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ex tranvia italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La tranvia Torino-Settimo Torinese, con diramazione Barca-Bertolla, era una linea tranviaria interurbana che ha collegato le città di Torino e Settimo Torinese dal 1884 al 1954.
Tranvia Torino-Settimo Torinese | |
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Settimo Torinese, capolinea tranviario | |
Inizio | Torino |
Fine | Settimo Torinese |
Inaugurazione | 1884 (Torino-Settimo) 1927 (Barca-Bertolla) |
Chiusura | 1954 |
Gestore | SATTI |
Vecchi gestori | Société Générale des Chemins de Fer Economiques (1884-1924) STEP (1924-1939) |
Lunghezza | 12,691 km |
Tipo | tranvia extraurbana |
Mezzi utilizzati | locomotive tranviarie a vapore e rimorchi (1884-1924); elettromotrici (1924-1954) |
Scartamento | 1.445 mm |
Trasporto pubblico | |
Concessa alla belga Société Générale des Chemins de Fer Economiques, concessionaria anche della tranvia Ivrea-Santhià e della rete delle Ferrovie Economiche Biellesi[1], la linea fu inaugurata il 26 aprile 1884, in concomitanza con l'apertura dell'Esposizione generale italiana di Torino[2]: il primo orario prevedeva corse ordinarie, corse dirette (in coincidenza con la ferrovia Canavesana alla stazione di Settimo) e corse limitate al Regio Parco e all'Abbadia di Stura[3].
Nel febbraio 1924 la linea fu rilevata dai fratelli Ghigo[4], titolari della Società Trazione Elettrica Piemontese (STEP), con il proposito di elettrificarla: i lavori iniziarono nell'aprile successivo[5], e la linea rinnovata fu aperta domenica 14 dicembre 1924: con l'elettrificazione la durata del tragitto si ridusse a meno di mezz'ora[6].
Alla presenza del podestà di Torino, ammiraglio Luigi Balbo Bertone di Sambuy, e di altre autorità locali, il 16 luglio 1927 fu aperta la diramazione tra le frazioni di Barca e di Bertolla, con il proposito (mai realizzato) di prolungarla sino a San Mauro Torinese[7].
Nel 1939 la linea fu ceduta dalla STEP al Comune di Torino attraverso la SATTI, nell'ambito di un piano di riordino delle tranvie intercomunali torinesi[8]. Sotto la nuova gestione furono incrementate le corse e ridotti i prezzi di biglietti e abbonamenti[9].
Durante la Seconda guerra mondiale la tranvia subì solo lievi danni al materiale rotabile[10], contribuendo allo sfollamento della popolazione di Torino[11]. Nel 1947 la linea vedeva l'impiego di 4,23 agenti per chilometro; il corrispondente ricavo ammontava a Lire 3.213.432; il coefficiente d'esercizio era pari a 0,98[12].
A partire dal 1º ottobre 1954 la tranvia fu sostituita da un servizio di autobus, che permise di ridurre i tempi di percorrenza a venti minuti[13].
La linea tranviaria era a scartamento normale di 1445 mm, interamente in sede promiscua tranne un breve tratto all'ingresso di Settimo Torinese[14], e si sviluppava per 12,691 km, di cui 2,321 la diramazione Barca-Bertolla; il raggio minimo di curva era di 75 metri (100 sulla tratta per Bertolla), la pendenza massima del 25 per mille, che si riduceva a 6 sulla diramazione per Bertolla. La velocità massima ammessa era di 46 km/h[15]. La STEP elettrificò nel 1924 la linea a 600 V cc[16].
Nel primo tratto la tranvia percorreva i binari della rete urbana; oltre la linea era a binario unico, con incroci possibili al Regio Parco, alla Manifattura Tabacchi, in regione Barca e al cimitero di Abbadia di Stura: nella tratta Regio Parco-Abbadia di Stura era adottato il blocco a bastone pilota[17].
Percorso[18] | ||||||||
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0 | Torino corso Regina Margherita 124 | ||||||
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1 | Torino ponte delle Benne | ||||||
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4 | Regio Parco | ||||||
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5 | Ponte Stura | ||||||
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Bertolla | |||||||
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fiume Stura di Lanzo | |||||||
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6 | Abbadia di Stura | ||||||
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8 | San Giorgio | ||||||
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Linea FS per Torino | |||||||
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11 | Settimo Stazione | ||||||
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raccordo | |||||||
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Linea FTN per Rivarolo/Pont | |||||||
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Linea FS per Milano |
La tranvia partiva originariamente da corso Regina Margherita nei pressi del mercato del pollame; con l'elettrificazione il capolinea fu spostato all'angolo con via S. Giobbe[6], nei pressi della caserma dei pompieri. La linea percorreva quindi corso Regina Margherita e corso Regio Parco (dove si trovavano il deposito, la direzione d'esercizio e l'officina) attraversando i quartieri Regio Parco e Barca, da cui partiva la diramazione per Bertolla (il cui capolinea era situato in regione Speranza[7]). In corso Regio Parco la linea era allacciata con un raccordo alla Manifattura Tabacchi e allo scalo Vanchiglia[19].
La linea attraversava quindi la Stura di Lanzo toccando l'Abbadia di Stura; imboccata la strada antica di Settimo si portava sulla strada statale 11 toccando la località di San Giorgio e facendo capolinea a Settimo Torinese nei pressi della stazione ferroviaria, alla quale era raccordata[14].
Nel 1940 il capolinea torinese fu trasferito nella nuova stazione tranviaria di via Fiochetto (all'angolo con via Gené), comune alla linea per Chivasso e Brusasco[20], inaugurata ufficialmente il 21 aprile[21]. Il trasferimento in via Fiochetto si era reso necessario per l'intralcio al traffico causato dal vecchio capolinea.
La Société Générale des Chemins de Fer Economiques impiegò sulla linea quattro locomotive a vapore di tipo tranviario[22]:
Secondo altre fonti prestavano servizio sulla linea tre locomotive a vapore e undici carrozze a terrazzini[14].
Con l'elettrificazione la STEP acquisì quattro motrici a carrelli costruite dalla Fiat Materfer con parti elettriche CGE: lunghe 17 metri, disponevano di 56 posti a sedere (16 in prima classe e 40 in seconda); avevano una potenza di 180 CV e potevano raggiungere i 50 km/h. Ad esse si affiancavano sei rimorchiate a due assi, che disponevano di 40 posti a sedere di seconda classe, cinque carri merci a sponde bassi e tre carri chiusi[17].
Con l'inaugurazione della Barca-Bertolla furono acquisite altre due rimorchiate a due assi e una motrice a due assi proveniente dalla rete urbana torinese[17], parte della serie 1÷57[4], costruita tra il 1898 e il 1901 da SNOS, MAN e Edison[24]; quest'ultima effettuava le corse navetta tra la Barca e Bertolla[17].
Nel 1930 fu acquisito un locomotore a due assi di costruzione Carminati e Toselli-CGE, impiegato prevalentemente sul raccordo tra la manifattura tabacchi e lo scalo Vanchiglia[17].
Chiusa la linea, le motrici furono demotorizzate e impiegate come rimorchiate sulla tranvia Torino-Orbassano-Giaveno; le parti elettriche furono riutilizzate dalla SATTI per la costruzione di locomotori utilizzati sul raccordo tra lo scalo di Torino Smistamento e la Fiat Mirafiori[25].
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