letterato, patriota e politico italiano (1829-1914) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Gaspare Finali (1829 – 1914), letterato, patriota, politico e avvocato italiano.
Il barone Bettino Ricasoli, poco noto fuori di Toscana quando nel 1859 fu assunto a capo del Governo provvisorio del paese, diventò per la fermezza del carattere e l'altezza dei propositi in quel tempo e in quell'ufficio dimostrate uno degli uomini, ai quali si rivolse con maggior fiducia la Nazione. (p. 3)
Bettino Ricasoli era l'uomo delle grandi occasioni. Nel Parlamento al quale sempre appartenne deputato per Firenze, la sua parola severa, sobria e solenne risuonò rade volte, o per sostenere un grande principio o per iscongiurare un grave pericolo. (p. 3)
È questa [la lingua latina] la lingua d'una civiltà universale che fu opera e gloria nostra; fu nel Medio Evo la lingua scritta d'ogni nazione; è anch'oggi la lingua comune dei dotti, e per il papato è una forza. L'Italia, morta nel resto, per la lingua latina visse; e finché immemore o distratta si lascia vincere dalla Germania, e da altre nazioni nel culto della madre lingua, dee sentire che manca qualche cosa alla sua dignità. (p. 271)
Nel parlamento [Luigi Carlo Farini] stette al centro, uno dei moderatori del partito ministeriale. [...]. Fu oratore elegante, sobrio ed efficace; i parolai, i fraseggiatori detestava, e gli avvocati[1] in Parlamento gli parvero sempre troppi: spesso fu autore di quelle proposte che conchiudono una lunga ed animata discussione. (p. 272)
Dalla dignità del supremo potere Farini senza sforzo scese alla modestia del viver privato. Non cavalli, non carrozze, non coppia di domestici; lo stesso appartamento al terzo piano d'una casa a Torino presso la piazza d'Armi, e pei brevi giorni di riposo la villetta di Saluggia, che avrebbe trovata angusta un negoziante salito a mediocre fortuna. (p. 302)
[...] difficilissimo è parlare di Terenzio Mamiani per la altezza del soggetto, che poeta, filosofo, patriota ed uomo di Stato si presenta all'ammirazione in vari aspetti. A parlarne degnamente converrebbe possedere l'eloquio facondo e puro, la frase elegante e gentile, l'elevatezza dei concetti, la squisitezza dei sentimenti che egli metteva in ogni suo discorso, in ogni suo scritto, ed anche nel privato conversare. (p. 359)
Con Terenzio Mamiani finisce un'età, una scuola politica e letteraria, grandemente benemerita della nuova Italia. (p. 359)
Il Farini temperando, ammaestrato dall'esperienza, l'audacia irriflessiva de' propositi, riuscì uomo di stato; il Minghetti, indole mite e educata dagli studi a cercare i civili progressi senza ricorrere alla violenza, fu indotto dal succedersi degli avvenimenti a immedesimarsi in una politica rivoluzionaria, e nei suoi accorgimenti arditissima. (p. 371)