I valori numerici di queste costanti sono approssimativamente e , rispettivamente.
Il nome "sogno del sophomore", che appare in Borwein, Bailey & Girgensohn (2004), è in contrasto con il nome "sogno della matricola" che è assegnato alla identità errata[1]. Il sogno del sophomore sembra "troppo bello per essere vero", ma in realtà lo è.
Le dimostrazioni delle due identità sono simili, quindi qui si dimostrerà soltanto la seconda.
I passi chiave della dimostrazione sono:
Per valutare gli integrali sopra, si può cambiare la variabile utilizzando la sostituzione. Con questo cambio di variabile, gli estremi d'integrazioni diventano , fornendo l'identità
Sommando (e cambiando indice in modo che inizi in invece di ), si ricava l'identità.
Dimostrazione storica
La dimostrazione originale, fornita in Bernoulli (1697), e presentata nella forma moderna in Dunham (2005), differisce da quella sopra per come è calcolato l'integrale termine a termine , ma è tuttavia la stessa, omettendo dettagli tecnici per giustificare i passaggi (come l'integrazione). Invece di operare un cambio di variabile, ottenendo la funzione Gamma (che non era ancora conosciuta), Bernoulli usò l'integrazione per parti per calcolare iterativamente i termini.
L'integrazione per parti procede come segue, variando indipendentemente i due esponenti per ottenere una formula ricorsiva. Si calcola inizialmente un integrale indefinito, omettendo la costante d'integrazione sia perché storicamente fu così, sia perché sparisce quando si valuta l'integrale definito. Si può integrare prendendo e , da cui si ricava:
dove indica il fattoriale decrescente; compare una somma finita perché l'induzione si ferma in , dal momento che è un intero.
In questo caso , e sono interi, perciò
Integrando da a , tutti i termini si annullano eccetto l'ultimo in ,[2] si ottiene:
Da un punto di vista moderno, questo è (a meno di una costante moltiplicativa) al calcolare l'identità integrale di Eulero per la funzione Gamma in un differente dominio (corrispondente al cambiare la variabile), poiché quest'ultima può essere essa stessa calcolata attraverso ripetute integrazioni per parti.
Tutti i termini si annullano in perché per la regola di de l'Hôpital (Bernoulli tecnicamente omise il passaggio), e tutti tranne il primo si annullano in poiché .
Formula
Johann Bernoulli, 1697, collected in Johannis Bernoulli, Opera omnia, vol. 3, pp.376–381
Jonathan Borwein, David H. Bailey e Roland Girgensohn, Experimentation in Mathematics: Computational Paths to Discovery, 2004, pp.4, 44, ISBN978-1-56881-136-9.