Sauro Pennacchioli
fumettista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Sauro Pennacchioli (Matelica, 25 marzo 1960) è un fumettista italiano.[1][2][3][4]
Si avvicina ai fumetti insieme al fratello Gabriele Pennacchioli con il quale realizza alcune storie per riviste dalla breve vita. Nel 1978 è fra i fondatori di Smemoranda e,[1] nel 1979, sempre col fratello, idea e pubblica in proprio, Birba, una rivista antologica con storie a fumetti di autori underground americani, francesi e italiani.[5] Esordisce come autore collaborando con lo studio Staff di If realizzando alcune storie per la serie per adulti Storie Viola[6] e Storie Blu[7] per poi divenire autore freelance, scrivendo sceneggiature per le principali riviste a fumetti italiane come Topolino, Intrepido e Il Giornalino.[1][8] Nei primi anni ottanta collabora con le riviste Lanciostory e Skorpio.[senza fonte] Durante la moda dei paninari, scrive e dirige dal 1986 al 1987 la rivista Cucador per la Garden Editoriale[9], poi scrive per la Mondadori storie a fumetti per la serie Masters of the Universe ispirata ai giocattoli della Mattel[10] e, per la Fabbri editore, per la serie Calimero[11]. Negli anni ottanta e novanta sempre come sceneggiatore lavora per la Sergio Bonelli Editore scrivendo storie della serie Martin Mystère[3] e Zona X[12]. Collabora anche con la ACME scrivendo per la rivista Splatter[13].Dal 1988 collabora con la Play Press come consulente per i fumetti della Marvel oltre che come sceneggiatore ideando e scrivendo per circa due anni la serie gialla Balboa prima di passare nel 1992 a collaborare come curatore al rilancio dell'Intrepido.[1][14][15][16] Sotto la sua direzione, la storica testata cambia radicalmente pubblicando fumetti scritti da giovani autori come Michelangelo La Neve, Giuseppe De Nardo, Paolo Aleandri, Vincenzo Perrone.[16] Dal 1991 al 1993 per la De Agostini scrive una serie a fumetti pubblicata nella collana Il Libro della Giungla ispirata all'omonimo romanzo[17] e un'altra dedicata a Cristoforo Colombo e pubblicata nella collana Alla Scoperta dell'America.[18]
Successivamente interrompe l'attività di autore per dedicarsi dal 2000 al giornalismo ma continuando a occuparsi anche di fumetti come critico e storico.[4] Attualmente è direttore della webzine culturale GiornalePop.[19]
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