attore italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Giulio Berruti (1984 – vivente), attore italiano.
Citazioni in ordine temporale.
Gianni Agnelli diceva: "Esistono due tipi di uomini. Quelli che parlano delle donne e quelli che parlano alle donne". Io appartengo alla seconda categoria.[1]
Non esiste il coraggio senza la paura. L'importante è buttarsi e cercare di affrontare le ansie, anche se alcune volte non riusciamo a sconfiggerle.[2]
Secondo me aveva ragione Steve Jobs: siamo noi che dobbiamo dire al mercato cosa dobbiamo comprare. Il pubblico lo si abitua. Veniamo dagli anni 80 dove il cinema italiano è crollato in quella me*da della commedia pseudo erotica. Sono passati un po' di anni e forse è il caso di cambiare. Vedi Breaking Bad, è una roba pazzesca. Incentrato sull'emozione.[3]
A 16 anni, quando agli inizi di giugno finiva la scuola, lavoravo in un'officina. Mi piaceva correre con le moto, solo che costavano, e costava anche correrci. Racimolavo soldi lavando auto: "zio" Maurizio mi dava cinquemila lire a macchina. Era il padrone. "Non so tu' zio, e basta...", diceva mentre lo guardavo fare. "Mo' hai rotto de osserva', pìa quella chiave inglese e inizia a lavora' sur serio". Mi svegliavo alle 7 e fino a sera scartavetravo sportelli, verniciavo cofani, armeggiavo nella meccanica dei motori. I miei amici tornavano a casa con la sabbia nelle infradito, io con le unghie nere e in tasca 100 mila lire. E intanto mio padre mi sognava medico.[4]
Il più del nostro mestiere si fa quando non si è in onda.[4]
Io sono una persona molto semplice: negli affetti sono un tenerone, un coccolone. Sono anche romantico. Ho tanti difetti, ma sono uno che ama, sa amare e sa farsi amare. È chiaro che per stare con chi fa il mio mestiere serva una grande autostima, ci sono delle dinamiche che sono tipiche di questo mondo. Creano il presupposto per far sì che si parli di te con un'altra. Può nascere gelosia quando sul set c'è una scena di un certo tipo.[5]
Dall'intervista di Gloria Satta, grazia.it, 16 settembre 2015.
Ho scelto un mestiere indefinibile, nel quale non hai mai la percezione esatta della tua condizione. Vale per tutti, non solo per me, che ancora mi sto affermando. Una sera ho incontrato l’attore americano Matthew McConaughey e ho riscontrato in lui un’ansia inaspettata, un’insicurezza tangibile, come se temesse di trovarsi da un momento all’altro senza lavoro: lui, un premio Oscar! La solidità di noi attori è relativa, non sappiamo mai che cosa ci riserva il futuro: puoi incontrare il grande successo, ma puoi anche ritrovarti con un pugno di mosche.
Spengo il cellulare, leggo un libro e mi sento il re della mia vita.
[...] non sono il tipo che compra orologi preziosi, barche, case di lusso, gadget sofisticati. Preferisco investire in rapporti umani: uno studio scientifico ha dimostrato che chi la pensa come me vive più a lungo e più felice. Considero le emozioni la mia più grande ricchezza.
[...] trovo giusto mettere la mia popolarità al servizio di un ideale.