Tolomeo II Gallio, IV duca di Alvito
nobile italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Tolomeo II Gallio, IV duca di Alvito (Como, 1618 – Milano, 28 gennaio 1687), è stato un nobile italiano.
Tolomeo II Gallio, IV duca di Alvito | |
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Duca di Alvito | |
In carica | 1660 – 1687 |
Predecessore | Francesco I Gallio, III duca di Alvito |
Successore | Francesco II Ignazio Gallio, V duca di Alvito |
Nascita | Como, 1618 |
Morte | Milano, 28 gennaio 1687 |
Dinastia | Gallio |
Padre | Francesco I Gallio, III duca di Alvito |
Madre | Giustina Borromeo |
Consorte | Ottavia Trivulzio |
Religione | Cattolicesimo |
Tolomeo II Gallio nacque a Como nel 1618, figlio di Francesco I Gallio, III duca di Alvito, e di sua moglie, la contessa Giustina Borromeo. Suo fratello Marco venne nominato cardinale da papa Innocenzo XI, comasco. Era inoltre discendente diretto di Renato I Borromeo, X conte di Angera, di Ercole Grimaldi, signore di Monaco, e di papa Paolo III Farnese. Era pronipote del cardinale Federico Borromeo.
Pur risiedendo stabilmente a Milano, dove aveva intrapreso la carriera militare divenendo capitano delle milizie e maestro di campo del re di Spagna, si interessò del progetto del palazzo di Alvito fatto terminare da suo padre trent'anni prima e nel 1668 volle arricchirlo con un porticato a loggia.[1] Il duca si interessò agli abitati di Atina, Vicalvi e Posta con diverse migliorie, curando il restauro della chiesa di Santa Maria del Campo[2] e quella di San Giovanni Evangelista, sempre ad Alvito, che risultava gravemente lesionata dopo il terremoto che aveva colpito la cittadina nel 1656.[3] Per questa sua munificenza, unicamente orientata a riscontrare il consenso degli abitanti del ducato su cui ex officio regnava, Filippo IV di Spagna concesse a Tolomeo II nel 1665 la cittadinanza onoraria di Napoli.[4]
Nel 1686, alla morte di suo cugino Giacomo, marchese d'Isola, Tolomeo II avrebbe dovuto ereditare tutti i beni del suo ramo che con questi si estinse, compreso il palazzo nel comasco, secondo quanto stabilito dal lascito dell'abate Marco Gallio (morto nel 1532), il quale aveva garantito ai Gallio d'Isola le sostanze necessarie per poter fondare una propria linea a patto che, ad estinzione di questa, le sostanze ed i titoli in possesso dell'ultimo discendente in vita passassero alla sua morte alla linea dei Gallio, duchi d'Alvito. Giacomo, ad ogni modo, prima di morire, aveva dato diverse disposizioni, lasciando gran parte dei quadri che costituivano la propria collezione (oltre 100 dipinti) alla fabbriceria del duomo di Como.[5] Ne nacque un contenzioso su cui però Tolomeo II non riuscì ad avere la meglio, aggiudicandosi solo i titoli ed una parte dei beni che il cugino aveva lasciato alla linea ducale di Alvito.
Il suo matrimonio con Ottavia Trivulzio, appartenente alla nobile casata milanese, non solo consolidò la sua presenza nei circoli dell'aristocrazia di Milano, ma gettò anche le basi per la futura unione delle due casate: alla morte di suo nipote Antonio Teodoro Trivulzio, infatti, il secondogenito di Tolomeo II, Gaetano, si ritrovò nominato erede universale delle sostanze del ramo dei trivulzio della Val Mesolcina e per questo, oltre ad ottenerne i titoli, assunse anche il cognome dei Trivulzio, andando a formare il ramo collaterale dei Gallio-Trivulzio che, pur non sopravvivendo più di due generazioni, andò col nipote Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio andò a fondare il Pio Albergo Trivulzio, una delle istituzioni caritatevoli più importanti della capitale del ducato milanese.
Morì a Milano il 28 gennaio 1687.
Tolomeo II Gallio sposò a Milano la principessa Ottavia Trivulzio (1618-?), figlia del principe cardinale Gian Giacomo Teodoro Trivulzio e di sua moglie, Giovanna Maria Grimaldi. La coppia ebbe insieme i seguenti eredi:
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Marco Gallio, nobile di Como | Ottavio Gallio, nobile di Como | ||||||||||||
Elisabetta Vailati | |||||||||||||
Tolomeo I Gallio, II duca di Alvito | |||||||||||||
Elisabetta Valle | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Francesco I Gallio, III duca di Alvito | |||||||||||||
Girolamo Bonelli, I marchese di Cassano d'Adda | Marco Bonelli, nobile di Alessandria | ||||||||||||
Dominina De Gibertis | |||||||||||||
Partenia Bonelli | |||||||||||||
Adamante Peruzzi | Antonio Peruzzi | ||||||||||||
Partenia Rusticucci | |||||||||||||
Tolomeo II Gallio, IV duca di Alvito | |||||||||||||
Giulio Cesare Borromeo | Federico Borromeo | ||||||||||||
Veronica Visconti di Somma | |||||||||||||
Renato I Borromeo, X conte di Arona | |||||||||||||
Margherita Trivulzio | Renato Trivulzio | ||||||||||||
Isabella Borromeo | |||||||||||||
Giustina Borromeo | |||||||||||||
Ottavio Farnese | Pier Luigi Farnese | ||||||||||||
Gerolama Orsini | |||||||||||||
Ersilia Farnese | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
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