Il termine 1080p (anche noto come Full HD o FHD) indica una categoria di risoluzioni dello schermo, caratterizzate da una risoluzione verticale di 1080 linee e dalla scansione progressiva e non interlacciata.[1] Il 1080p è uno standard di alta definizione, caratterizzato da rapporto d'aspetto dell'immagine di 16:9 e quindi da una risoluzione orizzontale di 1920 pixel. La risoluzione di ogni fotogramma è quindi di 1920 × 1080 pixel, 2 073 600 in totale. La cadenza di ripresa del formato può essere implicita o specificata dopo la lettera p, con le consuete notazioni 1080p25 o 1080p/25, indicando 25 fps.
Strumenti di ripresa per cinematografia digitale 2K/4K sono comunemente disponibili in commercio, e la tecnologia a ultra alta definizione è in fase di ricerca.
In aggiunta all'indicazione della risoluzione video, il termine 1080p è usato anche, insieme a 1080i, per indicare la modalità supportata da determinate apparecchiature. Per esempio, apparecchiature per alta definizione in grado di accettare risoluzioni inferiori e scalarle a 1080p sono indicate con questo termine, anche se il video così convertito ha una qualità differente da quella proveniente da una sorgente nativa 1080p. Viceversa, apparecchiature in grado di visualizzare segnali 1080i e 720p potrebbero non essere in grado di gestire lo standard superiore, e questo verrà normalmente convertito in un formato gestibile.
Standard di trasmissione
Gli standard ATSC e DVB supportano il video 1080p, ma solo a cadenze di ripresa di 24, 25 e 30 fotogrammi al secondo (1080p24, 1080p25, 1080p30) e le corrispondenti versioni 1000/1001 (cioè 29,97 al posto di 30). Cadenze superiori, come 1080p50 e 1080p60, richiedono molta più larghezza di banda o un codec con capacità superiori, tipo H.264/MPEG-4 AVC. È previsto che i formati 1080p50 e 1080p60 siano il futuro standard di produzione per le trasmissioni televisive.[2]
Negli Stati Uniti, gli standard ATSC sono in fase di revisione per permettere l'uso di nuovi codec, in maniera simile a quanto il consorzio DVB Project ha già fatto con il DVB-S2.[3] Non ci si aspetta, tuttavia, una larga diffusione delle trasmissioni in 1080p60, dal momento che la maggior parte della base di televisori installati è in grado di decodificare solo il codec MPEG-2, mentre le limitazioni di banda non consentono di trasmettere due fasci sullo stesso canale, uno 1080i MPEG-2 e uno 1080p MPEG-4.
Standard di produzione
L'industria cinematografica ha adottato il 1080p24 come formato di produzione sia nella versione 24p sia in quella 24PsF. Potrebbe trattarsi del primo standard video universale comune in tutti i continenti dopo la pellicola, unico mezzo finora adottato come standard in più continenti[4] Inserire un video progressivo in un flusso interlacciato permette il mantenimento del formato progressivo minimizzando nel contempo la larghezza di banda necessaria allo scopo utilizzando apparecchiature interlacciate.[5]
Negli ambienti di produzione, il 1080p richiede il doppio di larghezza di banda rispetto al 1080i o al 720p, con la conseguente necessaria adozione di apparecchiature in grado di supportare il formato.[2][6] Per essere trasportato, un flusso 1080p richiede un'interfaccia seriale digitale secondo le specifiche Dual Link o 3G.
Disponibilità
Trasmissioni
È piuttosto comune, ma errata, la credenza che non sia possibile realizzare trasmissioni in alta definizione in 1080p. In realtà, gli standard ATSC prevedono trasmissioni 1080p24 e 1080p30. Nella pratica, le emittenti usano un formato a 60 Hz nell'header MPEG-2, cioè 720p60 e 1080i35, ma questo indica solo l'uscita generata della decodifica MPEG-2, e non il reale modo di codifica.
