Non si può fare nulla per disseppellire quest'anima? Tutto il vicinato accorrerebbe a salvare questa donna, se fosse rimasta sepolta viva dal cedimeto di una scarpata. E lavorerebbero sodo fino a tirarla fuori. Ora se ci fosse qualcuno con altrettanta pazienza e zelo, potrebbe risvegliarla. [...] Potrebbe ridestare la coscienza della sua natura immortale. Le probabilità sono poche, certo, ma con minori probabilità avrebbero tentato disperatamente di strapparla dalla morte. Ed è forse la vita dell'anima meno importante di quella del corpo? (Annie) [leggendo il libro di Perkins]
Signora Keller, essere cieca e sorda non è il male peggiore di Helen. Credo che sia il vostro amore, la vostra pietà. Avete tutti tanta compassione di lei che l'avete allevata come un cagnolino. Ma anche un cane lo si rimprovera. (Annie)
Avrei voluto insegnarti... tutto ciò di cui è ricca la terra, tutto quello che c'è, ed è nostro, se vogliamo. E ciò che siamo noi sulla terra, la luce che vi portiamo e che tramandiamo con le parole. La luce delle parole si può guardare indietro migliaia di anni, con tutto quello che pensiamo, sentiamo, sappiamo e comunichiamo. Nessuno rimane nel buio e nulla finisce, neanche con la morte. E io lo so, io lo so che basterebbe una parola e potrei mettere il mondo nelle tue mani. (Annie)
Io volevo insegnarle che cos'è la parola, altrimenti l'obbedienza non ha significato. Obbedire senza capire è un'altra forma di cecità. (Annie)
L'insegnante di Boston riesce a far passare la ribelle Helen dallo stato animale a quello umano, e a fare di lei sua figlia, nel senso più profondo della parola. [...] È la descrizione epica di una battaglia che culmina nella straordinaria scena di 9 minuti tra Annie e Helen intorno al tavolo da pranzo. Pur non trascurando la complessità sentimentale e ideologica del testo di Gibson, mette con furia l'accento sulla dimensione fisica della battaglia. Il suo vero tema non è l'handicap fisico e nemmeno l'insegnamento o la comunicazione, ma il principio stesso della vita e della liberazione: il modo con cui le energie vitali, se abbastanza tenaci, possono vincere barriere od ostacoli. Ingiustamente accusato di teatralismo, dunque sottovalutato. (il Morandini)