Soave
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Soave (Soàve in veneto[5]) è un comune italiano di 7 188 abitanti[1] della provincia di Verona in Veneto, Bandiera arancione del Touring Club Italiano.
Soave comune | |
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L'abitato visto dal castello | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Verona |
Amministrazione | |
Sindaco | Matteo Pressi (Lega) dal 12-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 45°25′10.38″N 11°14′45.38″E |
Altitudine | 40 m s.l.m. |
Superficie | 22,72 km² |
Abitanti | 7 188[1] (30-6-2023) |
Densità | 316,37 ab./km² |
Frazioni | Castelcerino, Castelletto, Costeggiola, Fittà[2] |
Comuni confinanti | Belfiore, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Montecchia di Crosara, Monteforte d'Alpone, San Bonifacio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 37038, 37030 |
Prefisso | 045 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 023081 |
Cod. catastale | I775 |
Targa | VR |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 362 GG[4] |
Nome abitanti | soavesi |
Patrono | san Lorenzo |
Giorno festivo | 10 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Soave all'interno della provincia di Verona | |
Sito istituzionale | |
È noto per il castello Scaligero e il tipico vino che porta il suo nome.
Soave dista circa 20 chilometri (in linea d'aria) da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione est.
È facilmente raggiungibile prendendo l'autostrada A4 (uscita Soave-San Bonifacio), mentre la stazione ferroviaria più vicina è quella di San Bonifacio.
Il territorio comunale ha un'altitudine che varia dai 25 metri della Bassa agli oltre 400 dell'area collinare vinicola ai piedi dei Monti Lessini, mentre il capoluogo comunale sorge a 40 m s.l.m.
Si trova allo sbocco della Val Tramigna e poco distante dalla Val d'Alpone. Dalle sue colline si possono osservare i profili dei Monti Berici e dei Colli Euganei.
Come giurisdizione ecclesiastica il Comune di Soave comprende le parrocchie di Soave, Castelcerino, Fittà, Castelletto e Costeggiola[6].
La derivazione del toponimo del paese è oscura: alcuni sostengono che derivi dai Suaves (citati da Paolo Diacono nella celebre Historia Langobardorum) ovvero gli Svevi (nell'italiano medievale sono scritti come Soavi), popolazione che, con le invasioni barbariche, si stanziò nell'Italia settentrionale e che venne sottomessa dai Longobardi. Una bolla di Papa Eugenio III (1145) chiama il paese Suavium ovvero terra dei Soavi (a sua volta leggibile come terra degli Svevi).
Per l'epoca romana abbiamo, come testimonianza, i sepolcreti della frazione Castelletto, quello di contrada Cernìga, quello nei pressi della chiesetta della Bassanella ed altri. Inoltre alcune lapidi vennero studiate dal Mommsen. Probabilmente, vista la vicinanza, Soave era un pagus importante nei pressi della Via Postumia. Nel 932, un diacono, tale Dagilberto, fa testamento e dispone in eredità beni posti in Soave. Documento più importante è quello che attesta per la prima volta l'esistenza del castello (934), in un secolo dove gli Ungari penetrano nell'Europa Occidentale. In realtà è probabile che il castello sorga su un antico fortilizio romano.
Nel 1029 abbiamo la Pieve di San Lorenzo segnalata tra le 48 Vicarie Foranee della Diocesi di Verona.Tutt'oggi è rimasta solo la muratura perimetrale della chiesa trasformata in abitazioni ubicata nel Borgo San Lorenzo, sulla vecchia strada per Villanova.
Con il trattato di Campoformio (1797) cadeva la Serenissima e iniziava la dominazione austriaca che, nel 1805, ritornò francese; Soave divenne centro del Distretto della Tramigna comprendente anche Caldiero, Colognola ai Colli e Illasi.
Nel 1809 ci furono scontri tra austriaci e francesi in un'area tra Cazzano di Tramigna e Soave. Con il Congresso di Vienna (1815), il Veneto passò nel Regno Lombardo Veneto fino a quando, nel 1866, anche Soave entrò a far parte del Regno d'Italia.
Lo stemma del Comune di Soave è stato concesso con decreto firmato dal Capo del Governo il 1º febbraio 1931[7].
