sacerdote, religioso e missionario italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Ezechiele Ramin (1953 – 1985), presbitero e religioso italiano dei Missionari comboniani del Cuore di Gesù.
Citazioni in ordine temporale.
La gente ha sempre bisogno di chi vuol fare del bene. Oggi ci sono molti esclusi, molti emarginati, molti dimenticati. Dimenticati negli ospedali, nelle carceri, emarginati negli ospizi, nei riformatori, nelle baracche, esclusi dalla vita umana. Come si può restare indifferenti a questo dolore dell'uomo?? Non sono un idealista, utopia non è Amare anche questa gente, utopia è non amare!! In un tempo come il nostro che ci ha soffocato il Cristo tra i grattaceli, l'asfalto, le strade, i treni, le macchine occorre trovare il volto del Cristo tra i fratelli, anche se vestono male, anche se non li conosciamo.[1]
Padre buono, tu mi hai creato, mi hai chiamato al tuo servizio per andare tra i più poveri. Tu mi hai fatto vivere tutti questi anni perché ti riconoscessi come il Dono della mia vita. Mi hai provato molto, però non mi è mai mancata la tua tenerezza e il tuo aiuto. Per questo, Signore, con molta tranquillità e serenità di cuore, metto tutti i miei giorni nelle tue mani confidando sempre nella tua fedeltà verso di me. Una fedeltà che già molte volte ho sperimentato.[2]
Abbiate un sogno. Abbiate un bel sogno. Seguite soltanto un sogno. Il sogno di tutta la vita. La vita umana che ha un sogno è lieta. Una vita che segue un sogno si rinnova di giorno in giorno. La vita umana che sembra lunga è corta. Sia il vostro un sogno che miri a rendere liete non soltanto tutte le persone, ma anche i loro discendenti. È bello sognare di rendere felice tutta l’umanità. Non è impossibile.[3]
Nonostante le delusioni, continuo a regalare ogni giorno le cose migliori di me stesso, come la fiducia, la simpatia, l'affetto e la testimonianza del Signore. Osservavo in questi giorni come il Cristo, pur avendo le mani inchiodate, mantiene aperte le braccia.[4]
Qui molta gente aveva terra, è stata venduta. Aveva casa, è stata distrutta. Aveva figli, sono stati uccisi. Aveva aperto strade, sono state chiuse. A queste persone io ho già dato la mia risposta: un abbraccio![5]
Il padre che vi sta parlando ha ricevuto minacce di morte... Cari fratelli, se la mia vita vi appartiene, vi appartiene anche la mia morte [...]. Le aree libere del nostro Stato di Rondônia, cioè la terra di nessuno, appartengono ai nostri fratelli senza terra, e non ai fazenderos avidi. No, perché non è questa la giustizia...[6]
La croce è la solidarietà di Dio, che assume il cammino e il dolore umano, non per renderlo eterno, ma per sopprimerlo. La maniera con cui vuole sopprimerlo non è attraverso la forza né col dominio, ma per la via dell'amore. Cristo predicò e visse questa nuova dimensione.[7]