regista italiano (1919-1968) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Antonio Pietrangeli (1919 – 1968), regista, sceneggiatore e critico cinematografico italiano.
[Su Il canto della vita] È difficile poter riscontrare, in un'opera sola, una così generosa profusione di luoghi comuni, di lampi fumosi e indigesti, di attentati alla decenza intellettuale e alla sensibilità degli spettatori.[1]
[Sui suoi personaggi femminili] Non è tanto che io sia la Celestina di Il sole negli occhi o l’Adriana di Io la conoscevo bene o la Pina di La visita come, scusatemi, Flaubert era Emma Bovary. Ma è che nel processo di trasformazione sociale a cui, da vent’anni a questa parte, assistiamo in Italia, la donna ha incontestabilmente un ruolo da protagonista. Tanto profondo e rapido è stato il passaggio dalle posizioni in cui era relegata ancora subito dopo la guerra a quelle che, di forza, ha occupato negli ultimi anni. […] Sono tutte legate da uno stesso “filo rosso” rappresentato non già da una mia predilezione per questo o quel prototipo di donna quanto dai vari aspetti che può aver assunto il cammino dell’emancipazione della donna nella società italiana.[2]
Da ragazzo vedevo circolare per casa Pasolini e altri collaboratori, ma non m'interessavo granché al lavoro di mio padre; poi l'ho sottovalutato anch'io, ai tempi del cinema politico. Più tardi ho guardato meglio e mi sono accorto di quanto disagio traversava i suoi film, compresi quelli apparentemente più distesi e spensierati come Souvenir d'Italie. (Paolo Pietrangeli)
Il cinema di Pietrangeli è un documento d'epoca. Un po' come Il sorpasso, i suoi film offrono la possibilità di vedere e capire un pezzo della nostra storia, del nostro modo di essere italiani in quegli anni. (Ettore Scola)
↑ Citato in Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini: dizionario dei film 2001, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 209. ISBN 88-08-03105-5