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sinfonia di Mahler Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Sinfonia n. 8 in Mi bemolle maggiore è una composizione di Gustav Mahler scritta nel 1906 e rifinita nel 1907, nota anche come Sinfonia dei Mille per via dell'immenso organico vocale, corale e strumentale che richiede,[1] anche se spesso viene eseguita con meno di mille musicisti.
Sinfonia n. 8 (Sinfonia dei Mille) | |
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Compositore | Gustav Mahler |
Tonalità | Mi bemolle maggiore |
Tipo di composizione | sinfonia |
Epoca di composizione | 1906-1907 |
Prima esecuzione | Monaco di Baviera, 12 settembre 1910 |
Pubblicazione | Universal Edition, Vienna, 1911 |
Dedica | Alla mia amata Alma |
Durata media | 80 minuti |
Organico | vedi sezione |
Movimenti | |
L'intero lavoro, composto di due parti, fu composto in un solo slancio d'ispirazione, a Maiernigg, in Carinzia, nell'Austria meridionale. A metà del mese di agosto 1906 Mahler aveva praticamente terminato la composizione, dovette però interrompere le ultime rifiniture per recarsi a Salisburgo dove partecipò al centocinquantesimo anniversario mozartiano.[2]
La prima esecuzione, diretta da Mahler stesso, avvenne con successo a Monaco di Baviera nella sala da concerto dell'Esposizione Internazionale il 12 settembre 1910 alla presenza del principe reggente di Baviera, di Alberto I del Belgio, di Henry Ford, di Siegfried Wagner, di Richard Strauss, di Georges Clemenceau, Alfredo Casella, Anton Webern, Stefan Zweig, Thomas Mann, Max Reinhardt, Leopold Stokowski e Otto Klemperer. Fu l'ultima sinfonia che il compositore udì eseguita. Il suo lavoro sinfonico successivo fu infatti Das Lied von der Erde (composto nel 1908) che, benché si tratti tecnicamente di una sinfonia per orchestra e voci soliste, Mahler non inserì nel conto delle sue sinfonie come "numero 9", e ad ogni modo debuttò solo sei mesi dopo la morte dell'autore; la Sinfonia n. 9 invece, composta nel 1909, non fu eseguita che nel 1912.
Mahler stesso ripose grandi aspettative in questa composizione ed era convinto della sua qualità; rinunziando al tradizionale pessimismo delle sue opere, il compositore austriaco propose un'inedita fiducia nell'eternità dello spirito umano, un'opera smaccatamente ottimista. Dopo la morte del compositore fu eseguita piuttosto raramente. Tuttavia dalla seconda metà del ventesimo secolo la sinfonia è entrata nel repertorio delle principali orchestre in tutto il mondo e, dopo essere stata tra le numerose "prime incisioni" dirette da Leopold Stokowski,[3] è stata più volte registrata da celebri direttori e orchestre (per esempio Leonard Bernstein – ben tre volte, nel 1962, 1966 e 1975 –, Georg Solti, Pierre Boulez – nel 1975 e nel 2007 –, James Levine, Claudio Abbado, Neeme Järvi, Riccardo Chailly – nel 1995 e nel 2000 –, Simon Rattle – in un celebrato concerto con la City of Birmingham Symphony Orchestra e la National Youth Orchestra of Great Britain del 2002 – e Gustavo Dudamel).
La struttura non è convenzionalmente divisa in movimenti, ma è composta di due parti, collegate da temi comuni e dalla tematica della redenzione per via dell'amore.
La prima parte è basata sul testo di un inno di pentecoste alto-medioevale.
Legni:
Ottoni:
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Percussioni:
Tastiere: |
Strumenti a corde sfregate e pizzicate:
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Discografia selettiva
Sin dall'inizio, Mahler aveva intuito l'importanza della composizione; tralasciando il pessimismo che aveva caratterizzato molte sue composizioni, propose l'ottava sinfonia come espressione dell'eternità dell'anima umana.
I critici si sono divisi riguardo alla sinfonia; alcuni trovano l'ottimismo forzato e poco convincente e la considerano inferiore alle altre composizioni dello stesso autore. Theodor Adorno, Robert Simpson e Jonathan Carr la giudicarono inferiore per qualità ad altri lavori di Mahler, criticando in particolare il suo ottimismo, ritenuto poco convincente; per contro, Deryck Cooke la paragonò alla Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven.
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