scrittore e giornalista italiano (1937-2003) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Alfredo Cattabiani (1937 – 2003), scrittore e giornalista italiano.
Attis non è l'uomo che si libera, è invece l'emblema del figlio-amante schiavo della Grande Madre; è l'adolescente che, superato lo stadio del bambino, ha cominciato a rafforzare gli aspetti che lo differenziano dalla Grande-Madre, cioè la sua alterità maschile, diventando il compagno dell'inconscio materno: figlio e amante a un tempo. Ma si ferma definitivamente a questo stadio non riuscendo più a proseguire nel suo cammino di maturazione psichica: il viaggio si interrompe, la madre amata si trasforma in una spaventosa dea della morte che lo attrae e lo divora. (Malvina[1])
È una tiepida domenica, il celebre appartamento di Praz a palazzo Primoli è nella penombra del crepuscolo un'isola di civiltà dove si sentono presenze balsamiche per chi ogni giorno deve, per sopravvivere, subire la presenza del volgo. La conversazione si dipana labirintica e sottile tra l'humour dello scrittore ottantaquattrenne e la vis polemica di un suo "nipotino spirituale", appena trentenne [Paolo Isotta].[2]
[...] Giuseppe è una personificazione del spirito del Grano, che muore simbolicamente – con la riduzione in schiavitù – per rinascere, nutrendo la propria famiglia. Ma è anche l'icona profetica del Re del Grano per eccellenza, della Spiga divina che morirà per fecondare con i suoi chicchi il Campo umano, rinascendo come Madre-Padre-Fratello di ogni spiga. (Selma[3])
[Su Joseph de Maistre] Maestro occulto del romanticismo europeo [...] ispiratore dei reazionari e nello stesso tempo interprete sottile della Tradizione.[4]
Quanto a Giuseppe Berto, diventato «reazionario», riuscì a vincere il Bancarella con Oh, Serafina! grazie ai librai pontremolesi che non obbedivano alle parole d'ordine vigenti.[5]
Cattabiani ha calato il senso della trascendenza nel mondo, mostrando i nessi sottili, invisibili ma tenaci, che legano il cosmo in tutte le sue fibre. Cattabiani ha tirato fuori dalla superstizione e dal feticismo i legami dell'uomo con la terra, con l'acqua, con gli animali, con il cielo, con gli astri; e al tempo stesso ha composto un viaggio spirituale nella fede cristiana vissuta attraverso i santi e le feste, i calendari e gli innesti nelle civiltà precristiane. (Marcello Veneziani)
Il libro che leggo sempre a Natale è Calendario di Alfredo Cattabiani. Ha la profondità spirituale delle radici solide cui trarre linfa per meglio volare nei cieli della bellezza e della metafisica. (Pietrangelo Buttafuoco)
↑ Da Erbario. Dialoghi sulle piante e i fiori simbolici, Rusconi, Milano, 1994, p. 161. ISBN 88-18-70079-0
↑ Da Conversando con Praz e Isotta, Prospettive libri, Editrice Prospettive nel Mondo S.r.l., gennaio 1981, p. 18.
↑ Da Erbario. Dialoghi sulle piante e i fiori simbolici, p. 192.