Il ritratto del papa Sisto IV, dipinto su tavola, a grandezza naturale, è opera di Tiziano Vecellio e della sua bottega.

Fatti in breve Autore, Data ...
Ritratto del papa Sisto IV
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AutoreTiziano Vecellio e bottega
Data1540 circa
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni109,5×87 cm
UbicazioneGalleria degli Uffizi[1], Firenze
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Descrizione e storia

Il ritratto del papa Sisto IV arrivò a Firenze nel 1631, proveniente dal Palazzo ducale di Urbino, dove si trovava dal 1568, nella collezione della famiglia Della Rovere. Faceva parte dei beni assegnati come dote a Vittoria della Rovere, che andava sposa al granduca Ferdinando II de' Medici. Nel 1694 fu collocato a Palazzo Pitti, tra le opere di proprietà di Francesco Maria de' Medici e nel 1897 arrivò agli Uffizi. A giugno 1940 trovò riparo, come altri dipinti degli Uffizi in tempo di guerra, nel rifugio della Villa medicea di Poggio a Caiano e tornò a palazzo Pitti nel 1944, dove rimase fino al 1951. Dopo un lungo periodo nei depositi degli Uffizi, l'opera è in esposizione dal 1972.

Il dipinto, dichiarato opera di Tiziano quando era ad Urbino, arrivato a Roma fu assegnato a Raffaello Sanzio; ma il Pallucchini,[2] nel 1969, lo riportò a Tiziano e alla sua bottega. Gli storici dell'arte Crowe e Cavalcaselle[3] hanno suggerito che questo ritratto è stato ricavato da una medaglia, oppure dal ritratto del papa, eseguito da Melozzo da Forlì nell'affresco, nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Sisto IV nomina il Platina prefetto della Vaticana.

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Melozzo da Forlì, Sisto IV nomina Bartolomeo Platina Prefetto della Biblioteca Vaticana, 1477 circa

È inserito in una ricca cornice barocca, a scartocci, dorata a foglia d'oro zecchino.

I Della Rovere circondarono Tiziano di generoso mecenatismo e di lunga protezione. Intorno agli anni quaranta del Cinquecento, sulla scia dell'avvento del manierismo, Tiziano cercava di raccordare il suo senso del colore e del disegno con l'opera di grandi artisti del suo tempo o che lo avevano preceduto, e che era nota anche attraverso incisioni. Nei ritratti Tiziano sapeva catturare una straordinaria carica psicologica e trasmette intensità emozionale.

In questo suo ritratto il papa indossa il camauro, il copricapo in velluto rosso bordato di ermellino bianco, e la mozzetta, la mantellina corta, chiusa da una fila di bottoni. Il famoso rosso Tiziano, anche qui adoperato, era un colore composto da terra di Siena bruciata, da ocra rossa e gialla mescolate insieme, a volte con aggiunta di un tocco di nero o di vermiglione.

Esposizioni

  • 1978 - 1979, Tiziano nelle Gallerie fiorentine, Firenze
  • 2003 - 2004, Inventario di affetti. Capolavori per il decennale degli Amici degli Uffizi, Firenze
  • 2011, Condivisione di affetti. Opere d’arte dalla Galleria degli Uffizi, Firenze e Santo Stefano di Sessanio
  • 2012, I Papi della Memoria. Il Pontificato romano attraverso l'opera di alcuni suoi protagonisti: la fede, l'arte, la politica e la cultura, Roma

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Altri progetti

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