Sass de Mura
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Il Sass de Mura (Sass de Mur in Dialetto feltrino) è la cima più alta del gruppo del Cimonega, nelle Dolomiti bellunesi. Il versante veneto del Sass de Mura si trova nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Sass de Mura | |
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Sass De Mura dal Passo Finestra | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige Veneto |
Provincia | Trento Belluno |
Comune | Primiero San Martino di Castrozza |
Altezza | 2 547 m s.l.m. e 1 241 m s.l.m. |
Prominenza | 1 178 m |
Isolamento | 8,24 km |
Catena | Alpi |
Coordinate | 46°09′48.96″N 11°55′31.01″E |
Altri nomi e significati | Sass de Mur |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Orientali |
Grande Settore | Alpi Sud-orientali |
Sezione | Dolomiti |
Sottosezione | Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino |
Supergruppo | Alpi Feltrine |
Gruppo | Gruppo del Cimonega |
Sottogruppo | Massiccio del Sass de Mura |
Codice | II/C-31.IV-B.3.c |
Il Sass de Mura (2547 m) è la vetta più elevata delle selvagge Alpi Feltrine.[1] Si trova per la sua parte sud est e la cima, nel comune di Cesiomaggiore (BL) e nella sua parte nord ovest, nel comune di Primiero San Martino di Castrozza quindi sul confine tra il Trentino ed il Veneto.[2][3]
La montagna si colloca pressappoco al centro del suo gruppo, ai suoi piedi, verso ovest scende la Val Giasinozza, percorsa dal torrente Noana. Più a sud scorre, sempre verso ovest il torrente Neva ed a sud est in direzione sud scorre il Caorame che percorre la Val Canzoi. A nord si innalzano le cime del Piz de Mez e del Piz Sagron, che sovrastano il Passo Cereda.
La vetta del Sass de Mura è stata conquistata nel 1881 da Luigi Cesaletti con Mariano Bernardin e Demeter Diamantidi attraverso quella che oggi è la via più seguita per raggiungerne la sommità, ossia la Via della Croce attraverso la cresta sud-est, che parte dalla sommità di un caratteristico arco di roccia.
Negli anni tra le due guerre il Sass de Mura è divenuto una meta ambita e frequentata grazie all'opera di Ettore Castiglioni (camino nord, 300 m, IV; camino est, IV) e di Gabriele Franceschini (cresta nord-nord-est, 500 m, V+). Successivamente al secondo conflitto la montagna cade in un periodo di oblio fino agli anni settanta quando tutti i versanti vengono sistematicamente esplorati: nascono quindi la via dei Boat (450 m, V e A2, 1967 di Conz, Pierobon e Zanandrea), la diretta sud (500 m, VI-, di Levis, Conz e De Bortoli nel 1970), la diretta nord (350 m, VI- e A1, di Levis, Conz, Pierobon e De Bortoli nel 1970) e molte altre fino agli anni novanta.
Il Sass de Mura protende verso sud-est un avancorpo chiamato Parete Piatta su cui sono stati tracciati itinerari di grande difficoltà: il più famoso è la Via diretta di De Bortoli, Conz, Frare e Pierobon aperto nel 1973 (450 m, V+ e A1, liberato fino al VI+). Accanto a questo vi sono pure degli itinerari estremi realizzati negli anni 80/90 da Aldo De Zordi, Pierangelo Verri e Lorenzo Massarotto, che vincono difficoltà in arrampicata libera fino al VII+, con un uso molto parsimonioso di chiodi.
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