Portico e San Benedetto
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Portico e San Benedetto (Pôrtic e San Bandét in romagnolo) è un comune italiano sparso di 719 abitanti della provincia di Forlì-Cesena, nella vallata del Montone, facente parte della Comunità montana Acquacheta Romagna Toscana. Il comune comprende tre centri abitati principali:
Portico e San Benedetto comune | |
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Veduta di Portico di Romagna | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Forlì-Cesena |
Amministrazione | |
Sindaco | Maurizio Monti (lista civica Il futuro ha radici antiche) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°02′N 11°47′E |
Altitudine | 309 m s.l.m. |
Superficie | 61,05 km² |
Abitanti | 719[1] (31-8-2022) |
Densità | 11,78 ab./km² |
Frazioni | Bocconi, Portico di Romagna (sede comunale), San Benedetto in Alpe |
Comuni confinanti | Marradi (FI), Premilcuore, Rocca San Casciano, San Godenzo (FI), Tredozio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 47010 |
Prefisso | 0543 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 040031 |
Cod. catastale | G904 |
Targa | FC |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 541 GG[3] |
Nome abitanti | portichesi |
Patrono | san Giacomo |
Giorno festivo | 25 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Portico e San Benedetto nella provincia di Forlì-Cesena | |
Sito istituzionale | |
Il nome dell'abitato principale deriva dal latino porticum, cioè luogo di mercato. La storia di Portico in epoca medievale è legata alle vicende delle famiglie dominanti: i conti Guidi, Visconti di Milano e quelle della repubblica fiorentina in lotta per il dominio dell'Italia centro-settentrionale. Nel 1386 fu definitivo il passaggio a Firenze, diventando poi la capitale della Romagna Toscana. La struttura urbanistica medievale del borgo fu suddivisa su tre piani sovrastanti distinti ma uniti da passaggi, che si conservano ancor oggi in buono stato. La parte alta era costituita dal castello, del quale non rimane altro che una torre, dalla pieve e dal palazzo del podestà. Nel piano intermedio erano localizzati i portici e i palazzi nobiliari, tra cui il palazzo Portinari. Presso palazzo Traversari nacque invece Ambrogio, importante figura della cultura umanistica del quattrocento fiorentino. Il piano inferiore invece si articolava lungo il fiume, dove erano situate le case di popolani e artigiani ricavate nella cinta muraria. Ai quattro punti cardinali del paese altrettante torri fungevano da vedette al castello. Esse finirono col divenire poi ripostigli per gli attrezzi da lavoro o rondinaie.
L'abitato di Bocconi, chiamato in origine Corte di Castello Bauroni, dipendeva dalla parrocchia di San Lorenzo alla Bastia, detta in passato San Lorenzo in Planicorio. Planicorio consisteva probabilmente nel Castrum Plani, posseduto nel 1371 dal conte Roberto di Battifolle. Il comune di Boccone viene menzionato in un documento del 1411 redatto a Portico. Intorno al 1429 si dota di statuti propri, simili a quelli degli altri due abitati. Nel 1868 una frana sommerge la chiesa, la canonica, il cimitero ed il podere di Carpine. Con una delibera comunale si stabilisce che la parrocchia non venga ricostruita. Venne quindi eretta la chiesa di San Lorenzo al castello di Bocconi nel 1883, sulle rovine dell'oratorio di San Giovanni, che assorbì quella di Bastia e quella di Carpine. Bocconi assunse quindi sempre più importanza, soprattutto in seguito alla costruzione della carrozzabile Tosco Romagnola.
La storia di San Benedetto in Alpe è collegata a quella dell'omonima abbazia, costruita intorno all'anno 1000 dai monaci benedettini di Cluny. Le prime case sorgono intorno all'abbazia e prendono il nome di Biforco, poiché poste vicino all'incrocio dei torrenti Acquacheta, Rio Destro e Troncalosso. Più a valle si aggiunsero i mulini ed un ospizio per accogliere i viandanti. A monte vennero realizzati un pecorile ed un caprile, di proprietà del monastero, ed un vignale. La metà del XIV secolo segna l'inizio della decadenza del monastero. Nel 1499 Papa Alessandro VI abolisce l'ordine benedettino nell'abbazia e vi introduce l'ordine di Vallombrosa, che rimarrà fino al 1529, quando venne annessa al collegio di San Lorenzo in Firenze. Col secondo declino dell'abbazia di San Benedetto l'abitato divenne comune indipendente e si avviò un notevole sviluppo artigianale. Dal 1440 la Signoria di Firenze ne acquistò la giurisdizione, prima con i Medici, poi coi Lorena. L'incuria del tempo causano intanto il crollo dell'abside e di parte della cappella sinistra. I lavori di restauro non la ricostruirono secondo le precedenti linee architettoniche ma la spostarono sulla destra, demolendo parte del chiostro.
Nel 1775 il comune di San Benedetto e quello di Portico si unirono per motivi economici ed amministrativi.
Abitanti censiti[4]
Secondo i dati ISTAT[5] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 52 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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8 giugno 1985 | 30 maggio 1990 | Alberto Manni | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
30 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Alberto Manni | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Angiolino Mini | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Angiolino Mini | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Mirko Betti | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Mirko Betti | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
25 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Luigi Toledo | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
27 maggio 2019 | in carica | Maurizio Monti | lista civica | Sindaco | [6] |
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