Tarentola gigas

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Tarentola gigas

Tarentola gigas (Bocage, 1875) è un sauro della famiglia Phyllodactylidae, endemico di Capo Verde.[2]

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Tarentola gigas
Thumb
Sottospecie T. g. brancoensis
Stato di conservazione
Thumb
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
ClasseReptilia
OrdineSauria
SottordineSquamata
InfraordineGekkota
FamigliaPhyllodactylidae
GenereTarentola
SottogenereMakariogecko
SpecieT. gigas
Nomenclatura binomiale
Tarentola gigas
(Bocage, 1875)
Sinonimi

Tarentola borneensis
Gray, 1845
Ascalabotes gigas
Bocage, 1875
Platydactylus gigas
Rochebrune, 1884
Tarentola giganteu
Scherer, 1907
Tarentola delalandii gigas
Loveridge, 1947
Tarentola borneensis gigas
Joger, 1984
Tarentola (Makariogecko) gigas
Carranza et al., 2000[2]

Sottospecie
  • T. g. brancoensis
  • T. g. gigas
Chiudi

Descrizione

Riepilogo
Prospettiva

T. gigas misura circa 10,4 cm, coda esclusa, arrivando a raggiungere anche i 15,5 cm, nel caso della sottospecie nominale, il che fa di esso un geco di notevoli dimensioni. Il peso di un maschio adulto può raggiungere i 40 g circa.[3] La sottospecie T. g. brancoensis, invece, è di dimensioni leggermente inferiori, circa 9,8 cm, fino ad arrivare a 11 cm o poco più. Il dorso si presenta di un colore grigio, che spesso tende a virare sull'olivastro, attraversato longitudinalmente di solito da 5 macchie più chiare, che ricordano vagamente la forma di una sella di bicicletta. Esso presenta diversi tubercoli, che tendono ad appiattirsi nella parte superiore del corpo e ad essere di dimensioni maggiori nell'area compresa tra l'occhio e l'orecchio. Il ventre è invece color crema, virante sul giallo nelle zone inferiori. L'area più bassa del muso è evidenziata da una sorta di mosaico di macchie chiare e scure. Gli occhi sono di colore grigio scuro, che va schiarendosi nei pressi della pupilla e nella parte superiore e inferiore dell'iride. Gli arti possiedono la caratteristica struttura lamellare sotto le dita; tali lamelle (dette setae) presentano dimensioni maggiori sotto il quarto dito degli arti posteriori. La sagoma di T. gigas appare piuttosto tozza, ciò è spiegato essenzialmente dal fatto che la specie è solita conservare una grande riserva di grasso all'interno del corpo.[2]

Biologia

Comportamento

Viste le dimensioni e il notevole peso, T. gigas, a differenza di molti gechi, sembra avere maggiori difficoltà a muoversi su pareti molto ripide, pertanto è solito spostarsi lungo superfici più agevoli e di solito lisce, senza quindi troppe irregolarità che possano ostacolarne il cammino.[2][1]

Ha abitudini prevalentemente notturne. Interagisce con i suoi simili principalmente tramite la comunicazione vocale.

Alimentazione

La sua dieta pare essere caratterizzata esclusivamente da uova di uccelli o perfino pulcini, in particolare della calandrella di Raso (preferita) o della berta maggiore di Capo Verde, a seconda del luogo in cui vive.[1]

Riproduzione

È una specie ovipara.

Distribuzione e habitat

La specie è endemica di Capo Verde e, in particolare, delle isole Raso e Branco.[2]

Il suo habitat è costituito principalmente da scogliere, dove trova rifugio all'interno delle cavità e talvolta anche nelle tane dagli uccelli marini.[1]

Tassonomia

Si conoscono due sottospecie:[2]

  • Tarentola gigas brancoensis Schleich, 1984 - popolazione dell'isola di Branco
  • Tarentola gigas gigas (Bocage, 1875) - sottospecie nominale, residente nell'isola di Raso

Conservazione

La Lista rossa IUCN classifica Tarentola gigas come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1]

Note

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