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architetto italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Roberto Cecchi (Firenze, 5 maggio 1949) è un architetto italiano. È stato Sottosegretario di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Roberto Cecchi | |
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Sottosegretario di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali | |
Durata mandato | 29 novembre 2011 – 28 aprile 2013 |
Presidente | Mario Monti |
Predecessore | Francesco Giro |
Successore | Ilaria Borletti Buitoni |
Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali | |
Durata mandato | 1º marzo 2010 – 28 novembre 2011 |
Predecessore | Giuseppe Proietti |
Successore | Antonia Pasqua Recchia |
«Un direttore generale che ha il coraggio di esprimere una propria linea di principio sul restauro, che è una linea eminentemente conservativa ma non declinata in maniera ideologica né astratta, anzi, aperta all'analisi, alla valutazione e alla decisione "caso per caso". Preferirei dire, dunque, una moderna e attualissima linea critico-conservativa»
Laureatosi in architettura a Firenze con Piero Sampaolesi nel 1977 (correlatori Gennaro Tampone e Sergio Vannucci) con una tesi dal titolo Stato attuale delle conoscenze sui problemi di degradazione e di conservazione dei materiali lapidei dell'architettura. Indagini sperimentali e dati preliminari sugli effetti della lavorazione. Inizia immediatamente un'attività di ricerca che - nel solco del Sanpaolesi, suo maestro - si concentra sullo studio degli edifici storici nella loro materialità, con particolare attenzione al degrado ed alla conservazione dei materiali lapidei[1] ed alle tecniche costruttive degli edifici del Rinascimento fiorentino[2].
Nel 1980 entra nei ruoli delle Soprintendenze, lavorando a lungo a Milano dove conduce approfondite analisi della basilica di San Lorenzo[3], progetta il restauro e la rifunzionalizzazione del museo del Cenacolo Vinciano[4] e dirige i lavori di riorganizzazione museografica alla Pinacoteca di Brera.
Dal 1994 al '95 è Soprintendente per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Calabria.
Nel periodo 1997-2001 è Soprintendente per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia, dove tra l'altro studia a lungo la Basilica di San Marco[5] si occupa della nuova sede del Museo Archeologico di palazzo Grimani e dell'ampliamento delle Gallerie dell'Accademia progetto per il quale approfondisce il tema della sicurezza equivalente per quanto riguarda la valutazione della sicurezza in caso di incendio negli edifici storici. In questo periodo fa inoltre parte della Commissione per la ricostruzione de La Fenice a Venezia.
Dal 2001 al 2007 è Direttore Generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Dal 2008 al 2010 è Direttore generale per i Beni Architettonici, Storico Artistici ed Etnoantropologici.
Dal 1º marzo 2010 al 28 novembre 2011 riveste la carica di Segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
È componente del gruppo di lavoro sino-italiano per il progetto di cooperazione culturale per la conservazione del Padiglione Tahie nella Città Proibita di Pechino, coordinatore del progetto per l'ampliamento degli Uffizi di Firenze, e del gruppo di lavoro per la stesura delle Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale. Collabora inoltre al progetto di restauro della città di Bam (Iran), distrutta dal sisma del 26 dicembre 2003.
Fa parte del consiglio scientifico della rivista “Arkos. Scienza e restauro”, ed è direttore responsabile di “Scienza e beni culturali”.
Cecchi ha svolto inoltre attività didattica universitaria nel settore del Restauro architettonico, prima all'Università Iuav di Venezia, e successivamente alla facoltà di Architettura Valle Giulia dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma.
Il 28 novembre 2011 è nominato Sottosegretario di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del governo Monti. Ha giurato il giorno successivo.
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