regista, sceneggiatore, scenografo e politico italiano (1923-2019) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Franco Zeffirelli, pseudonimo di Gianfranco Corsi (1923 – 2019), regista, sceneggiatore, scenografo e politico italiano.
Citazioni in ordine temporale.
Non vedo perché vergognarsi delle storie d'amore omosessuali, o perché farne una questione.[1]
Opportunista vuol dire saper cogliere l'occasione buona. Si riduce a tenere la bocca chiusa quando non è il caso di parlare oppure a dire la parola giusta al momento opportuno. O semplicemente a non fare una cosa che ti può danneggiare.[2]
Volevo fare il cinema e misi insieme una storiella di quelle che andavano allora, con Nino Manfredi. E feci Camping, con i soldi di Ponti. Fu uno scandalo, tutto l'establishment viscontiano insorse indignato.[3]
Ho sempre pensato che l'opera sia un pianeta dove le muse lavorano assieme, battono le mani e celebrano tutte le arti.[4]
Giustifico i tifosi della curva quando contano i morti dell'Heysel. La Juventus si è dovuta arrampicare su quei cadaveri per vincere una Coppa dei Campioni.[5]
Mi dispiace che una squadra come la Juve che considero una delle migliori in Europa sia costretta a sporcarsi le mani con traffici mafiosi. [...] La Juve ha vinto la metà dei suoi scudetti con la benevolenza e i pasticci arbitrali.[5]
Metterei la pena di morte per le donne che abortiscono. [...] il crimine di chi uccide una creatura che non ha modo di difendersi non ha eguali. Non c'è nulla di così sinistro, di così orrendo. [...] la vita non va mai fermata, questo è il principio [...]. Va fermata la vita di chi ci rompe le scatole. [...] gli stessi che promuovono l'assassinio dei bambini, si oppongono alla pena di morte dei criminali. Sono gli stessi... tutto quel pannellame lì. Da anni rompono le scatole, mandano in giro negri, mandano in giro Cicciolina. Sono gli stessi, sono la cialtroneria opportunistica incolta della nostra cultura contemporanea. Quelli stessi ammazzano i fanciulli, i bambini che già esistono, a cui batte il cuore nel ventre materno e poi un assassino che ha stuprato 12 bambine, quello deve continuare a vivere, non solo, ma noi dobbiamo mantenerlo con il sudore della nostra fronte.[6]
[Su Enrico Maria Salerno] Salerno è stato molto popolare, ma solo perché è stato lui a darsi tanto da fare. In realtà l'Italia non lo ha trattato come avrebbe dovuto. È stato un grandissimo. In Inghilterra lo stanno sicuramente rimpiangendo. Lo consideravano alla stregua di Laurence Olivier.[7]
La Regione Sicilia deve proteggere la propria immagine come gli ebrei d'America, che hanno la Lega anti-diffamazione. In Usa si guardano bene dalle speculazioni sull'Olocausto. Ma perché non raccontare la vera Sicilia, quella di Verga e Pirandello?[8]
Mi vergogno della vigliaccheria di Firenze, storicamente una città di geni ma anche di mascalzoni e di vigliacchi. Quattro manigoldi le hanno negato il Fiorino d'oro, il massimo riconoscimento, ed è stato come negarle la cittadinanza. Oriana Fallaci è stata la fiorentina più importante del '900 e l'hanno trattata come una nemica.[9]
Il mondo è sempre stato salvato da chi guardava avanti.[10]
Salerno è una piacevole scoperta, c'è fermento, cultura, una cultura che viene da lontano, che si respira nel paesaggio, nei monumenti, tra la gente. Non a caso è la città dove è nata e si è sviluppata la Scuola Medica Salernitana. E poi c'è questo Teatro, un esempio unico in Italia perché è un teatro libero dalle ingerenze dello Stato.[11]
Al cinema vado poco per non beccarmi cose come La meglio gioventù. Nulla dell'ultima generazione mi piace. Hanno tutti imboccato una via senza uscita.[12]
Il movimento gay mi ha sempre fatto schifo. L'omosessuale non è uno che sculetta e si trucca. È la Grecia, è Roma. È una virilità creativa.[12]
[Sui nuovi registi] Non mi piace quello che questi giovani hanno dentro. Il finto progressismo che ci fa tutti eguali. Niente problemi razziali, di convivenza, niente di niente, tutto appiattito. L'amore ridotto a episodio non fondamentale mentre è l'essenza della vita.[12]
