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composizione di Wolfgang Amadeus Mozart Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Sinfonia n. 1 (K 16) in mi bemolle maggiore fu composta da Wolfgang Amadeus Mozart tra il 1764 e il 1765, all'età di otto anni.[1] Fu la prima composizione del genere scritta con certezza dal compositore salisburghese, composta durante il soggiorno della famiglia a Londra.
Sinfonia n. 1 | |
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Prima pagina del manoscritto autografo della sinfonia | |
Compositore | Wolfgang Amadeus Mozart |
Tonalità | Mi bemolle maggiore |
Tipo di composizione | Sinfonia |
Numero d'opera | K 16 |
Epoca di composizione | Londra, inverno 1764-1765 |
Prima esecuzione | 21 febbraio 1765 |
Autografo | Biblioteca Jagellonica, Cracovia[1] |
Durata media | 12 minuti |
Organico |
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Movimenti | |
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Formata da tre movimenti, la prima sinfonia mozartiana è pensata per una piccola orchestra composta da due oboi, due corni e pochi archi, ed è di breve durata. Tale composizione giovanile dell'artista risente molto delle influenze di Johann Christian Bach, Karl Friedrich Abel e della musica classica italiana. È ritenuta una tra le più notevoli composizioni minori di Mozart.
La sinfonia venne scritta a Londra durante il Grand Tour della famiglia Mozart, nell'inverno 1764-1765; la data esatta non è nota, e l'autografo reca solo la scritta sinfonia del signor Wolfgang Mozart a Londra.[2] Durante l'estate del 1764, la famiglia dovette trasferirsi a Chelsea a causa di un'infezione alla gola che aveva colpito il padre Leopold Mozart, costringendolo infermo per un lungo periodo;[1] sfruttando l'inattività forzata impostagli dal divieto di suonare il clavicembalo per non disturbare il riposo paterno, il giovane compositore godette di molto tempo libero, che sfruttò per comporre la sua prima sinfonia.[3] Mozart cominciò a produrla a Chelsea, ultimandola poi dopo che la famiglia si fu trasferita nel quartiere di Soho.[4] Sull'edificio al numero 180 di Ebury Street (attualmente inglobato nel borough di Westminster), dove la sinfonia fu in parte scritta, è stata posta una targa commemorativa.
Una volta ripresosi, Leopold Mozart approvò la composizione del figlio e la incluse nel suo repertorio musicale.[3] L'opera fu eseguita per la prima volta dal suo autore il 21 febbraio 1765 e pubblicata poco dopo.[3] Nell'estate 1765 la famiglia tornò sul continente e si stabilì nelle Sette Province Unite, e Mozart eseguì la sua prima sinfonia anche all'Aia con discreto successo.[5]
A differenza della seconda e della terza sinfonia mozartiane (K 17 e K 18), fortemente sospettate di essere spurie, la prima sinfonia è ritenuta indubbiamente opera del giovane salisburghese,[6] segnatamente dal critico musicale Bruno Barilli, che rigetta anche l'ipotesi secondo cui la melodia sarebbe stata in parte composta dal padre Leopold.[7] Sebbene faccia parte delle sue opere iniziali, la prima sinfonia è ritenuta una fra le più notevoli composizioni minori di Mozart,[7] precorritrice delle sue opere più significative e mature.[8]
La sinfonia risente molto delle influenze artistiche di Johann Christian Bach,[9] che il giovane Mozart conosceva personalmente e a cui al tempo si ispirava spesso.[2][8][10] Prendendo quindi a modello lo stile di Bach, Mozart per la sua prima sinfonia fa uso di un'orchestra ridotta, tipica della musica classica italiana,[11] mentre per i lavori successivi avrebbe preferito una varietà di strumenti molto più grande.[2]
La sinfonia presenta tre movimenti di impostazione molto semplice, caratterizzati da una grande chiarezza ritmica e da toni a volte patetici, influenze ispirate alle composizioni di Johann Schobert.[2][9] Altri motivi interni alla sinfonia fanno invece pensare a influssi di Karl Friedrich Abel,[9] altro compositore del tempo molto ammirato dal giovane artista, tanto che la terza sinfonia mozartiana sarebbe in realtà una composizione dello stesso Abel leggermente modificata da Mozart e poi erroneamente attribuita a lui.[4] Per Giorgio Pestelli la prima sinfonia è quindi un lavoro sperimentale, fatto di «idee sgranate di seguito, spirito galante, "Allegri cantabili"».[9]
L'organico prevede due oboi, due corni e archi.
La sinfonia è divisa in tre movimenti:
La sinfonia mostra chiaramente gli influssi di due autori molto noti a Londra in quel tempo: Johann Christian Bach e Karl Friedrich Abel. Soprattutto Bach può essere considerato il secondo maestro di Mozart e certamente un musicista capace di apportare alla formazione del giovane quei contenuti che Leopold Mozart, il padre del bambino, non possedeva.
Il primo movimento, un allegro molto, parte con tre battute frizzanti che sono basate sulla tonalità di impianto della sinfonia. Dopo una pausa segue una risposta che si concluderà nella stessa tonalità. Uno sviluppo quindi già molto personale.
L'andante, a differenza delle sinfonie di Johann Christian Bach che utilizzano due distinti temi, è costituito da un solo tema, in cui più volte verrà utilizzata la sequenza I-II-IV-III (che comparirà anche nel finale della Jupiter). Mozart tuttavia lo esporrà prima in tonalità maggiore e quindi in minore, creando con questo meccanismo la funzione di secondo tema.
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