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Viola (colore)

colore (80% ciano; 100% magenta) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Viola (colore)
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Il colore viola (AFI: /ˈvjɔla/[4][5] o /viˈɔla/[6][7]) prende il nome dal fiore omonimo, ed è considerato un "colore freddo" secondo la teoria del colore. Nel modello RGB utilizzato nelle arti, il viola è un colore secondario, creato mescolando blu e rosso, e il suo colore complementare è il giallo. Nel modello CMYK utilizzato nella stampa moderna, il viola si ottiene combinando magenta e ciano.

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Sfumature del colore viola.
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Si differenzia dal violetto, che è un colore puro presente nello spettro elettromagnetico della luce visibile.

Secondo indagini contemporanee in Europa e negli Stati Uniti, il viola è il colore più spesso associato alla rarità, alla regalità, alla magia, al mistero, alla penitenza, alla spiritualità, all'eccentricità, all'individualismo e all'ambivalenza.

Nel mondo vegetale, il colore viola può indicare la presenza di antocianine.[8]

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Utilizzi simbolici

Questo colore si riscontra spesso legato al potere e prestigio del re e dei principi, sia negli abiti che nelle pietre preziose, come l'ametista, e nel velluto di seta che foderava in parte le corone d'oro dei regnanti.

Nel cristianesimo il viola è il colore dei paramenti liturgici usati nei periodi di purificazione penitenziale (Avvento e Quaresima).

I vescovi e gli arcivescovi anglicani lo portavano anche come colore dell'abito corale, compreso il primate di Canterbury dai tempi di Enrico VIII, veste e mozzetta, zucchetto con berretta, come pure i vescovi della confessione luterana, da antica tradizione, quando anche i vescovi cattolici romani in epoca medioevale lo usavano, insieme con il colore bluetto o cinerino, per poi cedere in epoca più recente al colore "paonazzo", un colore che si avvicina al moderno fucsia.

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Superstizioni

Durante i quaranta giorni quaresimali, nel Medioevo venivano vietati tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Questo comportava notevoli disagi economici per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro. Per questo motivo il colore viola, che rappresentava le celebrazioni liturgiche della Quaresima, è considerato di cattivo auspicio in teatro e in televisione.

In epoca preromana nei popoli centro-italici il colore viola era legato alle carestie e quindi precedeva l'attuazione del ver sacrum, da qui l'utilizzo del colore viola da parte dei romano-cristiani nei periodi precedenti un cambiamento o un rinnovo.[9]

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Note

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