Torre di Néran
torre nel comune italiano di Châtillon (AO) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La torre di Néran, in francese tour Néran, indica un antico complesso architettonico fortificato in frazione Néran, al confine del comune di Châtillon e non lontano dal paese di Saint-Vincent. Il sito è delimitato ad est dal torrente Neyran[1], ed è caratterizzato da una massiccia torre a pianta quadrata, dai resti di una cinta muraria coeva e da un insieme di edifici aggiunti successivamente.[2] Oggi si trova lungo la strada per il Col de Joux[3], ed è in fase di restauro.[4]
Torre di Néran Tour Néran | |
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La torre in restauro | |
Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Città | frazione Néran, Châtillon |
Indirizzo | Via Conti di Challand |
Coordinate | 45°45′17.32″N 7°38′17.89″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Torre |
Primo proprietario | famiglia Chandiou |
Condizione attuale | in restauro |
Proprietario attuale | Tour Néran s.r.l. |
Visitabile | no |
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Il mastio, a pianta quadrata di 7,5 m di lato, è alto 14,60 m[5] ed è stato costruito con grandi conci litici che secondo il castellologo André Zanotto permettono di attribuirla al XII secolo.
Lo spessore delle mura di 1,85 metri, secondo Mauro Cortellazzo e colleghi e confrontandosi con studi precedenti (quello controverso di Guglielmo Lange, 1969, e quello di André Zanotto, 1980), la torre di Néran presenta numerose analogie con altre torri valdostane: le mura di spessore notevole, la struttura massiccia e la tecnica costruttiva, ossia l'uso di due paramenti con opera centrale a sacco.
«la tour Malluquin a Courmayeur, la tour de l'Archet a Morgex, la tour Lescours a La Salle, la tour de la Planta e la torre di Sant'Anselmo a Gressan, la torre recentemente scoperta al castello di Fénis, la tour Néran a Châtillon, la tour de Ville ad Arnad e altre due torri collocate nelle valli laterali, la tour Vachéry a Etroubles e la tour d'Hérères a Perloz. Tutte queste torri sono state edificate in zone che non presentano alcun elemento morfologico che possa facilitare la difesa, anzi appare chiara lascelta di spazi pianeggianti, aperti e non sempre in prossimità di percorsi viari. Tutte e dieci si caratterizzano quindi per la particolare scelta del sito.[6][7]»
L'antica porta è rialzata di 8 metri sulla facciata meridionale della torre, com'era in uso nel medioevo per scopi difensivi, ed è sovrastata da un arco cieco quasi invisibile sotto all'intonaco, di epoca posteriore. Il tempo ha reso di difficile lettura un graffito realizzato sull'intonaco e raffigurante uno stemma araldico, per il Berton attribuibile ai nobili Chandiou. L'accesso nei secoli è stato corredato da un ballatoio in legno, trasformandone la funzione, da difensiva a semplice porta di passaggio del piano rialzato.[2]
All'altezza di una risega, ad un metro dal suolo attuale che non corrisponde al livello del pavimento originario, si apre una soglia successiva.[8]
La torre sul lato est, verso il torrente, presenta una singola feritoia, mentre dagli incavi per le travi di costruzione e quelli di sostegno si possono ipotizzare quattro piani interni.[8]
La torre e le mura, corrispondenti alla tipologia del castello primitivo valdostano, sarebbero il nucleo più antico della struttura e risalirebbero al XII secolo.
Fino ad ora non conoscevamo la storia del proprietario o dei proprietari: tutto sembrava andato perduto con il tempo, nessuna traccia del passato.
Fu caso, sfogliando vecchi documenti del fondo Challant, presso l'Archivio Storico Regionale. che nel Volume 23, documento 2, venne trovata una piccola pergamena di dodici centimetri di altezza e dodici centimetri di larghezza, ben conservata e leggibile, con due "Signa tabellionis" dal notaio, datati 2 Marzo milleduecentosessantaotto. Ecco il testo:
TRADUZIONE:
Si tratta di una donazione di tre quarti della torre, che era in possesso dei nobili fratelli De Arnado (Vullencus, Moroellus e Petrus), in favore di Yblet de Challant in seguito soprannominato "Il Grande", figlio maggiore di Godefroy I: una donazione seguita da un'infeudazione da parte di Yblet de Challant ai fratelli De Arnado della stessa porzione della torre.
Questa torre era un possesso della nobile famiglia de Arnaudo assai lontana dalla loro signoria di Arnad, ricordata da J.-B. de Tillier nel suo “Nobiliaire”. Questo documento, redatto durante il periodo di governo diFilippo I Conte di Savoia, indica la turre de Neran cum claustroper la primissima ed ultima volta in epoca medievale.[9]
La famiglia Chandiou, che fu la prima proprietaria della torre, ha per capostipite il notaio Pietro Chandiou, sposo di una figlia illegittima di un nobile Challant la quale con le nozze gli portò una ricca dote. A distanza di una sola generazione, la famiglia Chandiou riuscì a farsi nobilitare, nel 1581, scegliendo come motto la locuzione latina cattolica Sub umbra alarum tuarum (traducibile in italiano come all'ombra delle tue ali, o più liberamente protetto dalle tue ali).[2]
Nel 1520-21 si diede il via ad una serie di lavori nel complesso fortificato di Néran.[10]
I primi progetti della Regione Valle d'Aosta per il recupero della torre risalgono agli anni ottanta, ma solo nel 2008 è stato avviato l'iter per un recupero fattuale del complesso. Nel 2013 era in corso il processo di riqualificazione ad opera della tour Néran s.r.l., proprietaria dell'immobile, su richiesta della Sopraintendenza Regionale[4].
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