stilista e modella italiana Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Donatella Versace (1955 – vivente), stilista italiana.
[In riferimento alle modelle curvy fatte sfilare con i mini abiti] Le ho volute mettere tutte in passerella, Jill [Kortleve], Precious [Lee], Alva [Claire], per dare un messaggio importante. Nel backstage Precious Lee mi baciava, mi abbracciava. Le ho chiesto "perché?". La risposta è stata che nessuno l'aveva mai fatta sfilare in un abito corto e stretto. Io penso che sia normale, anzi, necessario: a me non era venuto neanche in mente di coprirla, volevo sottolineare la sua femminilità, una caratteristica che non è certo prerogativa esclusiva di chi è alta 2 metri e porta la 38. Versace ha come obiettivo quello di far sentire le donne – ma anche gli uomini – sensuali, potenti, libere. La diversità, intesa come molteplicità di ideali di bellezza, va abbracciata. E io amo la molteplicità di forme nella quale si esprime la bellezza femminile.[1]
[Su Shalom Harlow] Non ha perso un briciolo della sua sicurezza e di quella sua camminata unica, ma soprattutto ho ritrovato la stessa donna che ricordavo: gentile, sorridente, entusiasta e delicata. Delicata non nel senso di fragile, anzi, ma rispettosa nei confronti di tutti. Ogni cosa che fa, ogni parola che dice, persino il modo in cui ti guarda, esprime la donna meravigliosa che è.[2]
Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Anna, citato in Interviste.sabellifioretti.it, 28 febbraio 2000.
[...] fare solo la donna in carriera è un ruolo costrittivo come fare solo la casalinga.
Io non perdono nulla. Mia madre non ha perdonato niente a me. E io l'ho apprezzato moltissimo. I miei figli mi devono delle cose. Se loro adempiono al loro dovere avranno quello che mi chiedono. Altrimenti no.
A me piace flirtare con la gente, sedurre gli uomini, sedurre le donne. Mi piace usare questa parte della femminilità che tutti abbiamo.
Gli uomini intelligenti non si vergognano di tirar fuori la loro parte femminile.
La donna, per l'uomo, è un disegno, uno schizzo sulla carta, una cosa irreale. Io invece conosco il corpo delle donne. Gianni pensava al vestito, non pensava alle gambe, alla vita, ai difetti.
La ricchezza è uno splendido biglietto per la libertà.
A Roma vestono benissimo. A Milano più borghesemente. Ma la città più all'avanguardia... è Napoli. La gioventù underground napoletana può essere paragonata benissimo a una città come Londra.