I più disperati sono i canti più belli | e ne so d'immortali che sono puri singhiozzi.[9][6]
Il bicchiere in cui io bevo non è grande, ma è mio.[10]
Mon verre n'est pas grand, mais je bois dans mon verre.
Io non credo, Cristo, nella tua santa parola: | sono venuto troppo tardi in un mondo troppo vecchio. | Da un secolo senza speranza nasce un secolo senza paura.[11][6]
L'uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro; nessuno si conosce finché non ha sofferto.[13]
La vita è un sonno, l'amore ne è il sogno, e avrete vissuto se avete amato. (da A che cosa pensano le ragazze)[14]
Mi manca il riposo, la dolce spensieratezza che fa della vita uno specchio dove tutti gli oggetti si dipingono un istante e sul quale tutto scivola.[15]
Niente ci rende così grandi, quanto un grande dolore.
Rien ne nous rend si grands qu'une grande douleur.[16]
[in una lettera a George Sand] Non eri che mia madre.
Tu t'es cru ma maîtresse, tu n'étais que ma mére.[17]
Non mi piacciono granché i proverbi [...] poiché sono selle buone per tutti i cavalli; non ne esiste uno che non abbia il suo contrario, e qualunque comportamento si adotti, se ne trova uno in grado di giustificarlo.[18]
Non posso farci niente: mio malgrado, l'infinito mi tormenta.[19]
Per scrivere la storia della propria vita, bisogna prima aver vissuto; perciò non scrivo la mia. Colpito, ancor giovane, da un'abbominevole malattia morale, racconterò quello che m'è successo durante tre anni. Se fossi malato io solo, non ne farei parola; ma poiché molti altri soffrono dello stesso male, scrivo per loro, pur non sapendo bene se vi faranno attenzione. Anche se così fosse, dalle mie parole avrò tuttavia tratto il vantaggio di guarir meglio e, come la volpe presa in trappola, d'aver morso la mia zampa prigioniera. (1971)
Citazioni
Era ben lontana la Sicilia; ma l'inverno là è così piacevole! È il clima più felice. (2003, p. 211)
Genova è molto bella con le sue case dipinte, i suoi giardini verdi a spalliera e gli Appennini dietro. Ma quanto rumore! Che moltitudine! Su tre uomini che passano per le strade, ci sono un monaco e un soldato. (2003, p. 211)
Firenze è triste; è il Medioevo che ancora vive tra noi. (2003, p. 211)
Gli uomini e i biografi, le donne che in tempi diversi lo conobbero più da vicino (la fredda George Sand, la buona Louise Allan-Despréaux) sono concordi nel dirci che in Musset c'erano due uomini, il cinico e l'entusiasta, il tenero e il violento, il delizioso «causeur» e il nevrastenico insopportabile. (Italo Siciliano)
↑ Da Le Saule, fragment, I, nelle "Premières Poésies", e anche in Lucie, élégie, nelle "Poésies nouvelles"
↑ Da Dédicace, Deuxième partie. Un spectacle dans un fauteuil (1833), Poésies complètes, Charpentier, Paris, 1840, p. 164.
↑ Da Lettera a Lamartine, in Poesie nuove; citato in Aa. Vv., Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore, a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.
↑ Titolo dell'omonima opera del 1834 (Rizzoli, 1954); anche «Non si scherza con l'amore» (Fabbri, 1969).
↑ Da La nuit d'octobre; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022, n. 1893. ISBN 978-88-203-3911-1
↑ Citato in Aa. Vv., Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore, a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.
Alfred de Musset, La confessione di un figlio del secolo (La Confession d'un enfant du siècle), traduzione di Raffaello Franchi, Vallecchi editore, Firenze, 1971.
Alfred de Musset, La confessione di un figlio del secolo, traduzione di Alessandra Terni, Fazi Editore, Roma, 2003. ISBN 88-8112-386-X