Silvano d'Orba
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Silvano d'Orba (Silvan in piemontese, Scirvan in ligure, Sirvòu localmente) è un comune italiano di 1891 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte, situato tra l'inizio della Pianura Padana e le prime colline dell'Alto Monferrato. È uno dei comuni principali dell'Ovadese, area storico-culturale del Basso Piemonte e del Monferrato, che prende il nome dalla città di Ovada. Situato in prossimità della confluenza del torrente Piota nel fiume Orba, il paese è circondato da vigneti che producono ottimi vini D.O.C. quali il Dolcetto di Ovada e Barbera dell'Alto Monferrato, poco distante il Gavi.
Silvano d'Orba comune | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Alessandria |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Coco (lista civica Impegno Civico) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 9-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 44°41′16″N 8°40′36″E |
Altitudine | 175 m s.l.m. |
Superficie | 12,17 km² |
Abitanti | 1 881[1] (30-6-2023) |
Densità | 154,56 ab./km² |
Frazioni | Bacchetti, Bessica, Bolla, Bordini, Caraffa, Castagnola, Guastarina, Milanesi, Pagliaccia, Pagliara, Passada, Pianterasso, Pieve, Prieto, Ravino, Setteventi, Valle Cochi, Villa, Volpreto, Merli |
Comuni confinanti | Capriata d'Orba, Castelletto d'Orba, Lerma, Ovada, Rocca Grimalda, Tagliolo Monferrato |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 15060 |
Prefisso | 0143 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 006162 |
Cod. catastale | I738 |
Targa | AL |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 629 GG[3] |
Nome abitanti | silvanesi |
Patrono | san Pancrazio martire |
Giorno festivo | 12 maggio |
Cartografia | |
Mappa del Comune di Silvano d'Orba all'interno della Provincia di Alessandria | |
Sito istituzionale | |
Le rovine ancora presenti innanzi all'ingresso dell'attuale cimitero, testimoniano che il paese di Silvano d'Orba è stato fondato in epoca romana. Si pensa quindi che tali rovine, dette "Torrazze", siano parte integrante del castrum della mitica città di Rondinaria (detta anche "città dell'oro"), fondata proprio alla confluenza del Piota e dell'Orba, ed in cui gli schiavi romani risalivano le rive dei due corsi d'acqua alla ricerca dell'oro presente nelle loro sabbie. Ricordiamo che Rondinaria è contemplata nella Tavola Peutingeriana.
Territorio abitato dai romani, fondatori di diversi villaggi che costituirono poi la leggendaria "città" di Rondinaria, un castrum lungo la strada Libarna-Acqui, nella zona alla confluenza del torrente Piota nell'Orba, dedito soprattutto all'agricoltura e alla ricerca dell'oro. Il castrum fortificato si trovava proprio nella zona dell'attuale cimitero, mentre la cosiddetta "città" si estendeva sia nella piana dell'Orba (verso Ovada) sia nella piana del Piota (l'attuale zona Caraffa), fin sotto Lerma e Tagliolo Monferrato. In seguito alle invasioni barbariche, nella nascosta piana alluvionale sulla riva destra del Piota, dove oggi si trova la frazione Pieve di Silvano d'Orba, si rifugiarono diversi abitanti dei vicini villaggi di Rondinaria. Ma fu in seguito alle incursioni saracene, intorno al X e XI secolo, che si rese necessario il trasferimento sui colli degli abitanti della vallata. Chi aveva maggiori ricchezze poteva costruire residenze fortificate: ebbero così origine i castelli e i paesi dell'alto Monferrato, tra cui proprio Silvano. Nella zona dell'attuale paese furono edificati due castelli, in due differenti colli, divisi dalla piccola valle dove scorre il rivo chiamato Rio Albareto, ed intorno ad essi sorsero due villaggi: il primo chiamato, appunto, Silvano, mentre l'altro Rocca degli Zucchi (dal nome della famiglia Zucca, che edificò il castello sulla collina dei Merli). Nel 1446 il secondo castello venne, però, distrutto dagli alessandrini. I due "villaggi", quindi, presero entrambi il nome "Silvano", distinti in "Villa Superiore" e "Villa Inferiore". Il toponimo Silvano è attestato, a partire dal 1198, attraverso le forme Silvanus e Selvanus, il cui significato sarebbe ‘della selva' o ‘silvestre'. La sua origine va vista nella sede di uno di quei ‘silvani' che avevano il compito di vigilare sul territorio, impedendo le ingerenze di estranei nei diritti riservati agli affittuari o concessionari delle terre. Già feudo dei Marchesi del Bosco, nel XII secolo passò sotto il dominio di Alessandria, quindi della Repubblica di Genova. Successivamente fu possesso dei Marchesi del Monferrato e fu feudo degli Adorno. Estintasi la linea maschile, il feudo passò, attraverso la moglie ai marchesi Botta, nobili pavesi, che aggiunsero, per questa eredità, al loro nome quello degli Adorno diventando così Botta Adorno. Nel 1694 il feudo prese il nome di Silvano Adorno. Nel 1708 con l'annessione del Monferrato al Ducato di Savoia entrò a far parte dei territori di questa casata. A fine secolo Silvano Adorno diventò Silvano Val d'Orba. Nel corso dell'Ottocento, Silvano Val d'Orba mutò il nome nel definitivo Silvano d'Orba. Nel Novecento, nell’area dell’antico accampamento romano venne edificato il nuovo cimitero del paese. Ciò avvenne riutilizzando il materiale a disposizione sul posto, risparmiando denaro e tempo. A stento si riuscirono a salvare due torrazzi. Il merito fu di Enrico Belimbau che, eletto sindaco alla fine del 1910, salvò quello che ancora rimane di quel sito storico.
«Drappo partito di bianco e d'azzurro…[4]»
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 350 del 7 giugno 1985.[5][4]
L'abitato di Silvano d'Orba è dominato dal castello Adorno (1492), costruzione dall'aspetto militare medievale, con quattro torri massicce a pianta quadrata e coronamento di merlature sporgenti, ancora oggi di proprietà privata (Ing. Giuseppe Morchio).
Poco lontano i ruderi di un torrione è tutto ciò che resta di un altro castello distrutto nel 1446, ma già citato in documenti del 1182 e appartenuto ai marchesi del Bosco e poi agli alessandrini.
La chiesa parrocchiale di San Pietro (ai piedi del castello) originaria del XV secolo, ma rimaneggiata nel XVII, divenne chiesa parrocchiale per volontà degli stessi Adorno; Notevoli l'altare maggiore e la balaustra del presbiterio in marmo fine a vari colori e la cappella di San Giuseppe, con la statua del santo in stucco.
La chiesa-oratorio di San Sebastiano ospita un dipinto secentesco, l'Apparizione della Vergine e della Trinità ai santi Cosma e Damiano di Giovanni Andrea Casella (1660)[6].
Non lontano dall'Orba, su un terrazzamento fluviale sorgono i Torrazzi, ruderi di due torri, probabili resti di un sistema fortificato più ampio esteso sull'area dell'attuale cimitero, che alcuni identificano come la famigerata città dell'oro chiamata Rondinaria.
Il comune oltre al centro storico ha molte frazioni sparse per il vasto territorio come La Pieve e I Bacchetti note per la produzione artigianale di vini di qualità e alcune come la Valle Cochi e il Casale Volpreto, site in posizioni strategiche dominate dalle colline e i boschi alle loro spalle.
Bacchetti, Bessica, Bolla, Bordini, Caraffa, Castagnola, Guastarina, Milanesi, Pagliaccia, Pagliara, Passada, Pianterasso, Pieve, Prieto, Ravino, Setteventi, Valle Cochi, Villa, Volpreto, Merli.
Silvano d'Orba è conosciuto, fra l'altro, per le due antiche distillerie che vi hanno sede e che producono grappa con il cosiddetto metodo discontinuo dell'alambicco a bagnomaria alla piemontese. Dal novembre 2004, con l'istituzione da parte dell'Amministrazione Comunale, della De. C.O. (Denominazione Comunale di Origine) la grappa locale, il comune vanta la definizione di Borgo della Grappa.
A Silvano d'Orba ha sede anche un'importante rassegna nazionale ed internazionale, Ai Bravi Burattinai d'Italia, che comprende due cicli di spettacoli: una manifestazione estiva con spettacoli e premiazioni dei burattinai italiani ed una fase autunnale dove agli spettacoli si affiancano seminari di studio per diffondere l'arte del teatro dei burattini.
Produzioni locali sono, oltre alla grappa di alta qualità, anche diversi tipi di vino bianco e rosso, tra cui va segnalato il Dolcetto di Ovada e la Barbera del Monferrato; massiccia è anche la presenza di aziende alimentari e di materie plastiche.
