Charlie Kaufman, all'anagrafe Charles Stuart Kaufman (1958 – vivente), sceneggiatore, produttore cinematografico e regista statunitense.
Difficilmente riesco a prevedere le opinioni che ognuno si farà sul significato delle vicende che racconto, per me sono semplicemente il risultato di processi che sono il primo a non saper decifrare, ma proprio per questo mi interessa che il pubblico abbia la possibilità di riflettere a riguardo e trarre le sue conclusioni.[1]
Il mio obiettivo è quello di raccontare una storia in maniera che si può definire olistica, che comprenda diversi vicoli, strade e svolte sperimentabili.[1]
L'abitudine per uno scrittore è di consegnare una sceneggiatura e poi scomparire. Questo non fa per me. Io voglio essere coinvolto dall'inizio alla fine. E questi registi [Gondry, Jonze] lo sanno, e lo rispettano.
The usual thing for a writer is to deliver a script and then disappear. That's not for me. I want to be involved from beginning to end. And these directors [Gondry, Jonze] know that, and respect it.[2]
Per le tematiche che esploro in molti mi hanno avvicinato a Kafka e Borges. Non posso che esserne lusingato, dato che sono tra i miei autori preferiti. Oltre a loro mi viene in mente anche Philip K. Dick. In generale sono affascinato da tutti coloro che in qualche modo gravitano attorno alla scrittura surrealista e alle tematiche del paradosso: Samuel Beckett, Ionesco, ma anche i Monty Python, per esempio. Mi piacciono gli enigmi, I puzzle che in qualche modo riflettono la realtà dell’esperienza umana ed esplorano un panorama emozionale, interiore.[1]