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Real Casina di Caccia di Ficuzza

edificio storico di Corleone, Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La Real Casina di Caccia di Ficuzza è un palazzo reale, sito nella frazione di Corleone, all'interno della Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza.[1]

Fatti in breve Localizzazione, Stato ...
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Storia

Riepilogo
Prospettiva

La Real Casina di Caccia fu costruita nel bosco della Ficuzza, a partire dal 1799 per il re Ferdinando III di Sicilia, che la volle come tenuta estiva da adibire alla caccia. Si caratterizza per la sua facciata rettangolare e severa. Ferdinando di Borbone vi visse ininterrottamente dal 1810 al 1813[2][3].

Il progetto della palazzina venne redatto dall'architetto regio Carlo Chenchi, con modifiche apportate dall'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, che seguì i lavori iniziati nel 1802 e terminati nel 1807. Per la sua costruzione fu chiamato il capo mastro Matteo Chiti, fiorentino, già impiegato dalla corona per la realizzazione della real cantina borbonica di Partinico[4].

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Particolare della facciata

L'edificio ha pianta rettangolare con prospetto dalle linee neoclassiche dell'architettura siciliana, sovrastato dal gruppo scultoreo del dio Pan e della dea Diana con al centro lo stemma borbonico. Nelle rispettive estremità della facciata vi sono due grandi orologi murali. Assieme alla palazzina vennero costruiti i fabbricati minori e la piazza centrale. Attorno a quest'ultima si sviluppò nel corso del tempo il piccolo centro[5].

Nell'edificio si trovano camere, saloni di rappresentanza, cappella privata, cantina, oltre a stalle e magazzini “d'ordinanza”. Il mobilio originale fu distrutto durante i moti del 1820-21[6].

Nel 1871 il palazzo e il relativo bosco, venne affidato all'Amministrazione forestale del Regno d'Italia, che amministrerà il bosco, la palazzina, la borgata e gli abitanti. Oggi è gestita dal Corpo forestale della Regione siciliana.

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L'interno della cappella

Il palazzo è stato riaperto al pubblico nell'aprile 2009. Il 3 agosto 2013 la Regione Siciliana ha voluto utilizzare la struttura per istituire il "Museo multimediale del bosco di Ficuzza" dove viene messa in risalto l'enorme biodiversità del parco e la storia di Ferdinando III di Borbone durante la sua permanenza a Ficuzza.

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