Tabula Rogeriana
opera del geografo arabo al-Idrisi, realizzata nel 1154 per Ruggero II di Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La delizia di chi desidera attraversare la terra (in arabo نزهة المشتاق في اختراق الآفاق?, Nuzhat al-mushtāq fi'khtirāq al-āfāq), generalmente detto Libro di re Ruggero (in arabo: كتاب روجر, Kitāb Rujārī), è una descrizione del mondo scritta dal geografo arabo al Idrisi nel 1154. Vi è allegato il mappamondo in 70 fogli noto come Tabula Rogeriana.
Libro di Ruggero | |
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Titolo originale | نزهة المشتاق في اختراق الآفاق La delizia di chi desidera attraversare la terra |
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Autore | Muhammad al-Idrisi |
1ª ed. originale | 1154 |
Genere | Saggio |
Sottogenere | Geografia |
Lingua originale | arabo |
Al-Idrisi lavorò sul testo e sulla carta geografica per quindici anni alla corte del re normanno Ruggero II di Sicilia che gli aveva commissionato l'opera intorno al 1138[1][2].
Il libro
Il libro, scritto in arabo, segue la divisione in sette zone climatiche (secondo il sistema stabilito da Tolomeo), ognuna ulteriormente suddivisa in dieci sezioni, e contiene delle carte geografiche che mostrano il mondo allora conosciuto: l'Europa, l'Asia quasi per intero, e l'Africa a nord dell'equatore. La carta è orientata con il sud in alto ed il nord in basso. La Tabula Rogeriana è rimasta il mappamondo più preciso per tre secoli[2][3]. Il testo riprende la descrizione della situazione fisica, culturale, politica e socio-economica di ciascuna regione e ciascuna delle settanta sezioni ha una cartina corrispondente[2][4].
Per elaborare la sua opera al-Idrisi interrogò, individualmente o a gruppi, viaggiatori esperti a proposito delle loro conoscenze del mondo. Nel libro inserì tuttavia solo le notizie su cui c'era accordo completo e perciò ritenute credibili, omise invece ciò su cui vi fosse disaccordo[1].
La tabula

L'esemplare destinato a Ruggero era inciso su un disco d'argento pesante circa trecento libbre[1]. Esso è andato perduto perché fuso dopo esser stato predato in occasione d'una sommossa contro il sovrano normanno Guglielmo I di Sicilia nel marzo 1161. L'originale del mappamondo era inciso su una lastra d'argento larga 3,32 metri da un lato e 1,48 dall'altro[5], anch'esso perduto.
Copie

Oggi sopravvivono dieci manoscritti, di cui cinque hanno il testo completo e otto hanno le carte. Due di essi si trovano alla Biblioteca nazionale di Francia, la più antica delle quali è datata circa 1325 (MS Arabe 2221). Un'altra copia, fatta al Cairo nel 1553, si trova alla Bodleian Library di Oxford (Mss. Pococke 375) che la comprò nel 1692[6].
Il manoscritto più completo, che contiene la totalità del testo, il mappamondo, nonché tutte le settanta carte delle sezioni, è conservato ad Istanbul[4]. Altre copie si trovano al Cairo ed a San Pietroburgo[7].
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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