Rimbalzo
recupero del pallone dopo un tiro sbagliato nella pallacanestro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
recupero del pallone dopo un tiro sbagliato nella pallacanestro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nella pallacanestro, il rimbalzo è il recupero del pallone (che rimbalza sul ferro dell'anello) dopo un tiro sbagliato.
Può essere offensivo (dopo un tiro effettuato sbagliato) o difensivo (dopo un tiro subito sbagliato). Il rimbalzo è un fondamentale importante tanto in difesa, dove dà l'opportunità di ripartire in contropiede, quanto in attacco, dove offre una seconda possibilità di tiro.
Sapersi piazzare a rimbalzo è necessario per un buon giocatore, e fondamentale è il tagliafuori: si cerca di porsi davanti al proprio avversario e lo si tiene dietro, impedendogli di saltare a rimbalzo ed anticipandolo.
Nel campionato italiano maschile di pallacanestro, dal 1975-76 il record dei rimbalzi offensivi è di Eugene McDowell, che afferrò 172 rimbalzi in 30 gare (in media 5,73 a partita). Per quanto riguarda quelli difensivi, è Charles Shackleford a primeggiare, con una media di 11,75 (564 in 48 partite con Caserta)[1].
In NBA, il record del totale dei rimbalzi dal 1950-1951 appartiene a Wilt Chamberlain, con 23924 durante tutta la carriera, seguito da Bill Russell, 21620, e Moses Malone, 17834[2].
Chamberlain detiene anche il record di rimbalzi catturati in una partita, con 55.[3]
Miglior media rimbalzi a partita dalla stagione 1978-79 alla 2017-18:
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