Raganella (strumento musicale)

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Raganella (strumento musicale)

La raganella, o tric trac,[1] è uno strumento musicale, idiofono a suono indeterminato, in legno, che produce suoni brevi e secchi tramite la rotazione di una lamina flessibile che viene raschiata da una ruota dentata fissata su un manico o una manovella. Con la tipologia a manovella l'esecutore può controllare le dinamiche e la fluttuazione tremolata del suono.

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Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Crotalo (liturgia).

Di origine incerta, fu probabilmente inventata da Archita di Taranto. Nel Medioevo era diffusa in molti Paesi europei, dove veniva suonata durante le feste popolari, come strumento infantile e folcloristico. Veniva anche suonata di notte, lungo le strade, per scandire le ore.

Fino al Concilio Vaticano II le raganelle di grandi dimensioni (dette in liturgia Crotalo o Crepitacolo) erano suonate nei campanili delle chiese cattoliche durante la Settimana Santa, dal Giovedì al Sabato Santo, in sostituzione di campanelli (in chiesa) e campane.

La raganella è tuttora impiegata in alcune zone del Veneto e della Bassa Padana, nonché in Calabria, Sicilia, Puglia e Sardegna, per funzioni religiose o feste popolari. Viene ancora usata in Molise e Calabria, in chiesa durante le funzioni della settimana santa in sostituzione del campanello.

Nomi dialettali

La raganella è chiamata in modo differente nelle varie città: in Trentino e Veneto è la ràcoła[2], a Caorle la ribèba, in Friuli graciule, in Salento la ṭrènula[3] o la ṭròzzula[4], a Taranto 'a ròzzələ o 'u ruèzzələ[5], in Calabria il nome prevalente è tòcca, tiratòcca o tirritirri, in Sardegna matraca.[6]

Note

Voci correlate

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