sceneggiatore, regista, attore Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Andrea Ortis (1972 – vivente), attore e regista italiano.
Citazioni in ordine temporale.
Il nostro café. Era come una stazione, fatta di gente in partenza, gente arrivata, gente solo di passaggio, o il più delle volte fatta di gente in ritardo, il cui ultimo treno non sarebbe passato più. Succedeva sempre che qualcuno si attardasse la sera ubriaco, pieno di assenzio in quella Parigi così viva e maledetta, e succedeva sempre che dovessi con un calcione svegliarlo e portarlo fuori, insieme ad altri che al tempo sembravano più spazzatura che gente. (Luc (anziano))
Non vidi più nessuno... Aline aprì una piccola boutique che chiamò "Scatole in Soffitta", M.me Odile scomparve. Si seppe solo che aveva abbandonato il suo vero nome cambiandolo in Catherine. Né seppi più nulla di quell'antiquario, ma mi ricordai che un giorno lesse alcune righe di quell'olandese di nome Vincent. Ah sì ecco... Diceva... "Nei momenti in cui la natura è così bella, mi sento terribilmente lucido. Non ho più coscienza di me e i quadri nascono come in sogno". (Luc (anziano))
Buonasera, buonasera a tutti! Tutti è un parolone, in realtà "tutti" nel nostro paese non lo siamo mai. Ci dà fastidio il vicino di casa, quello del piano di sopra, l'immigrato, ci danno fastidio spesso quelli che vivono con noi. Non c'è nulla che ci tenga uniti "tutti"... però a pensarci bene forse esiste qualcosa che ci tiene stretti, in modo quasi paradossale, e questo qualcosa è... il dolore. Adesso vi faccio un nome, che non è un nome giovane, ma è un nome che sicuramente qualcuno di voi si ricorderà... attenzione eh... "Alfredino". Ecco, lo vedi? Te lo ricordi Alfredo, vero? Stavamo "tutti" attaccati al televisore e avremmo voluto far qualcosa per uno sconosciuto, l'Italia intera, tutti insieme per quello "sconosciuto". Ecco.. cosa ci può tener stretti... il Dolore. (Narratore)
E anche quella sera, era un mercoledì, la vita scorreva come sempre. Padri e madri in fila dietro ai semafori tornando a casa da lavoro, al telefono decidevano cosa avrebbero mangiato per cena... "prendo le mozzarelle" "no che poi non le finiamo mai, abbiamo ancora le uova", i ragazzi chiudevano i libri di scuola e si buttavano sul letto, o rientravano dal campo di calcio, o di paddle, i nonni guardavano in tv uno di quei giochi a premi aspettando sera. C'era una leggera brezza e allora una nonna, la nonna di quei tre fratelli, si affacciava perchè con quel maltempo che stava arrivando, aveva avvisato i tre fratelli infatti di stare in casa, con quel maltempo che stava arrivando, allora era meglio chiudere le imposte. (Narratore)
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