rete museale a Bologna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nella città di Bologna sono presenti più di quaranta musei, di natura pubblica e privata.
Nel 2007 la Galleria d'arte moderna è stata trasferita dall'edificio della GAM, situato nella zona fieristica, all'ex Forno del Pane, prendendo il nome di MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna.
Istituzione Bologna Musei è stata l'istituzione autonoma del Comune di Bologna, fondata nel 2012 per la gestione e il coordinamento del sistema civico museale.
Istituita nel 2012 ed entrata in funzione a gennaio 2013[1], Istituzione Bologna Musei ha sostituito i Musei civici bolognesi a seguito di una riorganizzazione delle sue funzioni, dalla razionalizzazione dei servizi all'«inquadramento di un notevole patrimonio in un progetto culturale in un quadro rinnovato e coerente».[2] L'istituzione garantiva «la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale assicurando e sostenendo la sua conservazione e favorendone la pubblica fruizione». Tra le sue finalità ci sono anche la catalogazione e la ricerca.[3]
L'istituzione offriva una serie di servizi per i visitatori e per le scuole, dalle visite guidate ai laboratori, dalle animazioni ai percorsi didattici alla concessione di sale e spazi.[3]
Dopo dieci anni di attività, nel maggio del 2022 il Comune di Bologna ha espresso la volontà di re-internalizzare i musei.[1] Dal 1º luglio 2022 le sue funzioni sono passate al Settore musei civici del comune di Bologna, e l'istituzione ha cessato di esistere.[4]
La Pinacoteca Nazionale di Bologna è uno dei musei più importanti della città ed è situata in via Belle Arti. Fu fondata nel 1762 come Accademia Clementina, diventando poi nel 1796 parte delle istituzioni pubbliche della città.
La collezione della Pinacoteca è composta da opere d'arte che vanno dal XIII al XVIII secolo, in particolare del periodo rinascimentale e barocco; tra esse, lavori di artisti come Giotto, Raffaello, Tiziano, Guido Reni e Guercino.
Il museo è stato recentemente[quando?] sottoposto a un importante progetto di ristrutturazione che ha comportato la realizzazione di una nuova ala espositiva e la riorganizzazione delle sale, in modo da offrire una migliore fruizione dei capolavori presenti nella collezione.
Nel 2012 venne fondata l'Istituzione Bologna Musei, che entrò in funzione a gennaio 2013.[1] Essa si occupava della gestione dei musei civici, riorganizzati nell'ottica di una razionalizzazione dei servizi e dell'«inquadramento di un notevole patrimonio in un progetto culturale in un quadro rinnovato e coerente».[2]
Scopo dell'istituzione era garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, assicurando e sostenendo la sua conservazione e favorendone la pubblica fruizione. Tra le sue finalità comparivano anche la catalogazione e la ricerca dei beni culturali.[3] L'istituzione offriva una serie di servizi per i visitatori e per le scuole, dalle visite guidate ai laboratori, dalle animazioni ai percorsi didattici alla concessione di sale e spazi.[3]
Dopo dieci anni di attività, nel maggio del 2022 il Comune di Bologna espresse la volontà di re-internalizzare i musei.[1] Dal 1º luglio 2022 le sue funzioni sono passate al Settore Musei Civici Bologna del comune di Bologna, e l'istituzione ha cessato di esistere.[4]
I musei civici sono raccolti e suddivisi in sei macro-aree tematiche:
I quattordici musei e collezioni dell'Università di Bologna sono raggruppati nel Sistema Museale d'Ateneo. Essi sono:
"Genus Bononiae – Musei della Città" è un'istituzione culturale della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che gestisce diversi musei e spazi espositivi, indicate nel complesso come Collezioni d'Arte e di Storia:[5]
Gli altri musei cittadini sono:
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