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Szentendre, o Sant'Andrea in italiano (in tedesco Sankt Andrä; in slovacco Svätý Ondrej; in croato Senandrija; in serbo Сентандреја?, Sentandreja; in latino Ulcisia Castra, poi Castra Constantia ed infine Sanctus Andreas), è una città che si trova lungo il Danubio, nella contea di Pest, in Ungheria, a circa 20 km a nord di Budapest. La città è nota per i suoi numerosi musei e gallerie d'arte. Nel 2019 ha ottenuto il Marchio del patrimonio europeo.[1]
Szentendre comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Ungheria |
Regione | Ungheria Centrale |
Contea | Pest |
Amministrazione | |
Sindaco | Attila Janicsek |
Territorio | |
Coordinate | 47°40′24″N 19°04′21″E |
Altitudine | 110 m s.l.m. |
Superficie | 43,83 km² |
Abitanti | 25 963 (1º gennaio 2011) |
Densità | 592,36 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 2000-2001 |
Prefisso | 26 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice KSH | 15440 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
La zona dove sorge oggi Szentendre era abitata già in epoca pre-romana prima dagli Illiri e poi dai Celti della tribù degli Eravisci. I Romani vi giunsero alla fine del I secolo d.C. sotto l'impero di Traiano e nell'ambito delle fortificazioni del limes costituito dal Danubio, vi costruirono un accampamento fortificato allora chiamato Ulcisia Castra (vedi paragrafo successivo e relativa nota). Come consueto intorno all'accampamento sorse un villaggio che ospitava le famiglie dei militari, gli artigiani e i mercanti che lavoravano per i militari. Le fortificazioni resistettero fino alla prima metà del V secolo. Il campo in pietra, che misurava 134x205 metri, ospitò da Traiano al 140 circa la cohors I Thracum civium romanorum pia fidelis, e da Marco Aurelio a Caracalla la cohors I milliaria Aurelia Antonina Surorum sagittaria. Sotto Costantino fu dislocata invece un'unità di eques Dalmatae.
Dopo la caduta dell'impero romano la zona fu occupata prima dagli Unni, poi da varie tribu germaniche, quindi dai Longobardi ed infine dagli Avari che vi restarono per circa 250 anni.
Nel IX secolo il territorio fu occupato dai Magiari, risulta che tale Kurszan, uno di generali dell'esercito degli Arpadi, occupò la città insediandosi in uno dei fortini di osservazione ancora in piedi.
Dopo la conquista di Buda (1541) Szentendre cadde nelle mani dei turchi sotto i quali rimase per circa 150 anni fino a quando venne liberata nel 1684 da Carlo V di Lorena.
Dopo l'ennesima riconquista di Belgrado da parte dei turchi nel 1690, la città divenne il rifugio di un gran numero di emigranti, in gran parte serbi (circa 6 000), ma anche di altre regioni balcaniche (croati, slovacchi, greci) che fuggivano dalla loro patria a causa delle rappresaglie dei turchi. I gruppi serbi conservarono il ricordo delle loro origini costruendo ciascuno la propria chiesa e stabilendosi attorno ad essa. I loro rappresentanti furono molto attivi presso la corte degli Asburgo ed ottennero diversi privilegi: libertà della religione, elezione autonoma dei giudici, una propria scuola, uso della lingua originaria e detrazioni fiscali.
Nella prima metà del XIX secolo la città conobbe gravi difficoltà, dovute in gran parte a disastri naturali. In primo luogo vi furono varie inondazioni del Danubio, di cui la più grave il 13 marzo 1838, che la danneggiò gravemente. Un altro disastro fu dovuto ad un parassita della vite, la fillossera, che nel 1882 colpì le piantagioni provocandone la quasi totale distruzione e conseguenti gravissimi danni economici. Alla fine del secolo comunque il declino della città si era arrestato grazie soprattutto al fatto che l'introduzione della ferrovia locale nel 1888 e l'avvio della navigazione a vapore sul Danubio, consentono a molte persone di trovare occasioni di lavoro nella vicina Budapest che si era rapidamente industrializzata.
Nel XX secolo la cittadina divenne importante grazie anche al fatto che agli inizi degli anni venti ci si trasferirono pittori e scultori, affascinati dall'atmosfera mediterranea del luogo ed alla ricerca di un posto tranquillo per la loro attività artistica, formando così una colonia di artisti. Oggi Szentendre è diventata meta turistica, ricca di musei e di programmi culturali.
L'antico nome di Ulcisia Castra (in italiano "forte del lupo"), nome che i romani avevano preso dagli Eravisci (popolazione presente sul luogo), aggiungendo castra, che stava ad indicare l'impianto militare che avevano costruito in quella zona di frontiera dell'impero nel I secolo d.C., fu poi cambiato nel IV secolo in Castra Constantia, in onore dell'imperatore Costante I, all'epoca regnante.[2]
Nel medioevo il nome venne nuovamente cambiato in Sanctus Andreas, che diventa nel latino medioevale Sanct Andrae, che poi diverrà l'attuale Szentendre. Il nome Sanctus Andreas è dovuto al fatto che l'insediamento medievale venne costruito intorno alla collina sulla cui cima si trovava la chiesa eretta in onore di Sant'Andrea, santo che aveva dato il nome anche all'isola nel Danubio di fronte alla cittadina.
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