei potrebbe dirlo, ma ho avuto molte lune per rifletterci. Hrimthur sapeva che Freya odiava gli Aesir nonostante l’unione con Odino e credo che le abbia svelato il segreto delle difese di Asgard. Forse vi ha lasciato dei punti deboli, magici o strutturali, che saranno sfruttati all’arrivo di Surtr durante il Ragnarök per radere al suolo Asgard, se non prima.
Atreus: Eh... è una buona idea tornare qui? Mimir: Probabilmente è là dentro a preparare la tua dipartita, fratello. Atreus: O a riportare in vita Baldur, come ha fatto con te, Mimir. Mimir: Oh, io non sono vivo, ragazzo. Rianimato, quello sì, ma sono ancora morto stecchito. Non sarò mai quello di una volta. Lei non vuole questo per suo figlio, fidati. Atreus: È un sollievo. Non il fatto che sei morto, ma, beh... lo sai.
Mimir: Vorrei dire una cosa prima di continuare... L'ultima cosa che vi serve è una testa in decomposizione che rovini il momento. E io posso aspettarvi qui. Questa cosa riguarda solo voi. Kratos: È vero. Ma se qualcuno ti trova... Brok: Per i morbidi seni perfetti della Dea Sif! Ce l’avete fatta!
Atreus: Quindi, se mamma era un Gigante... io sono parte Gigante [di Ghiaccio] e parte Dio. Kratos: E parte mortale. Atreus: Giusto. C’è solo una cosa che non capisco... il mio nome sul muro... I Giganti mi chiamano... “Loki”? Kratos: Loki? È il nome che tua madre voleva darti quando sei nato. Ti avrà chiamato così con la sua gente. Atreus: Ma perché? Kratos: Ci penseremo un altro giorno. Torniamo a casa ora.
Atreus: Perché hai voluto chiamarmi Atreus? So che non è il nome di un Dio. Kratos: Ah. No, era un soldato. Uno spartano. Atreus: Grande guerriero? Kratos: Tutti gli spartani sono grandi guerrieri. Addestrati dalla nascita. La vita era disciplina, dovere, guerra e morte. Una vita dura e senza gioia. Atreus: Mm-m. Kratos: Ma Atreus, lo spartano era diverso dagli altri. Lo vedevi sorridere anche nei momenti peggiori. Era allegro e ci infondeva speranza: malgrado fossimo macchine da guerra, in noi potevano esserci umanità e bontà. Nel giorno in cui donò la vita, il suo sacrificio salvò molte vite e volse la battaglia a nostro favore. Io lo riportai a casa disteso sul suo scudo e lo seppellii con tutti gli onori dovuti a uno spartano. Il suo ricordo ci era di conforto nei momenti bui. Atreus: Wow. Davvero una bella storia. E Mimir se l'è persa! Capisco che tu voglia tornare a casa, ma scommetto che da qualche parte ci sono altre Valchirie da liberare, altra gente da aiutare. Forse mamma ci ha fatto venire qui anche per aiutare chi ne ha bisogno. Di', che cosa avrebbe fatto Atreus lo spartano? Kratos: E che farebbe Loki? Atreus: Ahah, che nome strano. Meno male che mi hai chiamato Atreus.
Mimir: Devo avvertirvi che è passato più tempo di quanto pensiate. E la tormenta iniziata quando avete ucciso Baldur... è diventata qualcos’altro. I presagi si realizzano. Kratos: Presagi? Dell’arrivo dell'inverno? Mimir: Non un semplice inverno, ma uno che durerà tre estati. E, una volta finito, inizierà il Ragnarök. Kratos: Ragnarök. Dalla neve. Mimir: Neve, tanta altra neve e poi la fine del maledetto mondo, più o meno in quest’ordine. Kratos: Un’altra profezia... Mimir: No... La profezia non prevede che ciò accada prima di altri cento inverni. Hai cambiato qualcosa. La profezia non ti aveva considerato.
Brok: Te lo ripeto, è il Fimbulwinter. Me lo sento nelle palle, stavolta si fa sul serio! Sindri: Smettila. Mi fai molto innervosire. Prima o poi doveva pur nevicare. Brok: Non è solo neve, lo sai bene! È la fine di tutto.
Sindri: Com’è andata la gita a Jötunheim? Brok: Li vuoi lasciare un po' in pace? Il ragazzo ha appena scoperto di essere un Gigante, non fargli il terzo grado! Atreus: Brok! Lo sapevi? Sindri: Sapevamo che Faye era l’ultima Guardiana degli Jötnar rimasta a Midgard. Ecco perché le demmo quell’Ascia. Speravamo che riequilibrasse il potere... Brok: Dopo il casino di Thor con il nostro Martello! Sindri: Sebbene alla fine, a quanto pare, ha scelto un'altra strada. Ha scelto... beh voi. Voi due. Deve aver capito che rappresentavate la migliore possibilità di sopravvivenza per i Giganti. E adesso tocca a... a voi due. Mimir: Un giovane Jötunn con noi per tutto questo tempo... ed è il figlio di Laufey la Giusta! Avrei dovuto capirlo prima...!
