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Rivalità calcistica Atalanta-Brescia
Rivalità fra tifoserie calcistiche di Bergamaschi e Bresciani Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La rivalità calcistica Atalanta-Brescia, colloquialmente detto derby Lombardo, è la definizione sotto cui ricade ogni incontro calcistico che vede contrapposte le squadre dell'Atalanta e del Brescia.
Pur non essendo una stracittadina nel senso stretto del termine, costituisce una delle maggiori rivalità sportive della Lombardia – seconda solo al derby milanese per blasone –, contrapponendo due città, Bergamo e Brescia, storicamente nemiche.[1] L'antagonismo tra bergamaschi e bresciani esula, infatti, dal mero contesto calcistico, rappresentando un tipico esempio di campanilismo tra province confinanti: oggigiorno la Bergamasca e il Bresciano sono due tra i più grandi e sviluppati centri industriali del Nord Italia, ma nei secoli precedenti, pur essendo sostanzialmente passate sotto gli stessi domini, furono protagoniste di aspre contese territoriali;[1] su tutte la disputa per la Val Camonica, storicamente bresciana ma assegnata durante il periodo austriaco ai bergamaschi.[2]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

Fin dagli inizi del Novecento, con la diffusione del gioco del calcio in Italia, le tifoserie di Atalanta e Brescia hanno dato vita a sfide molto accese e spesso contornate da episodi "curiosi".[1]
I primi derby si registrarono nel campionato di Prima Categoria 1920-1921: pareggio 1-1 a Bergamo il 7 novembre 1920 e vittoria casalinga del Brescia per 3-2 il 28 novembre successivo. La rivalità calcistica crebbe negli anni fino ad esacerbarsi nel campionato di Serie A 1992-1993, quando al termine della partita giocata a Brescia[3] i tifosi bergamaschi invasero il campo dello stadio Mario Rigamonti e corsero sotto gli spalti occupati dai tifosi bresciani esibendo loro uno striscione rubatogli durante degli scontri precedenti alla gara. La reazione bresciana scatenò un'invasione di massa sul terreno di gioco, con sassaiole verso la curva ospiti e cariche contro le forze dell'ordine.[1][2] Per dare fine alla guerriglia furono impiegati i mezzi aerei dei Carabinieri.
Altra sfida-cardine nella rivalità è quella del 30 settembre 2001, giocata al Rigamonti e valida per il campionato di Serie A 2001-2002. All'intervallo i padroni di casa perdevano 1-3 e pertanto erano stati rivolti all'allenatore Carlo Mazzone, da parte dei tifosi atalantini, numerosi sfottò e offese personali;[4] quando il Brescia segnò allo scadere il gol del 3-3 finale, Mazzone si alzò dalla panchina e andò a esultare sotto la curva dei tifosi ospiti,[4] rimediando in seguito una lunga squalifica. La partita di ritorno a Bergamo, finita 0-0, vide un dispiegamento massiccio di forze dell'ordine a protezione dell'allenatore romano: la città, nelle giornate precedenti, era stata tappezzata di manifesti raffiguranti Mazzone con la scritta "A Bergamo io non posso entrare".[2]
Tredici anni dopo l'ultima sfida disputata nel campionato di Serie B 2005-2006, che terminò con la vittoria casalinga dei bergamaschi per 2-0, le due squadre tornarono ad affrontarsi nel campionato di Serie A 2019-2020; in particolare, la gara di ritorno di quel torneo vide la squadra orobica prevalere sulla compagine bresciana con un tennistico 6-2, in uno stadio vuoto a causa delle restrizioni riguardanti la pandemia di COVID-19 – una situazione, quest'ultima, capace per la prima volta di attenuare l'antagonismo tra le due realtà.[5]
Le statistiche generali mostrano un maggior numero di vittorie del Brescia, nonostante l'Atalanta abbia messo a segno complessivamente più gol.
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Risultati
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Statistiche
Cannonieri
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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