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album degli U2 del 1987 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
The Joshua Tree è il quinto album in studio degli U2, pubblicato nel 1987. Ritenuto uno dei miglior album della band, nonché uno dei migliori della storia della musica, ha vinto il premio come album dell'anno alla cerimonia dei Grammy Award del 1988 ed occupa la posizione n. 26 nella lista dei 500 migliori album secondo la rivista Rolling Stone. Nell'ottobre 2020, secondo un sondaggio dell'emittente radiofonica BBC Radio 2 è stato eletto come il migliore album degli anni 80.
The Joshua Tree album in studio | |
---|---|
Artista | U2 |
Pubblicazione | 9 marzo 1987 |
Durata | 50:11 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere[1] | Rock alternativo College rock Pop rock |
Etichetta | Island Records |
Produttore | Daniel Lanois, Brian Eno |
Registrazione | Windmill Lane Studios, Dublino, Irlanda, 1986 |
Formati | CD, LP |
Altri formati | download digitale, streaming |
Copertina | Steven Averill |
Note | Album dell'anno 1988 Miglior performance rock di un duo o un gruppo 1988 |
Certificazioni originali | |
Dischi d'oro | Austria (3)[2] (vendite: 75 000+) Finlandia[3] (vendite: 27 965+) Francia (2)[4] (vendite: 200 000+) Messico[5] (vendite: 100 000+) Norvegia[6] (vendite: 25 000+) |
Dischi di platino | Argentina[7] (vendite: 60 000+) Australia (5)[8] (vendite: 350 000+) Danimarca (3)[9] (vendite: 60 000+) Germania (2)[10] (vendite: 1 000 000+) Hong Kong[11] (vendite: 15 000+) Italia[12] (vendite: 300 000+) Nuova Zelanda (14)[13] (vendite: 210 000+) Paesi Bassi[14] (vendite: 100 000+) Regno Unito (10)[15] (vendite: 3 000 000+) Spagna (3)[16] (vendite: 300 000+) Svezia[17] (vendite: 100 000+) Svizzera[18] (vendite: 50 000+) |
Dischi di diamante | Canada[19] (vendite: 1 000 000+) Stati Uniti[20] (vendite: 10 000 000+) |
Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
Dischi di platino | Italia[21] (vendite: 50 000+) |
U2 - cronologia | |
Singoli | |
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Recensione | Giudizio |
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Ondarock[22] | Pietra miliare |
AllMusic[1] | |
Rolling Stone[23] | |
Robert Christgau | B[24] |
Piero Scaruffi |
Dopo The Unforgettable Fire, il gruppo decide di volgere la propria attenzione verso le radici della musica statunitense e comincia ad esplorare il blues, il country e il gospel. Inoltre, gli U2 frequentano i gruppi irlandesi The Waterboys e Hothouse Flowers e intuiscono una sorta di musica irlandese indigena mescolata con il folk statunitense. L'amicizia con Bob Dylan, Van Morrison e Keith Richards spinge la band a guardare alle radici del rock e Bono dà prova del suo talento di autore di testi e canzoni.[25] Gli U2 vogliono cominciare a costruire partendo dalle atmosfere di The Unforgettable Fire ma cercano anche un suono più duro all'interno della stretta disciplina della struttura della canzone tradizionale, piuttosto che la sperimentazione spesso sfuocata dell'album precedente.
l disco è stato prodotto da Brian Eno e Daniel Lanois.
Scrive la rivista Rolling Stone il 7 maggio 1987: «La bellezza selvaggia, la ricchezza culturale, il vuoto spirituale e la feroce violenza dell'America vengono esplorati per ottenere degli effetti di fatto in ogni aspetto di The Joshua Tree; già nel titolo e nelle immagini sulla copertina dell'album, il blues e il country si mescolano chiaramente nella musica... Infatti, Bono dice che "smantellare la mitologia dell'America" rappresenta una parte importante dell'obiettivo artistico di The Joshua Tree.»
Gli U2 interrompono le sessioni dell'album nel 1986 per fare da "headline" nel tour con Amnesty International, A Conspiracy of Hope Tour. Piuttosto che rappresentare una distrazione, il tour aggiunge un'intensità e un potere extra alla loro nuova musica, fornendo un'ulteriore dimostrazione di ciò che volevano dire. Nel suo viaggio del 1986 a San Salvador e in Nicaragua, Bono assiste in prima persona alle angherie a cui sono sottoposti i contadini nei conflitti interni e questo influenza molto l'album, soprattutto in Bullet the Blue Sky e Mothers of the Disappeared.
Nell'album si contrappongono l'antipatia verso gli Stati Uniti, compresa la rabbia per la politica estera degli USA dell'amministrazione Reagan in America Centrale, ed il fascino profondo della campagna americana, gli spazi immensi, la libertà e ciò che rappresenta. La band vuole un tipo di musica con un senso di "location", una qualità "cinematica". La musica e le parole sono disegnate sull'immaginario creato dalle opere degli scrittori statunitensi conosciute dagli U2. Secondo Bono, l'album è ispirato e influenzato più dalla geografia che dalla gente.[25]
Il disco è influenzato dal country e dal blues.[25] Durante la registrazione di Silver and Gold con Keith Richards, Bono e Richards ascoltano il blues, il country, la pop music americana degli anni cinquanta,[25] tutte influenze che, combinate con i primi "riferimenti" di Bono (Patti Smith, Bob Dylan), producono un effetto sulla canzone e sull'intero album.[25] L'album è stato registrato, in parte, negli studi Sun a Memphis (dove sono stati registrati i primi fondamentali album di rock and roll, negli anni '50, dai primi singoli di Elvis Presley fino a quelli di Jerry Lee Lewis).
