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una delle XI regioni augustee dell'Italia romana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Regio II Apulia et Calabria era una delle undici regioni augustee dell'Italia romana.
Regione II Puglia e Calabria | |||||
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Mappa indicante la posizione delle regioni dell'Italia augustea | |||||
Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | (LA) regio II Apulia et Calabria | ||||
Dipendente da | Impero romano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Regione dell'Italia augustea | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 7 d.C. | ||||
Causa | istituzione delle regioni augustee dell'Italia | ||||
Fine | 292 d.C. | ||||
Causa | riforma amministrativa operata da Diocleziano | ||||
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Cartografia | |||||
Mappa schematica della Regio II Apulia et Calabria |
Analogamente alle altre regioni augustee, la denominazione "Regio II Apulia et Calabria" è di origine recente e di ambito scolastico o accademico; il nome originario era semplicemente Regio II. Il suo territorio corrispondeva in effetti a quello dell'attuale regione Puglia, con l'aggiunta delle estreme propaggini nord-orientali dell'odierna Basilicata e di alcuni settori dell'Appennino campano.
Istituita dall'imperatore Augusto intorno al 7 d.C., secondo le parole di Plinio il Vecchio la regione comprendeva i territori degli Hirpini (Sannio irpino), della Calabria (Penisola salentina), dell'Apulia (Puglia centro-settentrionale) e dei Sallentini (anch'essi stanziati nel Salento al pari dei Calabri)[1]. È probabile che tali aree furono riunite in un'unica regione in quanto collegate tra loro dalla via Appia antica[2].
Tuttavia, sebbene Plinio descriva i Sallentini separatamente dalla Calabria, Strabone riferisce invece, nella sua Geografia, che gli abitanti del Salento utilizzassero un solo coronimo per indicare la propria terra, quello di Calabria, e due etnonimi per indicare sé stessi, Calabri e Sallentini[3]. Ciò sarebbe comprovato anche da Tito Livio il quale, riferendosi al Capo di Santa Maria di Leuca, lo indica espressamente come Calabriae extremum promunturium, quindi come estremo promontorio della Calabria[4], pur essendo situato nel territorio dei Sallentini.
Dopo il 292 d.C., in seguito alla parificazione dell'Italia alle province, l'imperatore Diocleziano, entro il 305 d.C., soppresse la regione sostituendola, come nel resto dell'Italia, con una nuova entità amministrativa: la provincia di Apulia et Calabria, avente però confini leggermente diversi rispetto alla Regio II (ad esempio, Benevento fu ceduta alla Campania)[5]. La provincia era a sua volta aggregata alla diocesi Italiciana.[6]
Al momento della sua istituzione la regione comprendeva le seguenti città:
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