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Prospettiva

Tillandsia

genere di pianta della famiglia Bromeliaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Tillandsia
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Tillandsia L., 1753 è un genere di piante angiosperme monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Bromeliacee[1].

Conta oltre 600 specie di piante sempreverdi, perenni, adattate per vivere negli ambienti più diversi, dal deserto alle montagne, alle foreste pluviali. Comune caratteristica a questi è però la elevata temperatura ambientale, in un range che varia dal 10 ai 35 °C.[senza fonte]

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Descrizione

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Tillandsia fasciculata

Il genere comprende specie in massima parte epifite, ma anche litofite e terricole.

Senza radici sotterranee, assorbono l'acqua direttamente dall'aria grazie alla presenza di tricomi, strutture specializzate che coprono le foglie.

I tricomi sono aperti quando la pianta è secca e si chiudono sopra una certa soglia di umidità per impedirne l'evaporazione: l'aspetto vellutato e il colore argenteo di queste piante è dovuto proprio a essi.

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Distribuzione e habitat

L'areale del genere si estende nel continente americano, dal sud degli Stati Uniti e dal Messico fino all'Argentina, passando per Mesoamerica e Caraibi[1].

Vivono generalmente sulle cime degli alberi o sulle rocce, nelle zone dove sono più diffuse è comune trovarle anche su pali e fili elettrici oltre che sulle antenne televisive.

Tassonomia

Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Tillandsia.

Il genere comprende oltre 600 specie.[1]

Alcune specie

Usi

Riepilogo
Prospettiva

Assieme all'umidità, le Tillandsie catturano anche il pulviscolo atmosferico che contiene agenti inquinanti. In ragione di questa proprietà, sono stati eseguiti studi volti ad esplorare l'utilizzo di queste piante come biorivelatori di inquinanti atmosferici, in particolare per rivelare gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici), sostanze provenienti dalla incompleta combustione della benzina e del gasolio sospettate di causare il cancro.

La pianta è stata testata per sei mesi sulla trafficatissima circonvallazione di Firenze, per iniziativa del botanico Luigi Brighigna dell'Ateneo fiorentino[2], che ha poi portato le piantine "inquinate" al dipartimento di chimica 'Ciamician' di Bologna, attrezzato per studiarle. Secondo i risultati del test, resi noti dall'Università di Bologna, la Tillandsia può essere usata per monitorare l'inquinamento, ma anche, in dosi massicce, per assorbire le polveri cariche di idrocarburi policiclici aromatici, ovvero i benzopireni accusati di essere cancerogeni, provenienti dall'incompleta combustione della benzina e del gasolio. La mancanza di radici ha permesso, inoltre, di analizzare le sostanze depositate escludendo le interferenze con il terreno. La Tillandsia non solo cattura gli inquinanti, ma è in grado di assorbirli ed eliminarli, metabolizzandoli. Costa poco e sono già state ipotizzate le applicazioni: una piccola parete può essere usata per disinquinare un appartamento, ma non si esclude in futuro l'ipotesi di interi pannelli pieni di piante da collocare sulle autostrade e sulle vie cittadine di grande traffico[3].

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Note

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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