[È credente?] Non si può non esserlo. Lo è anche chi non crede di esserlo. Il soprannaturale ha il sopravvento.[12]
Non vorrei un mondo omosessuale. La donna ha una funzione importante. Ama più di chiunque. Ma la dedizione più forte la trovi nell'uomo. La donna è incostante.[12]
[Cosa significa per lei essere di destra?] Non vuole dire stare con i padroni. Il mio credo è: fa il tuo lavoro, sii generoso con chi ha avuto meno fortuna, riconosci ed esalta il merito altrui.[12]
[Che pensa di Fini?] Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio.[12]
Palermo, oltre ad essere una città a cui sono intimamente legato, essendo stata la culla della mia carriera, è luminosissima dal punto di vista culturale. Ritengo abbia il diritto di dire la sua in tal senso.[13]
Ho amato e amo così tanto i cani, che il mio sogno è quello di spegnermi con uno di loro al mio fianco. Li ho amati perché sanno dare quello che gli uomini, ormai, non sanno dare più: la fedeltà, l'amore completo e totale, il rispetto. Un cane ama chi ti ama, ma non esita a difenderti da chi vuole farti del male. E non è poco.[14]
Quanta dolcezza, amore, voglia di vivere e di rialzarci dopo le sofferenze e le sconfitte possono trasmetterci gli animali![14]
Ho visto Boniperti mangiare noccioline in tribuna, sembrava un mafioso americano.[15]
[Su Silvio Berlusconi] Come politico può essere criticato, spesso abbiamo idee diverse, ma è un amico straordinario e umanamente non è secondo a nessuno.[16]
[...] mi piacerebbe vincere uno scudetto: come sempre però molto dipenderà anche dagli altri. La Juventus da sempre fa la padrona e solo lei sa quanto ha vinto grazie ai signori in giacchetta nera. Da quelle parti è dai tempi dei Savoia che vogliono comandare [...].[17]
[Oggi Lei è un maestro riconosciuto. Ma per decenni indigesto alla prevalente cultura di sinistra.] Perché ero il solo a essere anticomunista. Mi odiavano perché non mi accodavo. Addirittura perché credo in Dio. Ma l'odio dei comunisti mi ha solo spinto a fare di più e meglio. Anche se l'ho pagato caro. Non solo con pregiudizi e ostracismi di tutti i tipi – non a caso ho svolto la mia carriera soprattutto all'estero. Contro di me prepararono perfino un attentato. Erano gli anni '70. Doveva sembrare un incidente automobilistico. La scampai solo perché un amico mi avvertì in tempo.[18]
La bellezza è la sola qualità che ci rende uomini fin dalla nascita. Un corpo, un gesto e un colore che ci inebriano sono l'unico incentivo consentito all'uomo per creare l'opera d'arte e congiungersi a Dio.[19]
Se non si sogna, si muore ragazzi. Si deve sognare. Io ho ancora quello di vedere la Juve in B. La Juventus è stata la regina di un certo modo di fare calcio, lo sapevamo tutti. E anche se sono anti Juve a vita, devo riconoscere che in qualche modo questa squadra ha contribuito allo spettacolo calcistico.[20]
La terra trema mi prese il cuore […] Imparai a conoscere una parte dell’Italia che non conoscevo. Vissi come i pescatori di Acitrezza. Vissi à plein tutto il mondo di Verga, il mondo letterario, tutto quello che la Sicilia aveva da offrire, e che era molto.[21]
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È un grande regista. Ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire. (Gianni Agnelli)
Mentre con gli attori, alcuni dei quali di scarso talento, Visconti si prodigava ad aiutarli perché facessero carriera, con Franco Zeffirelli e anche con altri aspiranti alla regia non fu generoso. Lo consigliò, incoraggiò, apprezzò finché lavorò come scenografo per lui, ma il modo in cui criticò i primi passi di Zeffirelli in teatro e nel cinema non fu simpatico. (Suso Cecchi D'Amico)
↑ Da un'intervista al periodico statunitense The Advocate, 1983; citato in Francesco Targonski, Fenomenologia della diversità: omosessualità: un fatto e un problema morale, MFE, 1994, p. 158.
↑ Citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1985.