Durante l'estate, sono molte le sagre che animano il piccolo borgo, tra le quali la Festa Dra Puleinta, Sportivamente Insieme, Ferragosto Silvanese e Festival de l'Unità.
Nel 2000 si è interrotta la Sagra del Dolcetto dei Bacchetti (o Festa dei Bacchetti), una festa popolare, organizzata nel mese di Agosto nell'omonima frazione per 33 edizioni, dal 1967 al 1999, che ebbe una grande popolarità richiamando turisti anche dalle regioni vicine.
Dopo le prime edizioni, si costituì l'Associazione Unitaria Produttori Dolcetto Bacchetti che si fece carico dell’organizzazione dell’evento e della salvaguardia della viticoltura locale promuovendo il vino Dolcetto che dal 1972 ottenne la Denominazione di Origine Controllata come "Dolcetto d'Ovada". Dopo il grande successo degli anni ’70 e ’80, negli anni ’90 del secolo scorso iniziò il lento declino della Sagra causato dal progressivo abbandono delle campagne, dalle diverse esigenze ricreative dei turisti e dai cambiamenti del mercato enologico.
Riguardo allo sport, Silvano d'Orba ha una squadra di calcio che milita nel campionato di prima categoria del Piemonte, l'U.S.D. Silvanese, i cui colori sociali sono l'arancione ed il blu.
A Silvano d'Orba risiedeva anche il mitico ciclista Imerio Massignan, noto per aver perso sul Passo Gavia a causa di molteplici forature il Giro d'Italia 1959 appannaggio di Charly Gaul.
Il suo campo sportivo, situato vicino al fiume Orba, è dedicato ad un suo illustrissimo cittadino morto nel 2001 per salvare una madre con due bambini, Stefano Rapetti soprannominato Stuse.
Silvano d'Orba si trova lungo la SP155 Novi Ligure-Ovada ed è attualmente servita da corse dell'autolinea 63 - Alessandria - Novi Ligure - Ovada esercitata dalla società STP (ex ARFEA).
Un ponte sull'Orba collega il paese con la SP185 Ovada-Alessandria, all'altezza della località Schierano, in comune di Rocca Grimalda.
Sul territorio silvanese passa anche l'autostrada A26 "dei trafori": le uscite più vicine al paese sono Ovada in direzione Genova, Novi Ligure in direzione Milano e Alessandria Sud in direzione Gravellona Toce.
In passato il paese ospitava una stazione della tranvia Novi Ligure - Ovada, le cui corse cessarono nel 1953.
SILVANO D'ORBA[7] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 6,9 | 8,9 | 12,4 | 16,1 | 20,0 | 23,5 | 26,6 | 26,0 | 22,6 | 17,8 | 12,1 | 8,2 | 8,0 | 16,2 | 25,4 | 17,5 | 16,8 |
T. min. media (°C) | 0,2 | 1,7 | 4,4 | 7,6 | 11,4 | 14,8 | 17,1 | 16,8 | 14,1 | 10,0 | 5,3 | 1,7 | 1,2 | 7,8 | 16,2 | 9,8 | 8,8 |
Precipitazioni (mm) | 74 | 77 | 89 | 88 | 85 | 55 | 38 | 68 | 83 | 134 | 119 | 75 | 226 | 262 | 161 | 336 | 985 |
Abitanti censiti[8]
Silvano d'Orba è un comune molto attivo anche sul piano sociale e vanta un numero consistente di associazioni tra cui si ricordano qui:
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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10 giugno 1985 | 24 maggio 1990 | Bartolomeo Giuseppe Minetti | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [9] |
24 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Bartolomeo Giuseppe Minetti | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [9] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Bartolomeo Giuseppe Minetti | centro | Sindaco | [9] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giuseppe Coco | lista civica | Sindaco | [9] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Giuseppe Coco | lista civica | Sindaco | [9] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Ivana Maggiolino | lista civica Progetto per Silvano | Sindaco | [9] |
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Ivana Maggiolino | lista civica Progetto per Silvano | Sindaco | [9] |
26 maggio 2019 | 9 giugno 2024 | Giuseppe Coco | lista civica Impegno Civico | Sindaco | [9] |
9 giugno 2024 | in carica | Giuseppe Coco | lista civica Impegno Civico | Sindaco | [9] |
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