Loading AI tools
santo e nobile romano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alessio, noto anche col nome Sant'Alessio romano, detto "l'uomo di Dio" (Roma, IV secolo – Roma, 17 luglio 412), è stato un patrizio romano che rinunciò al matrimonio e alla mondanità per farsi mendicante.
Sant'Alessio di Roma | |
---|---|
Sant'Alessio, rappresentazione di un'icona bizantina. | |
Mendicante | |
Nascita | Roma, IV secolo |
Morte | Roma, 17 luglio 412 |
Venerato da | Chiesa cattolica e ortodossa |
Santuario principale | Monastero della Grande Lavra Peloponneso |
Ricorrenza | 17 marzo (Chiesa ortodossa) e 17 luglio (Chiesa cattolica) |
Attributi | bastone, stuoia, scala, croce, foglietto o lettera |
Patrono di | moribondi, mendicanti, campanari e portieri |
La Chiesa cattolica lo venera come santo e lo ricorda il 17 luglio.
La sua vita è conosciuta attraverso tre tradizioni, una siriaca, una greca e una romana; in Occidente fu scritta nell'XI secolo anche una Vie de saint Alexis, un poemetto che contribuì a diffonderne il culto.
Secondo la leggenda siriaca, Alessio, figlio di Eufemiano e Aglaè, era un patrizio di Costantinopoli, fidanzato con una donna virtuosa che convinse, la sera delle nozze, a rinunciare al matrimonio. Si imbarcò per la Siria del nord (l'attuale Turchia) per arrivare poi alla città di Laodicea e poi a Edessa (l'attuale Şanlıurfa), dove si finse mendicante. Quello che raccoglieva di giorno, lo distribuiva di sera ai poveri della città: per il suo ascetismo venne chiamato Mar-Riscia (uomo di Dio).
Ad Edessa, poco prima di morire come mendicante in un ospedale, rivelò di appartenere ad una famiglia nobile romana e di aver rifiutato il matrimonio per consacrarsi a Dio; così gli furono tributati gli onori degli altari.
Secondo la versione greca e romana, invece, Alessio, patrizio di Roma, dopo una vita da mendicante a Edessa, ritornò diciassette anni più tardi a Roma a casa del padre (che però non lo riconobbe): qui visse come mendicante per altri diciassette anni in un sottoscala. Prima di morire descrisse in un biglietto tutta la sua vita, compresa la rinuncia al matrimonio e la partenza a Edessa. Secondo la leggenda solo il papa riuscì ad aprire la sua mano e a leggere il biglietto, provocando la sorpresa dei genitori. Alla morte del santo si sprigionò prodigiosamente un suono festoso di campane.
Il Ritmo su Sant'Alessio, coevo del Ritmo cassinese, è canonicamente antologizzato tra i testi arcaici della letteratura italiana, quelli riguardanti i decenni a cavallo del XII e XIII secolo.[1]
È venerato come santo dalla Chiesa ortodossa (ricorrenza 17 marzo) e da quella cattolica (17 luglio). Dal Martirologio Romano: "A Roma nella chiesa sul colle Aventino, sotto il nome Alessio si venera un uomo di Dio, che, come dice la tradizione, lasciò una casa ricca per diventare povero e mendicare in incognito l'elemosina".
Avendo Alessio prestato a lungo servizio presso l'ospedale di Edessa, nel XIV secolo i Lollardi di Anversa presero il nome di Alessiani e, nel XVII secolo, i Fratelli Celliti gli intitolarono la chiesa del loro convento di Aquisgrana e iniziarono a chiamarsi Alessiani di Aquisgrana.
La sua testa è venerata nel monastero di Santa Laura del Peloponneso.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.