Lo standard MPEG-2 prevede di poter codificare materiale girato a 24 fps (come la pellicola) come 1080p24, indipendentemente dal formato di uscita. I fotogrammi progressivi sono contrassegnati con metadati (campi dell'header PICTURE) che indicano al decoder di effettuare un pulldown 3:2 per interlacciarli. Anche se da un punto di vista formale l'uscita del codificatore MPEG-2 è un flusso 1080i30, il contenuto reale è 1080p24 ed è possibile vederlo come tale. Vale a dire che 24 fotogrammi codificati progressivamente sono inseriti in un flusso dati che il decoder trasforma in 60 semiquadri interlacciati al secondo. La rete NBC usa questo metodo con alcune stazioni.
Anche per materiale non codificato con questo sistema, è comunque possibile estrarre i 24 fotogrammi originali da una trasmissione 1080i30, dal momento che il pulldown 3:2 effettuato dall'emittente non comporta perdita di informazioni (a differenza di quello effettuato dal lato ricevente).
Contenuti su internet
Alcuni esempi di contenuti disponibili in formato 1080p su internet includono gli Apple QuickTime Trailers[7] in formato QuickTime HD 720p/1080p e il WMV HD Content Showcase[8] che contiene clip sia nel formato 720p sia in 1080p. Un altro esempio di contenuto 1080p è il podcast MacBreak creato da Leo Laporte e Alex Lindsay. Questo podcast è distribuito tramite il protocollo BitTorrent per via delle grandi dimensioni dei file dovuti all'alto bitrate. BitTorrent contiene anche molti film in 1080p copiati da supporti Blu-ray o da nastri di classe broadcast. I film in alta definizione su internet sono spesso in formato MKV/MP4, in standard 1080p24/25/30 e molti computer non riescono a riprodurli fluidamente.
Televisori e videoproiettori
Il settore delle apparecchiature di classe domestica con supporto a segnali 1080p è in rapida crescita, con una diffusione crescente riscontrabile dal 2005 in poi. La maggior parte dei produttori offre televisori al plasma e LCD con diverse tecnologie di schermo. I televisori più recenti[rispetto a quando?] hanno il supporto per il pulldown 3:2 inverso, in grado di produrre un segnale 1080p partendo da trasmissioni 1080i60.
Monitor per computer
Alcuni monitor LCD in 16:9 hanno una risoluzione sufficiente per visualizzare nativamente il 1080p, per esempio quelli widescreen WUXGA che supportano una risoluzione di 1920 × 1200 pixel, superiore a quella richiesta, e disponibile su alcuni portatili con schermo da 15 o 17 pollici.
Molti LCD da 23, 24 o 27 pollici hanno una risoluzione nativa di 1920 × 1200. Se il display ha una risoluzione nativa inferiore, il contenuto 1080p sarà visibile ma scalato per la risoluzione effettiva.
I monitor per computer a tubo catodico sono da tempo disponibili con risoluzioni superiore a quanto richiesto per il 1080p. La maggior parte dei CRT, però, ha un rapporto d'aspetto di 4:3, di conseguenza il contenuto sarà visibile anamorfico oppure con l'aggiunta di bande nere sopra e sotto.
Alcuni monitor che indicano una risoluzione massima di 1024×768 a 85 Hz sono in grado di accettare un segnale in ingresso di 1920 × 1080 a 60 Hz, dal momento che la circuiteria dei CRT permette di elaborare segnali con risoluzione superiore ma frequenza inferiore.
Archiviazione
Sono disponibili contenuti in 1080p sia su dischi Blu-ray sia HD DVD. I lettori Blu-ray più recenti sono in grado di eseguire il pulldown inverso per ricavare segnali 24p partendo da contenuti interlacciati.
In ambito professionale, il 1080p è registrabile utilizzando formati come HDCAM SR e D6.
Console per videogiochi
Console come Xbox 360, PlayStation 3 e Wii U sono progettate per sfruttare il 720p ma, tramite procedura di upscaling, raggiungono il 1080p. Il Wii invece supporta l'EDTV a 480p solo collegando un cavo AV Component, non arrivando quindi a supportare l'alta definizione a causa delle limitate risorse computazionali. PlayStation 4 e Xbox One supportano nativamente il 1080p, mentre PlayStation 4 Pro e Xbox One X arrivano in certi casi a supportare anche il 4K. Nintendo Switch è in grado di riprodurre il 1080p solo in modalità docked mentre le console di nuova generazione PS5 e Xbox Series X supportano il 4K nativo.
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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