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Artista francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Raoul Ubac, Rudolf Gustav Maria Ernst Ubach (Malmedy o Colonia, Regno di Prussia, 31 agosto 1910[1] – Dieudonné, 24 marzo 1985), è stato un fotografo, pittore, incisore e scultore belga afferente alla Scuola di Parigi.
Molte opere di Ubac sono esposte in diversi musei in Francia e in Europa. Nel 2010 la comunità artistica ha celebrato il centesimo anniversario della sua nascita.[2]
Raoul Ubac trascorse la prima infanzia in Prussia, fra Colonia e Francoforte. Nel 1919 la sua famiglia si trasferì a Malmedy, cittadina presso le Hautes Fagnes in Belgio, dove i parenti della madre, Alice Lang, gestivano una conceria di cuoio da generazioni. Il padre, Ernst Ubach, era stato nominato giudice di pace. Con l'integrazione in Belgio della regione di Malmedy, annessa alla Prussia nel 1815, in seguito al trattato di Versailles del 1919 Raoul Ubac ottenne la nazionalità belga.
Studiò presso l'istituto secondario di istruzione pubblica di Malmedy fino al 1928, anno in cui fece il primo viaggio a Parigi. Tornato in Belgio nel 1929 per terminare gli studi secondari, ricevette clandestinamente da un docente il primo Manifesto surrealista.
Tornò a Parigi nel 1930, dove i suoi genitori gli avevano consigliato di iscriversi alla Sorbona; a Parigi dove strinse amicizia con i surrealisti, frequentò gli atelier di Montparnasse, conobbe Camille Bryen, Otto Freundlich e soprattutto André Breton. Fece numerosi viaggi a piedi attraverso l'Europa, in Italia, Svizzera ed Austria. In Dalmazia creò degli "assemblage di pietre trovate" che poi fotografò. Otto Freundlich gli consigliò quindi di andare a Colonia per iscriversi alla Scuola di arti applicate, grazie alla quale Ubac perfezionò il disegno e la fotografia, sperimentando procedimenti quali la solarizzazione, di cui rese pubblici i risultati a Parigi nel 1933. A Colonia incontrò Agathe Schmidt, detta Agui, la giovane tedesca che sposerà a Ixelles nel 1939.
In collaborazione con Camille Bryen e con lo pseudonimo di Raoul Michelet nel 1934 pubblicò una raccolta di poesie e di fotografie. Sempre con Bryen sistemò gli "oggetti nei posti più impensabili", appese ai muri "poesie e immagini" e partecipò alle attività dei surrealisti. Frequentò Hans Bellmer, Victor Brauner, Benjamin Péret e Raoul Hausmann. Nell'ottobre del 1935, ancora utilizzando lo pseudonimo di Raoul Michelet, partecipò alla prima esposizione surrealista belga a La Louvière, organizzata dal gruppo Rupture.
Dal 1936 Ubac iniziò una serie di fotografie sul Combat de Penthésilée, la lotta fra la regina delle Amazzoni e Achille, per le quali utilizzò la combinazione di diverse tecniche. Fu precursore del cosiddetto heatage, in seguito sviluppato da David Hare, tecnica che consisteva nel riscaldare il negativo non ancora sviluppato, provocando l'increspatura e la distorsione dell'immagine.[3] Talvolta si avvalse di modelle: Agui e Marthe, la moglie di Paul Nougé, che posavano per lui. Alcune foto vennero pubblicate sulla rivista Minotaure, come ad esempio Agui dans le miroir au tain endommagé, del 1938. Studiò anche i metodi di incisione presso l'atelier di Stanley Hayter e strinse amicizia con il poeta Roger Gilbert-Lecomte.
In occasione dell'Esposizione internazionale surrealista del gennaio 1938 presso la Galerie des Beaux-Arts di Parigi, André Breton gli chiese di fotografare i manichini esposti. Contestualmente presentò anche due fotomontaggi, La Chambre e La Rue derrière la gare, che Breton elogiò sulla rivista Minotaure.[4]
Nel 1940 Raoul Ubac fondò insieme a René Magritte la rivista L'Invention collective, di cui furono pubblicati soltanto due numeri. Alla redazione parteciparono André Breton, Achille Chavée, Fernand Dumont, Marcel Lefrancq, Irène Hamoir, Marcel Lecomte, Marcel Marien e Louis Scutenaire; alcune foto di Ubac vennero pubblicate in entrambi i numeri.
All'inizio della seconda guerra mondiale Raoul e Agui Ubac, insieme ai coniugi Magritte, a Scutenaire ed a Irène Hamoir, lasciarono Bruxelles, e passando per Parigi raggiunsero Carcassonne, la città di Joë Bousquet. Nel 1941 Raoul Ubac tornò a Bruxelles per un'esposizione di fotografie, del cui catalogo Paul Nougé curò la presentazione. La galleria venne chiusa per ordine degli occupanti nazisti.
Ubac collaborò attivamente alla rivista Messages, dopo aver fatto la conoscenza del poeta Jean Lescure che la dirigeva. In quell'ambiente incontrò Paul Éluard, Raymond Queneau e André Frénaud. Nel 1942 illustrò Exercice de la pureté di Jean Lescure con cinque fotografie: Nébuleuse, Les Corps, La Face pétrifiée, L'Envers de la face e Exercice de la pureté. Dopo la guerra abbandonò la fotografia, e la guerra stessa lo allontanò un po' alla volta dal surrealismo, malgrado continuasse a collaborare alle attività del gruppo neosurrealista La Main à plume fino al 1943.
Dal 1939 iniziò a dedicarsi al disegno a penna degli "oggetti più semplici", come bicchieri, frutta, pane, coltelli posati su di una tavola. Espose i disegni nel 1943 presso la libreria parigina di Francis Dasté, con una prefazione in catalogo di Jean Lescure. Nel 1946 si dedicò all'incisione di un blocco di ardesia che aveva trovato in Alta Savoia; creò anche una serie di lavori a guazzo intitolati Têtes. Jean Lescure gli aveva presentato Bazaine ed il gruppo di artisti non figurativi, le cui ricerche su forme e colori lo invogliarono a dedicarsi alla pittura con la serie dei Personnages couchés.
Nel 1948 illustrò la copertina di Voir, raccolta di Paul Éluard, che gli dedicò una delle poesie[5] Dal 1951 la galleria Aimé Maeght iniziò ad esporre regolarmente le opere a guazzo e le tele di Ubac, con cataloghi presentati di volta in volta da André Frénaud, Georges Limbour, Claude Esteban o Yves Bonnefoy. Ubac continuò a lavorare l'ardesia, talvolta inserendone dei frammenti nei quadri.
Nel 1958 acquistò una casa a Dieudonné che trasformò in studio per pittura e scultura. Nel 1968 venne presentata una retrospettiva della sua opera a Bruxelles e presso il Museo di arte moderna di Parigi. Nel 1973 gli venne conferito il gran premio nazionale delle arti.
Raoul Ubac realizzò anche diverse vetrate, oltre a rilievi, decorazioni murali e bozzetti di arazzi per edifici pubblici e privati. Illustrò con disegni, incisioni e litografie una trentina di libri; fu inoltre l'autore della copertina della rivista Argile pubblicata presso Maeght dal 1973 al 1981.
Nel 1980 la posta francese emise un francobollo che riproduceva una delle sue creazioni. Un'opera di Ubac (Sans titre, 1947) venne esposta in occasione della mostra L'envolée lyrique, Paris 1945-1956 presso il Musée du Luxembourg nel 2006.[6]
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