Insegnò l'ars notaria a Bologna. È autore di due opere in questo campo: Liber formularius contractuum ac instrumentorum (ca. 1214) e Ars notaria (1226/33), che fondano l'ars notariae come teoria. L'ultima fu punto di partenza per lo sviluppo di questo genere con Salatiele, Rolandino de' Passaggeri, Bencivenne e altri.[1][2]
Come notaio fu incaricato dalle autorità cittadine di Bologna per la compilazione del Registro grosso della città.
Fondò la corporazione dei notai di Bologna.
È stata avanzata la sua identificazione con il cosiddetto Notaio Raniero, ma la cosa rimane controversa.[3]
Manoscritti
Ars notaria, XIII secolo,Perugia,Biblioteca Comunale Augusta,Fondo manoscritti,N.F. 49.
Ars notaria, XIII secolo,Paris,Bibliothèque Nationale de France,Fonds latin,Lat. 15006, ff. 1r-102v.
Ars notaria, XIII secolo,Sankt Gallen,Kantonsbibliothek,Vadianische Sammlung,VadSlg Ms. 339, pp. 1-192.
Ars notaria, XIII secolo,Paris,Bibliothèque Nationale de France,Nouvelles acquisitions latines,Nouv. Acq. Lat. 1077.
Ars notaria, XIII secolo,Firenze,Biblioteca Riccardiana,Fondo Riccardiano,Ricc. 918, ff. 1r-11r.
Ars notaria, XIV secolo,Paris,Bibliothèque Nationale de France,Nouvelles acquisitions latines,Nouv. Acq. Lat. 611, ff. 1-41.
Casus artis tabellionatus, XIII secolo,Firenze,Biblioteca Nazionale Centrale,,Fondo Landau Finaly,Landau Finaly 228.
(ES) J. Bono, Historia del derecho notarial español, vol. I, 1, 1979, pp.208-213.
Francesco Brandileone, Sull'opera inedita di Raniero da Perugia contenuta nel codice Riccardiano 918, in: "Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere", ser. 2, vol. XXXI (1898), pp.1128–1168.
Gianfranco Orlandelli, La scuola bolognese del notariato. Stato degli studi e prospettive della ricerca, in: Notariato medievale bolognese, 2, Roma 1977 (Studi storici sul notariato italiano 3,2), pp.27–46.
Die Ars Notariae des Rainerius Perusinus, a cura di L. Wahrmund, in: Quellen zur Gesch. des römisch-kanonischen Processes im Mittelalter, vol. III, 2, Innsbruck 1917.