Atreus: Mimir... come hai chiamato mia madre? Laufey la Giusta? La conoscevi? Mimir: Non ho mai avuto il piacere. Laufey era una leggenda che circolava tra le sale di Asgard, una Gigantessa guerriera che mandava all’aria i piani degli Dèi Aesir. Liberava coloro che incatenavano, nutriva coloro che affamavano... li infastidiva, ma per nobili intenti. Thor era frustrato per non essere mai riuscito a trovarla per combatterla. Quando iniziò la mia prigionia, mi chiesi cosa ne fosse stato di lei e cosa sarebbe diventata. Il tuo lignaggio è molto singolare, ragazzo.
Mimir: Signora, ci dica... perché era in tale forma corporea? Perché ci combatte? Spirito di Eir: Non lo so! L’anima di una Valchiria non può rimanere pura in un corpo materiale! Apparteniamo al mondo spirituale! È là che sono diretta! Addio!
Spirito di Göndul: Avete distrutto la mia forma corporea. Avete tutta la mia gratitudine. Atreus: Non serve altro. Kratos: La gratitudine non ci paga le armi.
Kratos: Ecco la tua risposta, Testa. La Regina si oppone a Odino. Ha imprigionato le Valchirie per sfidarlo. Mimir: Sigrun odiava Odino, certamente. Ma il suo dovere... la sua responsabilità... avrebbe davvero tradito queste cose per vendicarsi di Odino? Io non credo. Kratos: Io sì. L’odio fa dimenticare il dovere.
Mimir: Göndul. La bellissima Göndul. Atreus: ... E? Mimir: Mmh? Atreus: Basta? "La bellissima Göndul"? Niente storia? Mimir: Ehm, scusa, ragazzo. La sola vista di Göndul mi mozza il fiato. Göndul aveva una voce d’oro, una mente acuta e un aspetto che faceva letteralmente impazzire gli uomini. Dopo un po' Odino le proibì di mettere piede a Midgard, poiché la pazzia non era ben accetta nel Valhalla.
Mimir: È Geirdriful, la Maestra d’Armi del Valhalla, il cui compito è di armare e addestrare gli Einherjar di Odino. Atreus: I chi? Mimir: Il suo esercito per il Ragnarök, unico motivo dell’esistenza del Valhalla. Gli Einherjar attendono nella Grande Sala bevendo, banchettando e scop- ehm, fornicando senza fine. Quando inizierà il Ragnarök, Odino li chiamerà a combattere. Geirdriful ha il suo bel daffare ad addestrare quella gente.
Mimir[Liberano Sigrun, la Regina delle Valchirie]: Ce l’abbiamo fatta. Credo. Atreus: Non sembri molto felice. Mimir: È difficile essere felice quando sei una testa rianimata. Sono lieto del fatto che abbiamo liberato le Valchirie... ma si sarebbero potute evitare così tante tragedie... Se solo... Kratos: L’hai detto tu stesso, Testa. Non conta più. Il passato è passato. Mimir: Beh, detto da te è proprio confortante. Kratos: Sono di buon umore. I Nani sapranno sfruttare questo Elmo. Mimir: Il tuo papà è un po' cocciuto, vero? Atreus: Decisamente.
Mimir: Fratelli, c’è un’altra cosa che vi devo dire, di quando eravate a Jötunheim. Kratos: Allora? Parla. Mimir: Riguarda Freya, mi è venuta a trovare. Kratos: Cosa le hai detto? Mimir: Il poco che sapevo su dove Odino possa aver nascosto le sue ali di Valchiria. Sembra decisa ad abbracciare il suo spirito guerriero. Non sarà facile spezzare questa spirale di vendetta.
Atreus: Non hai altre storie da raccontare, Mimir? Mimir: Ora non ho altro da dire. Ma forse un giorno racconterò la tua storia.
Atreus: Ah siamo a casa... sembra che sia passata una vita. Mimir: Ci sono un po' di spifferi, ma è meglio che avere pezzi di corteccia nelle chiappe. [Sul tetto della casa Laufey aveva segnato quattro rune che formano il nome Loki] Kratos: Ora riposa. Atreus: Dormirò tutto l'inverno! Mimir: Ok... può andare. Kratos: Dormi. Atreus: Sto già dormendo. [Anni dopo...] Atreus[Dei fulmini si scagliano contro la casa]: Che cos'era?! Kratos: Il tuo arco...! [Prende l'Ascia Leviatano, apre la porta e vedono un uomo incappucciato con un mantello] Chi sei tu?! [L’uomo scosta il mantello alla sua sinistra e mostra il Mjöllnir circondato da fulmini e pronto a usarlo... è Thor, il Dio del Tuono. Oggi] Kratos: Atreus, sei pronto? Atreus: Sì... ho fatto un sogno assurdo. Il Fimbulwinter era finito. E Thor era venuto a cercarci, qui a casa. Kratos: Era solo un sogno. Atreus: Ma sembrava diverso. Sembrava reale... Sembrava... il futuro. Kratos: Allora ce ne occuperemo domani. Oggi... dobbiamo fare altre cose. Vieni.
Figlio mio, non è il mondo che ci costringe a combattere. Noi combattiamo per ben altro. Noi affrontiamo l'ignoto... per mantenere la nostra promessa. Qualunque sia la minaccia... niente potrà mai fermarci. (Kratos) [trailer Cinematico 2018, rivolto ad Atreus])