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Taramite

minerale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Taramite
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La taramite (simbolo IMA: Trm[8]) è un raro minerale del supergruppo dell'anfibolo, all'interno del quale viene collocato nel "gruppo degli anfiboli con W(OH,F,Cl)-dominante" e da lì al sottogruppo degli anfiboli di sodio-calcio dove occupa un posto nel "gruppo contenente la radice taramite nel nome"; essendo un anfibolo, appartiene agli inosilicati e pertanto alla famiglia minerale dei "silicati", e possiede composizione chimica Na(NaCa)(Mg3Al2)(Si6Al2)O22(OH)2.[9]

Dati rapidi Classificazione Strunz (ed. 10), Formula chimica ...

La taramite è definita con:[5]

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Etimologia e storia

La taramite è stata rilevata la priam volta nella località di Liset nei pressi di Selje (nel Vestlandet, Norvegia)[10] e le è stato attribuito il nome di alumino-magnesiotaramite in base alla nomenclatura degli anfiboli del 1997.[11] La revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012 ha comportato la modifica del nome in taramite.[2]

Il nome taramite proviene dalla gravina di Vali-Tarama nei pressi del villaggio di Lazarivka nella zona di Mariupol' (Ucraina)[5] attribuito nel 1925 da J. Morozewicz a un minerale classificabile in base alla nomenclatura del 2012 come ferro-ferri-taramite.[12]

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Classificazione

Riepilogo
Prospettiva

La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[13] elenca la taramite con il nome alumino-magnesiotaramite e la colloca nella classe "9. Silicati (germanati)" e da lì nella sottoclasse "9.D Inosilicati"; questa viene suddivisa più finemente in base alla struttura cristallina del minerale, in modo tale che la taramite (alumino-magnesiotaramite) possa essere trovata nella sezione "9.DE Inosilicati con catene doppie di periodo 2, Si4O11; clinoanfiboli" dove forma il sistema nº 9.DE.20.[13]

Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org".[1]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la taramite è nella classe dei "silicati" e da lì nella sottoclasse degli "inosilicati"; qui il minerale si trova nella sezione di quelli che hanno struttura "[Si4O11] a due bande 6-; anfiboli Na-Ca" dove forma il sistema nº VIII/F.09.[14]

Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca la taramite nella famiglia dei silicati; qui è nella classe degli "inosilicati: catene doppie non ramificate, W=2" e nella sottoclasse degli "inosilicati: catene doppie non ramificate, configurazione anfibolo W=2" dove forma il "gruppo 3, gli anfiboli sodico-calcici" con il numero di sistema 66.01.03b.[15]

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Abito cristallino

La taramite cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale C2/m (gruppo nº 12) con i parametri reticolari a = 9,7899 Å, b = 17,8991 Å, c = 5,3192 Å e β = 104,9°, oltre ad avere 2 unità di formula per cella unitaria.[5]

Origine e giacitura

La taramite è stata scoperta nell'eclogite retrograda associata a nybøite, clinopirosseno, granato, rutilo, paragonite, plagioclasio, quarzo, zoisite e apatite.[7] La ferro-taramite si è formata per sostituzione della nyböite durante il passaggio dalla facies eclogitica in condizioni di alta pressione alla facies anfibolitica con la risalita e il metamorfismo retrogrado.[7]

La taramite è piuttosto rara ed è stata trovata in meno di una ventina di siti sparsi per il mondo.[16] Qui si ricorda solo la sua località tipo, Liset (62.0658°N 5.33142°E) nei pressi di Selje (nel Vestlandet, Norvegia).[17]

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Forma in cui si presenta in natura

La taramite è stata trovata sotto forma di cristalli prismatici.[7] Il minerale è traslucido con lucentezza vitrea, il colore è nero, nero con sfumature di blu o verde, blu-verde intenso.[5]

Proprietà ottiche

La taramite mostra un forte pleocroismo con tinte che vanno dal giallo pallido o chiaro, marrone chiaro lungo , blu-verde intenso o blu-verdastro lungo e blu intenso, verde, nero o grigio-verde intenso lungo .[6]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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