Toto Costruzioni Generali
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Toto Costruzioni Generali è un’azienda italiana attiva nella costruzione di grandi infrastrutture di trasporto, specializzata nella realizzazione di ponti e viadotti, nello scavo di gallerie , sia con metodo tradizionale che in meccanizzato (TBM), oltre che nella prefabbricazione pesante[1].
Toto Costruzioni Generali | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1953 |
Sede principale | Chieti |
Gruppo | Toto Holding SpA |
Persone chiave |
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Settore |
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Prodotti | |
Sito web | totospa.it/ |
L'azienda, fondata a Chieti all’inizio degli anni Cinquanta da Alfonso Toto e in seguito guidata dai figli Ignazio, Antonio e Carlo Toto, rappresenta il nucleo originario del Gruppo Toto, un gruppo industriale italiano attivo, oltre che nelle costruzioni infrastrutturali anche nelle concessioni autostradali, nelle energie rinnovabili, nell'ingegneria e nei servizi[2]. L'azienda si aggiudica il primo appalto nel 1968, a seguito dell'iscrizione all'Albo Nazionale Costruttori con cui inizia un percorso di crescita. Nel 1981 incorpora la ditta Palmieri S.p.A. di Roma, anch'essa specializzata nell’esecuzione di grandi opere pubbliche e nella prefabbricazione pesante.
Nel periodo 1997-2001 realizza in Libano il più alto viadotto in Medio Oriente, sull’autostrada tra Beirut e il confine siriano, impiegando elementi prefabbricati dalla stessa Toto in situ[3]. All’inizio del terzo millennio la società si è specializzata nello scavo meccanizzato, costruendo la galleria stradale di Martignano (Trento) con la TBM Tecla, una fresa scudata Herrenknecht da 12 m di diametro[4].
Negli anni successivi, Toto Costruzioni Generali è stata impegnata nella realizzazione di quattro lotti per la costruzione della variante di valico dell’autostrada A1 tra Firenze e Bologna, per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro[5][6].
Nell’ambito di questi lavori la Toto si distingue per l’utilizzo della più grande fresa meccanica a piena sezione (TBM) al mondo del tempo, denominata Martina, impiegata per lo scavo ed il rivestimento della galleria Sparvo[7][8][9]. Per questo progetto, del valore di oltre 500 milioni di euro, l'azienda ha ricevuto nel 2013 il titolo di “Contractor of the year” e “Project of the year” agli International Tunnelling Awards di Londra[10], iniziativa sotto l'egida della rivista New Civil Engineer e dell’Associazione Internazionale di tunnelling ITA-AITES.
Nel 2014 Toto Costruzioni Generali conclude in anticipo sul cronoprogramma la costruzione delle Complanari di Roma[11], ventidue chilometri di nuove carreggiate sul tratto urbano dell’autostrada A24, ed è oggi impegnata su grandi cantieri ferroviari e stradali, per conto di RFI, Anas e Strada dei Parchi, dislocati sul territorio nazionale.
Nel 2024, Toto Costruzioni Generali consegna alla Provincia di Mantova il nuovo ponte sul Po, lungo 330 m, con impalcati in corten a grandi luci, un’infrastruttura strategica che collega i comuni di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito[12]. È oggi impegnata con una terza TBM, denominata Margherita, nello scavo e nel rivestimento degli oltre 13 km della galleria Cefalù, nell’ambito del raddoppio ferroviario tra Ogliastrillo e Castelbuono in Sicilia, una commessa RFI del valore di 370 milioni di euro[13].
La società è classificata al dodicesimo posto tra i general contractor italiani nel Report 2020 di Guamari[14].
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