«Partito di rosso e d'argento, al castello torricellato di tre, la torre mediana più grande e più alta, merlato alla ghibellina, aperto e finestrato dei campi, murato di nero attraversante sul tutto dall'uno all'altro, accompagnato in punta da due lettere maiuscole CS di nero.»
Vennero costruite nel 1369 per volontà di Cansignorio della Scala e raccolgono al loro interno il nucleo storico di Soave. Anticamente solo tre porte si aprivano nella cinta: Porta Aquila (ora Porta Bassano) a nord, Porta Vicentina ad est e Porta Verona a sud (recentemente restaurata). Per due lati (ovest e sud) le mura sono accompagnate dal fossato naturale formato dal Tramigna.
Il comune fa parte dell'associazione città del vino (ha temporaneamente sospeso l'adesione).
Fa parte della zona di produzione dei vini Soave DOC e Arcole DOC.
Il Chocolando in tour. Una festa in cui vengono alcuni produttori artigiani di cioccolato. Lo scambio culturale on la Germania e Francia per i ragazzi di 3ª media.
La società Basket Est Veronese (ex Soave Basket) milita nel campionato regionale di Promozione (pallacanestro maschile).
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Borgo Scaligero Soave che milita nel girone C di Seconda Categoria.
Sorge a circa 3,5 km dal capoluogo comunale. Probabilmente prende il nome da un piccolo castello dell'Alto Medioevo. In epoca romana Castelletto fu forse un “pagus”; è stata ritrovata una vasta necropoli in cui sono stati rinvenuti molti oggetti funerari. Questa necropoli occupava l'area del cosiddetto “Cumuletto”, area su cui sorgono la vecchia chiesa parrocchiale di San Girolamo e quella nuova (XX secolo) dedicata al Sacro Cuore di Maria.
Raggiungibile sia da Costeggiola che da Soave (grazie alla strada provinciale per Montecchia di Crosara), Castelcerino domina sia la vallata del Tramigna che quella dell'Alpone.
Provenendo da Soave sulla provinciale per Montecchia di Crosara, ad un chilometro circa dal centro di Castelcerino, s'incontra, a destra, il bivio per Fittà (coordinate N45°27'13' ' E11°15'9' '), frazione di Soave dalla quale si gode una superba vista della Val d'Alpone (il paese è nel crinale del monte di questa valle) e della Pianura Padana. Nel piccolo centro sorge la chiesa parrocchiale dedicata a San Vincenzo Ferrer.
Posta lungo la strada regionale 11 e servita da un'uscita dedicata dell'autostrada A4, Soave ospitava fra il 1881 e il 1957 una stazione della tranvia Verona-Caldiero-San Bonifacio, che rappresentò in quel periodo un'infrastruttura fondamentale per l'economia della zona. La tranvia fu sostituita nel 1959 da una filovia, soppressa nel 1981.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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giugno 1985 | luglio 1990 | Bruno Gilioli | Democrazia Cristiana | Sindaco | [12] |
luglio 1990 | luglio 1992 | Daniele Tessari | Democrazia Cristiana | Sindaco | Dimissioni del consiglio[13] |
luglio 1992 | febbraio 1993 | Piergiuseppe Canero | Commissario prefettizio | [14][15] | |
febbraio 1993 | luglio 1993 | Achille Ottaviani | Liga Veneta - Lega Nord | Sindaco | Mozione di sfiducia costruttiva[16] |
luglio 1993 | novembre 1997 | Barbara Marchetti | Liga Veneta - Lega Nord | Sindaco | [17] |
novembre 1997 | maggio 2002 | Giorgio Magrinelli | Lista civica | Sindaco | [18] |
maggio 2002 | maggio 2007 | Giorgio Magrinelli | Lista civica | Sindaco | [19] |
maggio 2007 | maggio 2012 | Lino Gambaretto | Lista civica "Soave Domani" | Sindaco | [20] |
maggio 2012 | giugno 2017 | Lino Gambaretto | Lista civica "Soave Domani" | Sindaco | [21] |
giugno 2017 | giugno 2022 | Gaetano Tebaldi | Verona Domani dal 2021, eletto con lista civica "Insieme per Soave" | Sindaco | |
giugno 2022 | In carica | Matteo Pressi | Lega, eletto con lista civica "Cambiamo Soave" | Sindaco |
Il comune fa parte del movimento patto dei sindaci [22]
Abitanti censiti[23]
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