Il titolo dell'album fa riferimento alla Yucca brevifolia, detta appunto albero di Joshua (traduzione inglese di Giosuè), pianta originaria del sud ovest degli Stati Uniti (California, Arizona, Utah e Nevada).
Intitolato The Joshua Tree come "tributo" all'America (piuttosto che come metafora), l'album è uscito nel marzo del 1987. Ha debuttato al numero uno nelle classifiche inglesi e altrettanto rapidamente ha raggiunto i vertici delle "charts" americane. Gli U2 sono diventati con The Joshua Tree la quarta rock band a comparire sulla copertina di Time (dopo i Beatles, The Band e The Who).[26]
Con The Joshua Tree gli U2 hanno vinto i loro primi due Grammy Award, per l'album dell'anno e per la miglior performance rock eseguita da un gruppo.[27]
Nel 1989, la rivista Rolling Stone ha inserito l'album al terzo posto nella lista dei 100 migliori album degli anni ottanta e al numero 26 in quella dei 500 migliori album di tutti i tempi. Inoltre nel 2001, The Joshua Tree è risultato il sesto album nella lista dei migliori album di "Musica Cristiana Contemporanea" di tutti i tempi della rivista CCM Magazine.
L'album ha venduto circa 28 milioni di copie in tutto il mondo, oltre 10 milioni di copie soltanto negli Stati Uniti, e rappresenta il più grande successo di vendite degli U2.[28][29]
Nel 2014 è stato inserito nella National Recording Registry dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America in quanto «culturalmente, storicamente, ed esteticamente significativo».
Nel 2020 riceve l'ennesimo riconoscimento dall'emittente radiofonica BBC Radio 2, essendo stato eletto al primo posto come il migliore album degli anni 80, davanti a Brothers in Arms dei Dire Straits e The Stone Roses degli Stone Roses.
With or Without You e la versione gospel di I Still Haven't Found What I'm Looking For sono stati pubblicati come singoli ed hanno raggiunto abbastanza velocemente la vetta delle classifiche negli USA. Anche il singolo Where the Streets Have No Name ha avuto molto successo. Inoltre, In God's Country è stato pubblicato come 45 giri nel Nord America riscuotendo un modesto successo mentre One Tree Hill è uscito in Nuova Zelanda. Red Hill Mining Town, inizialmente bocciato come possibile singolo, è stato poi realizzato durante le prove del "Joshua Tree Tour". Spanish Eyes e Deep in the Heart sono uscite come lato B di I Still Haven't Found What I'm Looking For, Luminous Times (Hold on to Love) e Walk to the Water di With or Without You, Sweetest Thing, Silver and Gold e Race Against Time di Where the Streets Have No Name.
Un certo numero di canzoni uscite come "lato B" erano state inizialmente prese in considerazione per una versione "doppio album" di The Joshua Tree. Bono è stato il più grande sostenitore di questa versione estesa dell'album ma alla fine The Edge ha deciso per la versione definitiva con 11 tracce.
«Una storia interessante che mi raccontarono una volta è che a Belfast, a seconda della via dove qualcuno abita si può stabilire, non solo la sua religione ma anche quanti soldi guadagna: addirittura a seconda del lato della strada dove vive, perché più si risale la collina più le case sono costose. Puoi quasi dire quanto guadagna uno dal nome della strada dove abita e su quale lato della strada ha la casa. Questo mi disse qualcosa, e così cominciai a scrivere di un posto dove le vie non hanno nome.»
Per promuovere l'album, il gruppo intraprese il Joshua Tree Tour, partito dall'Arizona State University Activity Center di Tempe il 2 aprile 1987, e conclusosi al Sun Devil Stadium della medesima città il 20 dicembre dello stesso anno.
Durante il tour la band ampliò la propria attenzione verso le radici della musica americana: collaborò con il cantautore folk Bob Dylan, il musicista blues B. B. King, e il coro gospel New Voices of Freedom di Harlem; gli U2 visitarono inoltre Graceland e il Sun Studio di Memphis per incidere nuovo materiale che andrà poi a formare l'album Rattle and Hum nel 1988.
Stando a ciò che ha affermato Bono in un documentario della BBC, l'ordine delle tracce è stato deciso dalla cantaurice inglese Kirsty MacColl che ha inserito per prime le sue canzoni preferite e di seguito le altre.[31]
Il 3 dicembre 2007, in occasione del ventesimo anniversario di The Joshua Tree, l'album è stato pubblicato in versione rimasterizzata in quattro differenti formati:
Musiche di U2.
In occasione del trentesimo anniversario gli U2 pubblicano il 2 giugno 2017 una nuova versione dell'album in tre edizioni.
Classifica (1980–1989) | Posizione |
---|---|
Regno Unito[48] | 10 |
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