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seme commestibile di alcune specie di pini Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I pinoli (o pignoli) sono i semi eduli di alcune specie di pini. Di colore giallo biancastro e di forma allungata, sono usati soprattutto nella cucina tradizionale[1][2].
Pinoli | |
---|---|
Valori nutrizionali per 100 g | |
Energia | 670 kcal (2 800 kJ) |
Proteine | 14 g |
Carboidrati | |
Totali | 13 |
Zuccheri | 3,6 |
Grassi | |
Totali | 68 g |
Saturi | 4,9 g |
Monoinsaturi | 19 g |
Polinsaturi | 34 g |
Colesterolo | 0 |
Vitamine | |
Vitamina A | 29 IU |
Minerali | |
Calcio | 16 mg |
Magnesio | 251 mg |
Potassio | 600 mg |
Sodio | 2 mg |
Appena estratti dallo strobilo i pinoli sono ricoperti da un involucro rigido. Il seme viene nutrito dal tessuto femminile (gametofito) che supporta lo sporofito, ovvero il seme. Nonostante alcune somiglianze i pinoli non sono noci, dal momento che, essendo prodotti da gimnosperme, non hanno il carpello esterno.[2]
Nel mondo esistono circa venti specie del genere Pinus che producono semi abbastanza grandi da giustificarne la coltivazione. In altre specie i pinoli sono troppo piccoli per essere apprezzati come cibo, anche se commestibili.
In Europa sono due le specie di pino che producono semi grandi. Il migliore è il pino domestico (Pinus pinea), che non a caso è anche chiamato "pino da pinoli". È diffuso principalmemte sulle coste settentrionali del bacino del Mediterraneo. L'altro è il pino cembro o cirmolo (Pinus cembra), che cresce nelle Alpi Centrali e in una parte dei Carpazi, trovando le condizioni migliori in quote comprese tra 1600 m e 2100 m di altitudine. In altre parti del mondo si coltivano altre specie di pino per i semi. In Asia in particolare si coltivano Pinus koraiensis e Pinus gerardiana. Altre quattro specie come Pinus sibirica, Pinus pumila, Pinus armandii e Pinus bungeana sono meno utilizzate. In America settentrionale le tre specie più utilizzate sono Pinus edulis, Pinus monophylla e Pinus cembroides. Altre specie come Pinus orizabensis, Pinus johannis, Pinus culminicola, Pinus remota, Pinus quadrifolia, Pinus sabineana, Pinus torreyana e Pinus lambertiana sono meno utilizzate.
Nella porzione fredda del Sudamerica (Sud del Brasile, Paraguay, Cile, nord dell'Argentina) i pinoli sono prodotti anche da specie del genere Araucaria, sia quella del Paraná, l'Araucaria angustifolia, sia l'Araucaria cilena, che è anche coltivata in qualche giardino del Nord Italia.
I pinoli sono chiamati pinhões in portoghese, piñones in spagnolo e pine nuts in inglese. In varie zone dell'Italia sono chiamati con altri nomi come "pinoccoli" o "pinocchi", da cui il nome del famoso burattino Pinocchio.[3]
I pinoli sono ricchi di proteine. Sono anche una sorgente di fibra alimentare. I pinoli sono essenziali per il pesto alla genovese e svariati altri piatti tra cui le torte[1][2], come per esempio il castagnaccio. Le ricette più antiche sono originarie delle aree in cui crescono i due pini europei dai quali si ricavano i pinoli: per esempio lo strudel era anticamente realizzato con i semi del pino cembro (specie tipica delle alte montagne trentine), mentre il pesto da quelli del pino domestico (specie che cresce nelle aree mediterranee). I pinoli sono ricchi di vitamine (in particolare E, B e PP), calcio, magnesio e ferro[4][5][6].
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