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edificio neoclassico di Como Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'ex-Seminario maggiore di Como è un edificio neoclassico progettato nel 1808 da Simone Cantoni[1], che sorge a Como, di fronte al tratto di mura cittadine compreso tra la Torre di San Vitale e Porta Torre.
Ex-Seminario maggiore di Como | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Como |
Indirizzo | Via C. Battisti, 8 - Como (CO) |
Coordinate | 45°48′27.4″N 9°05′16.7″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | Inizio XVII secolo - 1784 |
Stile | architettura neoclassica italiana |
Realizzazione | |
Architetto | Simone Cantoni |
Committente | Carlo Rovelli |
Sede della Fondazione diocesana Cardinal Ferrari,[2] al suo interno ospita la chiesa dedicata alla Santissima Trinità[3][4].
L'edificio, che in passato servì come seminario teologico[5] della Diocesi di Como, venne ristrutturato da Simone Cantoni nel 1811,[6] a partire da un precedente convento[2] a sua volta fondato a partire da una cappella eretta nel 840[7] e conosciuta come Santa Maria del Gerbo[8][9].[7] Tra i secoli XVII e XVIII, la chiesa del convento è attestata anche con le intitolazioni Santa Maria di Nazareth e Chiesa dell'Ascensione.[7]
Il monastero, che dal 1267 fu gestito dall'ordine degli Umiliati,[7] risultava essere intitolato all'Ascensione,[10] e nel XV secolo fu assegnato ad alcune monache agostiniane.[7] Un'importante ristrutturazione del convento si registrò a seguito del Concilio di Trento,[7] intervento che comportò una netta separazione tra le aree più interne (di pertinenza delle suore) e quelle più esterne della chiesa (destinate al resto dei fedeli)[4]. Il monastero non sopravvisse alle secolarizzazioni giuseppinistiche del 1784.[7]
Gli interventi del Cantoni, commissionati dal vescovo Carlo Rovelli al fine di riconvertire la struttura in seminario[7], comportarono la demolizione della parte più interna della chiesa conventuale.[4] Ben prima degli interventi del Cantoni, la facciata della chiesa era ornata da una Resurrezione affrescata da Giovanni Paolo Ghianda.[4]
Esternamente, l'edificio si presenta con una struttura simmetrica, con un corpo centrale a fungere da collegamento tra due corpi dotati di frontone e decorati da lesene.[5]
Internamente spicca la chiesa della Santissima Trinità, che si suppone costruita a partire da un analogo edificio religioso risalente al IX secolo.[6]
La chiesa è dotata di una volta che conserva l'affresco di un'Ascensione, opera attribuita a Giovanni Domenico Caresana[11] ed eseguita nel 1611[8]. Questo affresco è circondato da analoghe pitture di epoca più recente,[11] raffiguranti una serie di santi e sante appartenuti all'ordine di Sant'Agostino[7][11]. Tutta la volta venne stata restaurata nel 1986[7].
La finta abside in fondo alla chiesa ospita una pala d'altare raffigurante la Santissima Trinità.[4] Il dipinto, realizzato tra il 1608[6][7] e il 1610[8] da Pier Francesco Mazzucchelli[4][7], fu traslato dal soppresso monastero agostiniano femminile della Santissima Trinità[8], riconvertito in caserma[4] dopo esser stato fondato da Maddalena Albricci[7] nell'area che, entro le mura di Como, è compresa tra le attuali vie Volta, Parini[4][7] e Giovio[8].
Dal 1933,[7] l'altare conserva le reliquie di Piero Fedele Pagano.[4][7]
Tra il 1999 e il 2000, la chiesa fu oggetto di importanti restauri.[7]
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