Aaron Benjamin Sorkin (1961 – vivente), sceneggiatore, drammaturgo, produttore televisivo, attore e regista statunitense.
Ho una terribile paura di fallire. Quando la tua identità è racchiusa nella scrittura e hai scritto qualcosa che non funziona, è una pillola difficile da ingoiare.
I'm terribly afraid of failure. When your identity is wrapped up in writing and you've written something that doesn't work, it's a tough pill to swallow.[1]
Il modo in cui vivi conta. Cadrai, ma al mondo non importa quante volte cadrai, purché sia una in meno rispetto al numero di volte in cui ti rialzi.
How you live matters. You’re going to fall down, but the world doesn’t care how many times you fall down, as long as it’s one fewer than the number of times you get back up.[2]
[Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016] Non è la prima volta che il candidato che ho appoggiato ha perso (infatti è la sesta volta), ma è la prima volta che a vincere è un maiale incompetente con idee pericolose, un grave disordine psichiatrico, nessuna conoscenza del mondo e nessuna curiosità di imparare qualcosa. E non è solo Donald Trump ad aver vinto la scorsa notte — hanno vinto anche i suoi sostenitori. Il Ku Klux Klan ha vinto. I suprematisti bianchi hanno vinto. I sessisti, i razzisti e i buffoni hanno vinto. I maschi bianchi arrabbiati che pensano che la musica rap e il Cinco de Mayo siano una minaccia al loro stile di vita (o sono il motivo del loro stile di vita) hanno avuto occasione per festeggiare. Uomini che non hanno alcun diritto di chiamarsi tali e che pensano che le donne che aspirano a più dell'essere attraenti siano esagerate, brutte oppure degne del nostro disprezzo piuttosto che della nostra ammirazione, hanno segnato un centro per gli stronzi misogini di tutto il mondo. È stata data speranza all'odio. È stato dato il prestigio di "nuova voce di un outsider" che sta per "scuotere le cose" alla miserabile stupidità.
It's hardly the first time my candidate didn't win (in fact it's the sixth time) but it is the first time that a thoroughly incompetent pig with dangerous ideas, a serious psychiatric disorder, no knowledge of the world and no curiosity to learn has. And it wasn't just Donald Trump who won last night — it was his supporters too. The Klan won last night. White nationalists. Sexists, racists and buffoons. Angry young white men who think rap music and Cinco de Mayo are a threat to their way of life (or are the reason for their way of life) have been given cause to celebrate. Men who have no right to call themselves that and who think that women who aspire to more than looking hot are shrill, ugly, and otherwise worthy of our scorn rather than our admiration struck a blow for misogynistic shitheads everywhere. Hate was given hope. Abject dumbness was glamorized as being "the fresh voice of an outsider" who's going to "shake things up".[3]
↑ (EN) Dall'intervista di Stephen Galloway, The Writers Roundtable, hollywoodreporter.com, 11 ottobre 2010.