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smartphone Android progettato da Google Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Pixel ed il Pixel XL sono due smartphone Android progettati, sviluppati e commercializzati da Google. Sono stati annunciati in un evento stampa il 4 ottobre 2016 e hanno inaugurato la linea Google Pixel, sostituendo i Nexus. Gli smartphone sono stati sostituiti dal Pixel 2 nel 2017.
Pixel, Pixel XL smartphone e telefono cellulare | |
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Produttore | |
Serie | Pixel |
Presentazione | 4 ottobre 2016 |
Inizio vendita | 20 ottobre 2016 |
Fine vendita | 11 aprile 2018 |
Predecessore | Nexus 5X e Nexus 6P |
Successore | Pixel 2 |
Software | |
Sistema operativo | |
Hardware | |
SoC | Qualcomm Snapdragon 821 |
RAM | 4 GB |
GPU | Adreno 530 |
Archiviazione | 32 GB/128 GB |
Connettore | USB-C e jack |
Batteria | |
Tipo | accumulatore litio-polimero |
Capacità |
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Display | |
Tipo | AMOLED |
Rapporto | 1,78:1 |
Diagonale |
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Risoluzione | |
Densità |
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Altro | |
Dimensioni |
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Peso |
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Riconoscimento biometrico | Sensore di impronte digitali |
Certificazioni | marcatura internazionale di protezione (IP57) |
Sito web | (EN) Pixel, Phone by Google – Made by Google, su madeby.google.com/phone/. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2016). |
Google ha da sempre collaborato con alcuni original equipment manufacturer quali HTC, Samsung, LG, ASUS, Motorola e Huawei per produrre i dispositivi Google Nexus, supportati a livello software da Google stessa e progettati per essere i dispositivi Android di riferimento nel mercato, tuttavia questi mantenevano moltissime similarità a livello hardware rispetto ai top di gamma del brand che li produceva.[1] Rick Osterloh, ex presidente di Motorola, è entrato a far parte di Google come responsabile della divisione hardware nell'aprile 2016.[2] Osterloh avviò lo sviluppo di un ecosistema di prodotti, tra cui la famiglia di altoparlanti intelligenti Google Home — basati sull'Assistente Google — e Google Daydream, una nuova piattaforma di realtà virtuale.[3] I Google Pixel sono stati annunciati il 4 ottobre dello stesso anno[4] e sono i primi dispositivi ad eseguire nativamente Android Nougat.[5]
Osterloh ha dichiarato in un'intervista a The Verge che "gran parte dell'innovazione che vogliamo fare ora finisce per richiedere il controllo dell'esperienza utente end-to-end". The Verge ha scritto che la gamma Nexus aveva "adempiuto alla sua missione", un portavoce di Google affermò infatti che "non ci sarebbero state intenzioni di realizzare un altro Nexus".[6] Il Pixel è stato progettato e commercializzato come un prodotto Google. Google ha collaborato con HTC per lo sviluppo,[7][8] affermando però che i Pixel non sono basati su alcuno smartphone HTC. Ha poi proposto a Huawei di produrre i dispositivi, la quale davanti alla mancata concessione del co-branding ha rifiutato l'offerta.[9]
Negli Stati Uniti, Pixel è un'esclusiva di Verizon e Project Fi, ma è anche disponibile alla vendita al dettaglio tramite Google Store[1][10] e Best Buy.[11][12]
Il 4 ottobre 2017 Google ha annunciato i Pixel 2 e Pixel 2 XL, che succedono ai Pixel di prima generazione.[13] Pixel e Pixel XL sono stati rimossi dal Google Store l'11 aprile 2018.[14]
I Pixel utilizzano uno chassis in alluminio, con un pannello in vetro sulla parte posteriore che ospita la fotocamera e il sensore di impronte digitali chiamato "Pixel Imprint". I telefoni dispongono del connettore USB-C che supporta lo standard USB 3.0, utilizzabile per l'alimentazione e lo scambio di dati. È poi dotato del connettore Jack da 3.5 mm al contrario del diretto rivale iPhone 7, che invece ne è stato privato.[15] Pixel e Pixel XL utilizzano entrambi il system-on-a-chip Qualcomm Snapdragon 821, con 4 GB di memoria RAM.[16][17] Sono offerti con uno storage di 32 o 128 GB di memoria interna UFS 2.0.[18]
I due modelli si differenziano per diagonale di schermo e dimensione della batteria. Il display del Pixel standard misura 5 pollici ed ha una risoluzione Full HD, mentre la batteria ha una capienza di 2770 milliamperora.[19] Il Pixel XL ha invece un display da 5,5 pollici ed una batteria da 3450 milliamperora.[20]
Entrambi dispongono di una fotocamera posteriore da 12,3 megapixel, ovvero un sensore Sony IMX378 con un rapporto focale f/2.0. Dispone di uno stabilizzatore d'immagine collegato al giroscopio e ai sensori di movimento a una frequenza di campionamento di 200 Hz. Per migliorare la velocità di scatto, vengono acquisiti 30 fotogrammi al secondo mentre la fotocamera è attiva. Quando viene scattata una foto, fino a 10 di questi fotogrammi vengono composti per formare un'unica immagine.[21] Gli aggiornamenti software hanno poi introdotto "Night Sight", una modalità che consente di migliorare gli scatti in condizioni di scarsa illuminazione, introdotta per la prima volta sul Pixel 3.[22]
Al momento del lancio, i dispositivi furono i primi ad eseguire nativamente Android Nougat, distribuito poi ad alcuni Google Nexus nel dicembre 2016, tuttavia alcune funzionalità rimasero esclusive dei Pixel.[23][24][25][26]
I Pixel consentono di effettuare un backup illimitato di Google Foto a risoluzione piena senza limiti di scadenza.[27] L'aggiornamento di novembre 2016 ha implmentato alcune funzionalità di gesture recognition, tra cui il doppio tocco sullo schermo per mostrare le notifiche e la riattivazione dello schermo con il sollevamento del dispositivo.[28]
Google affermò sulle sue pagine di supporto che Pixel e Pixel XL avrebbero ricevuto le nuove versioni di Android fino a ottobre 2018, nonché le patch di sicurezza fino a ottobre 2019.[29][30] In realtà l'ultima versione, Android 10, è stata distribuita a settembre 2019,[31][32][33] mentre le ultime patch a dicembre dello stesso anno.[34]
Tutti i Pixel e Pixel XL sono multi-band.[35]
I Pixel hanno ricevuto recensioni contrastanti: alcuni hanno elogiato le loro prestazioni e fotocamere, mentre altri hanno criticato la loro somiglianza alla linea iPhone di Apple[36] in termini di design e prezzo.[37] È stata poi contestata dal alcuni la mancanza della certificazione International Protection per l'impermeabilità.[38][39]
Nel giugno 2017, Ars Technica ha riferito che il launcher dei Pixel, il Pixel Launcher, aveva totalizzato un milione e cinquecento mila installazioni. Sebbene l'applicazione possa essere installata anche su altri smartphone Android, il dato può essere un'informazione sommaria relativa alle vendite di Pixel e Pixel XL.[40][41] Nel febbraio 2018, un'analisi dell'International Data Group ha stabilito che Google ha venduto quasi 4 milioni di Pixel di prima generazione e di Pixel 2 nel 2017, il doppio rispetto al 2016[42] quando riuscì a vendere due milioni di Pixel e Pixel XL in soli tre mesi.[43]
Pixel e Pixel XL hanno sofferto di alcuni problemi, tra i quali:
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