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unità di misura dell'energia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
In termodinamica, la caloria (simbolo cal) è un'unità di misura dell'energia.
È stata originariamente definita come l'energia necessaria per innalzare di 1 °C (precisamente, da 14,5 °C a 15,5 °C) la temperatura di 1 g di acqua distillata alla pressione atmosferica.[1] Esistono varie definizioni, ciascuna usata in determinati ambiti scientifici o ingegneristici, che cambiano a seconda della temperatura dell'acqua.
In genere nel linguaggio comune, con la parola "calorie" si intendono le kilocalorie; per esempio, dicendo che in un etto di pane ci sono 250 calorie si vuole dire 250 kilocalorie (ovvero 250.000 calorie propriamente dette).
In biologia e in nutrizione la kilocaloria (simbolo kcal), è l'energia necessaria per innalzare la temperatura di un kg di acqua distillata da 14,5 a 15,5 °C a pressione di 1 atm, e corrisponde quindi a 1000 piccole calorie. È usata per indicare l'apporto energetico medio di una certa quantità specificata di alimento (ad esempio un grammo, 100 grammi o una porzione).
Sebbene il valore energetico di un alimento e il consumo di energia nell'attività fisica vengano ancora indicati in kcal, il Sistema internazionale di unità di misura adotta il joule (J)[1] e il suo multiplo kilojoule (kJ, pari a 1000 J).
Un tempo si usavano le definizioni piccola caloria e grande caloria (rispettivamente indicate dai simboli cal e Cal).[2]
La prima definizione mai pubblicata di Caloria (la grande caloria o chilocaloria) è attribuita a Nicolas Clément che, nel 1825, la definiva come la quantità di calore necessaria ad innalzare di un grado Celsius la temperatura di 1 kg d'acqua da 0 °C a 1 °C, si tratta della prima definizione tecnica adottata[3].
James Prescott Joule calcolò nel 1850, in base a un esperimento chiamato mulinello di Joule, l'equivalente meccanico del calore necessario a innalzare di 1 °F (1 °F=−17 °C) la temperatura di una libbra (circa 454 g) d'acqua a 55–60 °F (13–16 °C) ottenendo un valore di 772,692 equivalenti a 4,16 J/cal con un errore dello 0,6% circa sul valore moderno[4][5]. Attorno all'albero erano avvolti due fili passanti ciascuno per una carrucola e a ciascuna estremità vi era una massa. Le masse, scendendo per forza di gravità, facevano ruotare mediante il filo delle palette, che muovendo l'acqua la riscaldavano.
La quantità di calore per aumentare la temperatura di 1 g di acqua di 1 °C dipende dalla temperatura iniziale della stessa, pertanto esistono diverse definizioni di caloria[6][7]:
La determinazione dell'apporto calorico fu fatta inizialmente per lo zucchero più semplice, cioè il glucosio, l'alimento di più facile assimilazione.
Di ogni alimento si può determinare l'apporto energetico medio sulla base dei componenti detti tenendo conto che:
Sulla confezione di quasi tutti gli alimenti è indicato l'apporto calorico medio, tipicamente espresso in kJ ed in kcal, riferito a 100 g di alimento o ad una porzione di alimento.
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