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Sanango racemosum (Ruiz & Pav. ) Barringer, 1986 è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia Gesneriaceae. È l'unica specie del genere Sanango Bunting & Duke, 1961 e della sottofamiglia Sanangoideae Anton Weber, John Littner Clark & Michael Möller, 2013.[1][2]
Sanango racemosum | |
---|---|
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Gesneriaceae |
Sottofamiglia | Sanangoideae Anton Weber, John Littner Clark & Michael Möller, 2013 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Scrophulariaceae |
Genere | Sanango Bunting & Duke, 1961 |
Specie | S. racemosum |
Nomenclatura binomiale | |
Sanango racemosum (Ruiz & Pav. ) Barringer, 1986 |
Il nome generico è la corruzione di una parola quechua indiana ("sanangu") usata anche per altre piante.[3] L'epiteto specifico ("racemosum") indica una infiorescenza di tipo racemoso.[4][5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Hipólito Ruiz López (1754-1816), farmacista e botanico spagnolo, e José Antonio Pavon (1754-1844), botanico spagnolo che si interessò alla flora del Perù e del Cile, perfezionato in seguito dal botanico contemporaneo Kerry A. Barringer (1954-) nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 59: 363" del 1986.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici George Sydney Bunting (1927-) e James A. Duke (1929-) nella pubblicazione "Annals of the Missouri Botanical Garden. St. Louis, Missouri - 48: 270"[7][8] del 1961. Il nome scientifico della sottofamiglia è stato definito dai botanici Anton Weber (1947-), John Littner Clark (1969-) e Michael Möller nella pubblicazione "Selbyana - 31(2): 83" del 2013.[9]
Questa pianta è distribuita dall'Ecuador alla Bolivia e Venezuela; ma principalmente Perù.[1] L'habitat tipico per questa pianta sono le foreste tra i 300 e 750 m s.l.m..[3]
La famiglia di appartenenza di questa tribù (Gesneriaceae) comprende da 140 a 150 generi con 3500 specie (precisamente 147 generi e circa 3460 specie[1]) distribuite soprattutto nell'area tropicale e subtropicale tra il Vecchio e Nuovo Mondo[10]. Altre pubblicazioni indicano in 126 generi e 2850 specie la consistenza della famiglia.[11][14] Secondo le ultime ricerche di tipo filogenetico la famiglia è suddivisa in tre (o quattro, secondo i vari botanici) sottofamiglie. La specie di questa voce è assegnata alla sottofamiglia Sanangoideae.[1]
La posizione tassonomica di S. racemosum in precedenza era relativa alla famiglia Scrophulariaceae (prima ancora era descritta all'interno delle Loganiaceae e delle Buddlejaceae). Analisi molecolari del DNA hanno in seguito confermato una posizione di "gruppo fratello" rispetto all'intera famiglia delle Gesneriaceae e quindi si trova in posizione "basale" della stessa (in particolare Sanangoideae è "gruppo fratello" di Gesnerioideae + Didymocarpoideae). Una eventuale associazione con la famiglia Gesnerioideae è suggerita dalla presenza comune di metaboliti secondari.[1][10]
Il numero cromosomico per S. racemosum è: 2n = 32.[3]
L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]
Sinonimi per il genere:[3]
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